Autore Topic: LA UEFA punisce il Malaga, fuori dalle Coppe Europee nel 2013.  (Letto 625 volte)

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Offline DinoRaggio

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LA UEFA punisce il Malaga, fuori dalle Coppe Europee nel 2013.
« : Venerdì 21 Dicembre 2012, 21:48:41 »
http://www.ilpallonaro.com/fair-play-finanziario-ecco-prime-vittime/

Fair Play Finanziario, ecco le prime vittime

21 dicembre 2012

Puntuali come un orologio svizzero, ecco arrivare le prime sanzioni in ambito europeo inflitte dalla Uefa attraverso il nuovo sistema di controllo delle spese, più comunemente chiamato Fair Play Finanziario. Tra le prime vittime c’è anche una società che quest’anno ha messo in mostra un ottimo potenziale, terminando il girone in prima posizione, nonostante fosse al suo esordio assoluto in Champions League. Parliamo del Malaga. Il club spagnolo in estate ha subito un ridimensionamento tecnico ed economico a causa del passo indietro effettuato dal proprietario sceicco. Questo ha causato un forte perdita di introiti nelle casse societarie e di conseguenza qualche difficoltà nel pagamento degli stipendi (ma non solo). Oltre agli spagnoli, altri sette club hanno subito delle sanzioni. Il Fair Play Finanziario è iniziato!

Il Club Financial Body Control (l’ente che controlla le finanze dei club) non perdona. Le prime vittime hanno subito dall’esclusione per la prossima competizione europea a delle grosse multe per i debiti accumulati e non estinti.

Quali sono le squadre e che sanzioni hanno subito?

Malaga – Esclusione per un anno dalla prossima competizione europea alla quale il club dovesse qualificarsi nei prossimi quattro anni. La Uefa potrebbe escludere la società spagnola per un altro anno se quest’ultima non riuscisse ad estinguere, entro il 31 marzo 2013, tutti i debiti nei confronti degli altri club o dei propri dipendenti. Inoltre è stata inflitta una multa di 300 mila euro, mentre è stato sbloccato il pagamento dei premi Uefa.

Hajduk Split – Rischia l’esclusione dalla prossima competizione europea alla quale il club riuscisse a qualificarsi nelle prossime tre stagioni. Al contrario del Malaga, la società croata potrebbe evitare la punizione se dovesse dimostrare di aver effettuato il pagamento di tutti gli arretrati entro il 31 marzo 2013 e di aver saldato i debito accumulati entro il 31 dicembre 2012. Inoltre è stata inflitta una multa da 80 mila euro, di cui la metà dovrà essere pagata solo in caso di mancata estinzione del debito fin qui accumulato entro il 31 marzo 2013. Anche ai croati sono stati sbloccati i pagamenti Uefa.

Osjiek, Rapid Bucarest, Dinamo Bucarest e Partizan – Per questo poker di squadre vale il discorso descritto sopra con l’Hajduk Split. I quattro club però dovranno pagare una multa da 100 mila euro e gli verranno sbloccati i pagamenti Uefa.

Vojvodina – Solo una multa da 10 mila euro per il club serbo.

Arsenal Kyiv – Anche per la società ucraina solamente una multa. La cifra è di 75 mila euro, di cui 30 mila da pagare se al 31 marzo 2013 non dimostra di aver saldato i debiti come da regolamento Uefa.

Caso chiuso invece per lo (sic) Lech Poznan, tenuto inizialmente sotto controllo ma successivamente risultato con i conti in ordine.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

zorba

Re:LA UEFA punisce il Malaga, fuori dalle Coppe Europee nel 2013.
« Risposta #1 : Sabato 22 Dicembre 2012, 07:37:46 »
Figli e figliastri?!?

(ilfattoquotidiano.it)

di Luca Pisapia

I miliardi di perdite del Manchester City alla prova del fair play finanziario

Regolamento Uefa alla mano, il club dello sceicco Mansour sarebbe fuori dalle competizioni europee a causa delle paurose perdite di bilancio. Ma come già accaduto in passato, il massimo organismo continentale del calcio chiuderà gli occhi per non perdere la potenza della società

La tanto decantata regola del fair play finanziario voluta dal presidente della Uefa Platini si trova ora davanti all’ostacolo più atteso: quello rappresentato dal Manchester City. Un club per il quale lo sceicco Mansour di Abu Dhabi dal 2008 ha investito oltre 1 miliardo di sterline, facendolo diventare una superpotenza mondiale (anche se i risultati in campo europeo non sembrano confermarlo) in contravvenzione a ogni principio di equità e lealtà sportiva. Istituito nel 2009 per evitare che solo le squadre con dietro grandi investitori fossero in grado di competere a livello europeo, il fair play impone alle società di non spendere più di quello che guadagnano. Nel 2014 saranno conteggiati i bilanci delle due stagioni precedenti: 2011-12 e 2012-13. Biennio in cui le società non possono dichiarare perdite superiori ai 45 milioni di euro, né avere i passivi ripianati della proprietà. Le pene per chi non rispetta questa regola partono dalle multe e arrivano fino all’esclusione dalle coppe.

Ma le società hanno già trovato diversi escamotage per aggirarla: sponsorizzazioni mascherate; finti investimenti nei settori giovanili; quotazioni in borsa e/o ricapitalizzazioni; o addirittura, come nel caso del Trabzonspor, la costruzione di opere pubbliche. Eppure, quello del Manchester City è un caso limite. Venerdì, al momento di rendere pubblico il bilancio della stagione 2011-12, dove le perdite ammontano a 98 milioni di sterline – in un solo anno quasi il triplo dei 45 milioni di euro consentiti in due anni – al City hanno dichiarato che “date le facilitazioni permesse, il club si sente di avere ottemperato alle regole del fair play finanziario”. Vediamo se e come questo possa essere possibile. Innanzitutto il City si fa forza di avere dimezzato il passivo rispetto al 2010-11, dove fu di 197 milioni di sterline (record), ed è vero che la Uefa “riconosce e promuove” i trend positivi di abbattimento delle perdite.

Non si capisce però come, se già dal 2010 si sa che nel 2011-13 le perdite devono limitarsi a 45 milioni di euro, possa essere accettato un passivo di 225 milioni di euro (197m di sterline) l’anno prima per poi dimezzarlo. Così com’è aleatoria la giustificazione che sul monte ingaggi – che nel bilancio 2011-12 ha superato i 200 milioni di sterline (altro record) – gravino i contratti firmati prima del 2010. Non solo dopo il 2010 sono stati acquistati e stipendiati campioni come Aguero e Nasri, ma nel 2011 è stato anche stipulato un accordo con Etihad come sponsor dello stadio e della squadra, per una cifra vicina ai 150 milioni di sterline: inserite come voci attive negli ultimi bilanci. Peccato però che Etihad sia la compagnia di bandiera di Abu Dhabi, la cui famiglia reale è proprietaria del City, e si configuri così un gigantesco conflitto d’interessi in contravvenzione alla regola principe del fair play: ovvero che il proprietario non può iniettare liquidi nel club sotto forma di sponsorizzazioni.

Non solo. Il City si fa forza di una nuova cittadella di allenamento da costruirsi a ridosso dello stadio: un progetto faraonico da 140 milioni sterline per un complesso che ospiterà anche il settore giovanile. Anche qui, la Uefa ‘scarica’ dai passivi tutti gli investimenti fatti per i settori giovanili. Ma, se è opinabile in sé che questi soldi, investiti in campi riscaldati, hotel e piscine, servano a promuovere il calcio di base e lo sviluppo dello sport a livello giovanile, di sicuro i lavori non sono ancora cominciati e questa spesa difficilmente potrà essere messa a bilancio prima del 2013. Detto ciò, le preoccupazioni per gli sceicchi sono minime. Non solo la Uefa non vorrà mai rinunciare all’indotto che genera una superpotenza come il City, negandole l’iscrizione alle coppe. Ma basti pensare che delle 23 squadre cui la Uefa aveva congelato i premi perché non avevano ottemperato al fair play finanziario, a ben 16 di loro la settimana scorsa è stata revocata sanzione. Ecco perché, se la Uefa ha già preferito chiudere un occhio nei confronti di squadre come Atletico Madrid, Sporting Lisbona, e Rubin Kazan, al cospetto della potenza di fuoco economica del Manchester City, è sicuro che Platini gli occhi se li benderà entrambi ben volentieri.

Offline Matita

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R: Re:LA UEFA punisce il Malaga, fuori dalle Coppe Europee nel 2013.
« Risposta #2 : Sabato 22 Dicembre 2012, 09:13:34 »


Appero' lo sceicco......
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline giorgione

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Re:LA UEFA punisce il Malaga, fuori dalle Coppe Europee nel 2013.
« Risposta #3 : Domenica 23 Dicembre 2012, 21:38:32 »
se dovesse essere applicata la regola del fair play finanziario, molti club titolati in europa non potrebbero partecipare alle coppe europee. perciò è una cazzata pazzesca.