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Nessuna scusa: Totti lo sapeva. Il piccolo Gabriele era stato fin troppo corretto, lo aveva addirittura informato prima della partita. È bastato uno scatto, un gesto come a dire: «Attento Francè, oggi ne prendete tre», uomo avvisato, mezzo salvato. Passa qualche ora e la foto è già su internet, condivisa su FB da più di 30.000 persone, un successo pazzesco. Ma questo è il bello del derby, si sa. Lo sfotto continua per settimane, non si placa, anzi raddoppia. Proprio come la Lazio nel primo tempo, un uno due terribile e Roma al tappeto. Il bolide di Candreva e la papera di «Goigoc’era», rinominato così dai tifosi biancocelesti. E poi Miro, uno che il derby non lo perde mai, tre su tree il tedesco vola. Questa volta sotto la Sud: «Sono Klose che ri-capitano spesso», grida il popolo laziale. Oppure quando uno slogan si trasforma: «Palla a Piris e s’abbracciamo» o «La spazza Piris», il risultato non cambia, Mauri ringrazia e porta a casa. La festa è iniziata, durerà ancora a lungo. Tutti invitati, manca solo l’indirizzo. Ecco le coordinate su Facebook: «C’è da fare una consegna al signor Candreva. Via Mauri N° 3-2. Se trovate Klose” ripassate domani!». Incredibile, il derby. I tifosi diventano a dir poco geniali, un’euforia infinita che contagia tutti. Un po’ meno i giallorossi, ma i segnali erano ben precisi: Tele Radio Stereo per esempio, frequenza capitolina e punto di riferimento per molti romanisti, non ha potuto trasmettere la stracittadina a causa del maltempo. Assenza di segnale, appunto. Tutto chiaro per la Lazio, appuntamento al ritorno per inseguire un altro storico poker dopo quello di quattrodici anni fa.
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