4 febbraio 2013
Il lato soleggiato della collina (by Pikkio)
all’inizio era il nulla. poi, il giorno nove del mese di gennaio dell’ultimo secolo del passato millennio, a piazza della liberta’, nove ragazzi, in collaborazione con anas, aiscat, autostrade per l’italia e la partecipazione di aci, fanno si che nasca la nostra lazio, in quello che la filosofia cinese codifica con il tai-chi nostro, da non confondersi con quello che accade ventisette anni dopo quando si verifica il tai-chi loro [e de chi nun je lo dice in tutte le innumerevoli possibili sfaccettature].
il tai-chi si divide in quelli che la filosofia cinese codifica nei due lati della collina: quello buio, ovvero lo yin, e quello soleggiato, ovvero lo yang. lo yin e lo yang sono complementari e interdipendenti, nell’uno c’e’ il seme dell’altro e non possono esistere da soli. ogni cosa yin si trasforma in yang e viceversa: non c’e’ giorno senza notte, non c’e’ pace senza guerra, non c’e’ vita senza morte. v’ho convinto? no?
non c’e’ **** senza merda.
mo’ si?
ora: quando martedi’ sera, sull’uno a zero per noi, il quarto uomo ha sollevato la lavagnetta luminosa mostrandoci un inspiegabile sei, e soprattutto quando dopo un paio di minuti vidal ha gonfiato la rete, tutti noi non abbiamo compreso a pieno che eravamo in piena fase yin, che pero’ stava per trasformarsi in une delle piu’ belle fase yang. e abbiamo biastimato. ohi, se lo abbiamo fatto. e invece era solo la punta dello yin, lo yang stava per esplodere in tutta la sua lucentezza con il colpo di testa di floccari ribadito, poco dopo, dal tiro di colui che tutto ribadisce.
al contrario, siamo rimasti tutti piacevolmente colpiti dal fulmineo scatto, peraltro il primo della sua onestissima carriera, di stefano mauri che, una volta realizzato il rigore, e’ corso a prendere il pallone per riportarlo a centrocampo ad una velocita’ che piu’ che a lui appartiene a varenne. ci siamo talmente sentiti nel lato soleggiato della collina che abbiamo biastimato, si, ma con addosso i rayban.
e invece non era cosi’. il sole stava andando via e forse ci stava anche perculando. ricollegando mentalmente lo scatto di mauri con il gol preso a due secondi dalla fine, il sospetto che il nostro capitano se poteva fa pure un piccolissimo mazzetto de cazzi sua e tornare a centrocampo a velocita’ normale, devo ammettere, ti sfiora e si fa largo tra le bestemmie carpiate. e che si, forse il destino cinico e baro stavolta ci stava riservando una secchiata di yin. peraltro senza ghiaccio ne’ limone.
questo per dire che non tutto il male viene per nuocere. ci vuole equilibrio: leggo di squadra da buttare, ndocazzoannamo e inviti a far giocare questo o quello; cosi’ come mi appariva fuori luogo leggere di squadra di fenomeni e tricolori sul petto dopo martedi’ sera. presto riusciremo dall’ombra per tornare sul lato soleggiato della collina. perche’ non tutto cio’ che sembra fico e’ veramente cosi’ fico, come e’ vero che non tutto cio’ che sembra brutto e’ veramente cosi’ brutto.
a parte taddei.