www.corrieredellosport.itPali e prodezze con iil Verona, in Emilia senza Milinkovic deve dare la scossaROMA - Viva la sincerità di Luis Alberto. Ha provato a risolverla. Pali e prodezze di Silvestri gli hanno fatto andare di traverso il recupero con il Verona. «Questo pareggio sa di poco. Aggiungiamo un punto al nostro cammino, ma sappiamo che non basta». Il suo messaggio affidato ai social, rilanciando le ambizioni scudetto e puntando il mirino verso Parma. Non ne ha parlato in modo esplicito, ma il senso si è capito. Non si accontenta del terzo posto: «Domenica abbiamo un’altra opportunità per continuare a salire in classifica. Al lavoro». Gli toccherà la terza partita in una settimana e dovrà portare per mano la Lazio. Un po’ come ha fatto all’Olimpico, quando si è accorto che mancavano proprio gli spazi per lanciare Immobile e Caicedo davanti alla porta. Così ci ha provato a ripetizione da fuori, ingaggiando un vero duello con Silvestri e con i legni. Ne ha colpiti 2, portando a 4 il conto personale dall’inizio del campionato. Esattamente come Insigne e Mertens.
Al Tardini dovrà condurre le danze e prendersi altre responsabilità. Perché fa la differenza come e più di
Milinkovic, costretto a fermarsi per scontare un turno di squalifica. L’assenza del gioiello serbo, sommata al ko di
Correa, farà abbassare il tasso tecnico complessivo della
Lazio. Servirà, ancora di più, la luce accesa dal numero 10 spagnolo. Aggiunge l’idea, l’invenzione, l’angolo pieno di effetto, il lancio smarcante. Vede lo sviluppo dell’azione in anticipo rispetto alla stragrande maggioranza dei suoi colleghi. Intelligenza calcistica. Ecco perché la manovra della Lazio, quando
Inzaghi ha deciso di arretrarlo a centrocampo, è migliorata e ha acquistato di colpo qualità.
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