Autore Topic: Io sono morto, forse domani resuscito...  (Letto 2384 volte)

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Offline volaolimpia

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Re:Io sono morto, forse domani resuscito...
« Risposta #20 : Mercoledì 30 Gennaio 2013, 01:46:36 »
 :fans: :band2: :band3: :fan: :bolgia: :fl: :tongue4:
Chi della Lazio borbotta é 'n gran fio de na mignotta

Offline aquilifer

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Re:Io sono morto, forse domani resuscito...
« Risposta #21 : Mercoledì 30 Gennaio 2013, 02:20:48 »
vedo che siamo ancora tutti vivi ed arzilli ehm veramente n'anticchietta bevuto appena scolate non so' quante birre appena uscito dallo stadio ma tornato a casa ancora pimpante ragazzi ammazza che palle che c'ha 'sta squadra...
Atque nostris militibus cunctantibus, qui X legionis aquilam gerebat, obtestatus deos, ut ea res legioni feliciter eveniret,"desilite" inquit "milites nisi vultis aquilam hostibus prodere..." hoc cum voce magna dixisset, se ex navi proiecit atque in hostes aquilam ferre coepit.

Offline sassoxsasso

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Re:Io sono morto, forse domani resuscito...
« Risposta #22 : Mercoledì 30 Gennaio 2013, 11:00:07 »
io ho dormito alle 4:00
una scarica d'adrenalina.....
"La Lazialità non te la può togliere nessuno. O ce l’hai o non ce l’hai. Evidentemente tu non ce l’avevi.

Offline NoSurrender

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Re:Io sono morto, forse domani resuscito...
« Risposta #23 : Mercoledì 30 Gennaio 2013, 11:13:50 »
Quasi come il salto al fischio finale, con ricaduta su seggiolino scivoloso, volo a gambe all'aria che ha fatto girare tutti anche dalla Tevere e polso slogato. Sto tutto fasciato (addio tennis e Ruzzle per un po') ma con un sorriso da ebete che quanno me passa...

Oh, noooo!!! 

 ;D :-*

Per ciò che mi riguarda, ripenso ora a quei sette minuti in cui è successo di tutto, una partita condensata in un tempo minuscolo, come un romanzo del Reader's Digest.

Io, da sola a casa con il mal di gola e probabilmente la febbre (ormai con i nuovi termometri senza mercurio è praticamente impossibile sapere la temperatura corporea, che se te la misuri dieci volte vengono dieci risultati diversi. Io ho rinunciato e vado a occhio  :D) e non allo stadio come sempre. Peccato...

Posso solo dire che quei sette minuti sono durati un'eternità, come tutto il secondo tempo, che sembrava non finire mai, con l'incidente di Hernanes letto anche negli occhi spauriti di Lulic che lo vedeva uscire in barella, la preoccupazione che aveva giustamente assorbito la nostra (i tifosi) e la loro (giocatori) attenzione, con la squadra che sentiva psicologicamente e tatticamente la perdita.

In quei sette minuti c'è stato di tutto, dalla paura, alla rassegnazione ai supplementari, alla felicità, al timore di una sconfitta, al terrore puro di una palla vista dentro e invece...

So solo che parlavo da sola e che ho urlato così tanto, di rabbia ma soprattutto di gioia, con la gola che già mi faceva male, da avere oggi una voce da basso.

E ancora un po' di febbre, suppongo  ::)
Ma che me ne importa?
"No retreat, baby, no surrender"