Autore Topic: Rassegna Stampa 28 10 2012  (Letto 394 volte)

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Offline Matita

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Rassegna Stampa 28 10 2012
« : Domenica 28 Ottobre 2012, 09:24:40 »
non me ne vogliano lolla e Oizal.

 ;)

Il dubbio è un incubo: Lulic e Mauri sono acciaccati, proveranno a stringere i denti. La fascia sinistra preoccupa Petkovic, da questa parte attaccherà Cuadrado. Cavanda è in preallarme, ma nelle ultime uscite è calato. Radu al massimo può reggere un tempo e rendersi utile in corsa. Ecco perchè Vlado spera di puntare su Lulic terzino e Mauri esterno offensivo. Sono stati convocati insieme a Klose, si deciderà all’ultimo se schierarli entrambi oppure no. Ieri hanno corso a parte, Mauri ha forzato meno rispetto agli altri compagni. Ad Atene è uscito nell’intervallo: botta alla tibia sinistra e indurimento del polpaccio. Farlo giocare può essere rischioso, col polpaccio non si scherza.

L’UNDICI TIPO - Petkovic spera di recuperare tutti, l’ha detto in conferenza. La Lazio ieri ha raggiunto Firenze in treno, 23 convocati, fuori Zarate. E’ la seconda esclusione nelle ultime 3 partite di A (non partì per Pescara). E’ una scelta tecnica, in Grecia ha giocato nel secondo tempo. Non si tratta di una giustificazione, ma pronti-via ha preso una botta che l’ha limitato. Alla base della decisione ci sono comunque altre motivazioni. Mauro non convince e l’allenatore ha preferito portare a Firenze Radu (convocato in campionato dopo 6 mesi), Onazi (può essere utile a centrocampo) e Rocchi (c’è l’intenzione di farlo debuttare in corsa). I rebus riguardano tutta la fascia sinistra, il resto della Lazio è deciso: davanti a Bizzarri ci saranno Konko, Biava e Dias. Centrocampo con Ledesma perno basso, sono certi del posto Candreva, Gonzalez ed Hernanes. Klose centravanti.

I CONVOCATI - Cambio tra i portieri: il terzo sarà il baby Thomas Strakosha, figlio d’arte, estremo difensore albanese ex Panionios che Tare ha acquistato per la Primavera. Strakosha s’affiancherà a Bizzarri e Carrizo, ha preso il posto di Scarfagna (s’è infortunato ieri). Per Brocchi seconda panchina di fila in A: «Entrando col Milan ha dimostrato a se stesso che può giocare ancora a questi livelli, sta crescendo», ha detto Petkovic. Ciani, titolare in Europa, sarà tra le riserve: «Ad Atene mi è piaciuto di più, deve superare insicurezza e certe difficoltà tecniche. A volte in partita sbaglia i passaggi, in allenamento no». Diakitè è considerato: «Fa parte del gruppo – ha chiuso Petkovic – gli servono le partitelle per entrare in forma. Non bruceremo le tappe come fatto con Radu».(Daniele Rindone)


Sarà che Firenze, capitale della cultura, non può che ispirare un tipo il cui nome d’arte è Profeta. Sarà che ci sono stadi in cui un giocatore – senza un reale motivo – rende meglio che da altre parti. Sarà che sulle spalle porta il numero 8, lo stesso indossato da un brasiliano, Socrates, che da quelle parti — Firenze, appunto – tutti ancora ricordano. Sarà per questo o per altro ancora, ma è un dato di fatto che Hernanes ogni volta che gioca a Firenze sembra avere una marcia in più.

Alla ricerca del tris
E’ accaduto nella prima stagione italiana, il 19 settembre 2010. Il Profeta incantò il pubblico fiorentino (di solito poco propenso ad ammirare giocatori laziali, peraltro), soprattutto quando a metà del secondo tempo seminò il panico nell’area viola, propiziando il gol-vittoria di Kozak. La replica un anno dopo, il 2 ottobre 2011. Altra prova maiuscola, altro 2-1 in favore della Lazio con Hernanes che segna il primo gol e propizia il secondo di Klose. Due partite da Profeta, due vittorie convincenti della squadra biancoceleste. Che oggi torna a Firenze con l’obiettivo di replicare quanto fatto negli ultimi due campionati. Molto, se non tutto, dipende dalla capacità di Hernanes di concedere il tris, di fornire cioè una prestazione all’altezza di quelle delle precedenti uscite fiorentine. Dipende da lui perché Klose è reduce da una settimana scandita da viaggi e acciacchi, perché la Lazio arriva da una trasferta europea che la rende meno tonica e perché se gira il Profeta gira tutta la squadra.

Nuovo leader
Petkovic lo sa ed è per questo che giovedì ad Atene gli ha risparmiato il quarto d’ora finale col Panathinaikos. A Firenze non accadrà, il numero 8 biancoceleste è destinato a restare in campo fino alla fine. Anche perché è finito il tempo delle sostituzioni periodiche. Con Reja difficilmente Hernanes concludeva le sue partite al fischio finale dell’arbitro. Di solito era costretto a lasciare il posto a qualche compagno nel corso della ripresa. Con Petkovic la situazione è cambiata. Ora Hernanes è un punto fermo della squadra, uno di quegli elementi cui il tecnico croato non rinuncia mai. Rinfrancato da questa nuova considerazione il centrocampista brasiliano quest’anno non solo è migliorato nel rendimento in campo, ma si è pure ritagliato un ruolo di rilievo all’interno dello spogliatoio. Di cui ormai è uno dei leader. A Firenze, dove già lo hanno visto fare grandi cose negli anni scorsi, ammireranno un Hernanes ancora più incisivo. E con la voglia matta di lasciare di nuovo il Franchi a bocca aperta. (stefano cieri)



C’è la delusione europea da smaltire, il terzo posto in classifica da difendere, un altro esame da superare contro un avversario che, sul proprio terreno, ha incassato un solo gol nelle ultime 6 gare ufficiali. Quello di Maicosuel, contro l’Udinese, 2 mesi fa. La Fiorentina, inoltre, è stata l’unica squadra che sia veramente riuscita a mettere in evidente difficoltà la Juventus, a testimonianza di un valore agonistico e tecnico di tutto rispetto. Per questi motivi, la trasferta in terra di Toscana, rappresenta un test ancor più probante di quanto non lo sia stato, quello superato a pieni voti, contro il Milan. La Lazio, tornata da Atene con qualche scoria di troppo, nella testa e nelle gambe, dovrà fornire un’altra dimostrazione di forza, di maturità e di personalità perché, solo se saprà disputare un incontro di alti contenuti e di massima attenzione, riuscirà a ottenere un risultato positivo contro la truppa del rampante Montella. Petkovic, a differenza del suo collega viola, avrà l’opportunità di affrontare il match con il migliore schieramento possibile, in quanto ha recuperato anche Mauri, che sembrava in forte dubbio. Ieri si è allenato a parte, ma dovrebbe comunque far parte dell’assetto iniziale. Se il limite principale di questa Lazio è quello di non avere molte alternative all’altezza, poter mandare in campo tutti i titolari non intaccherà né le certezze dell’allenatore, né la fiducia dei tifosi. L’obiettivo del tecnico di Sarajevo è quello di continuare la striscia vincente dei biancocelesti che, nelle ultime 4 sfide di campionato contro i viola, hanno raccolto 12 punti. «Sarà una delle partite più interessanti di questo scorcio di stagione, da Firenze dobbiamo portare a casa punti pesanti e importanti. La Lazio, pur dimostrando una crescita costante, non sempre è riuscita a esprimersi al cento per cento. Bisognerà affrontare ogni sfida con la convinzione di voler dominare il gioco per migliorare il rendimento e, soprattutto, non accontentarsi mai delle situazioni favorevoli. Come, invece, è capitato nelle ultime gare. Io resto dell’idea che l’attacco rappresenti la miglior difesa, anche quando la squadra è in vantaggio». Dopo gli ultimi gol incassati, nelle fasi finali degli incontri, Petkovic ha rivolto un pressante invito alla squadra. «Alzare assolutamente il livello della concentrazione, perché alcune disattenzioni possono costar caro. Come è accaduto in Europa League. Non voglio dare colpe ai singoli, ma parlo del gruppo nel suo complesso. Quando un calciatore commette un errore, ci dev’essere un compagno pronto a rimediare, solo ragionando in questo modo cresceremo ancora». Grande considerazione verso la Fiorentina. «Ha rinnovato molto trovando un ottimo impianto di manovra. È aggressiva, in casa dimostra assoluta voglia di vincere e avrà il vantaggio di aver preparato questo appuntamento per l’intera settimana. Mentre noi siamo tornati solo all’alba di venerdì dalla Grecia. Ci sarà da soffrire, ma la Lazio dovrà essere brava a rialzarsi, giocare con la giusta mentalità e sfruttare le occasioni». Indisponibile Marchetti, difficile l’impiego dall’inizio di Radu, bocciato per il momento Ciani. «È ancora fragile, soffre il cambio di calcio e la pressione». Quindi formazione scontata. In porta Bizzarri, Konko e Cavanda esterni e Biava-Dias coppia centrale. A centrocampo Ledesma, Gonzalez ed Hernanes, supportati da Candreva e Mauri, con Klose unica punta. Zarate non è stato convocato, come nella trasferta di Pescara. Stavolta è stata una scelta tecnica, perché l’argentino è caduto in disgrazia. Però, in queste condizioni, sarà dura cederlo a gennaio. (gabriele de bari) 

 :ikes:

Recuperano Klose e Lulic, Mauri è convocato: o gioca o parte dalla panchina. A Firenze con il 4-1-4-1, Petkovic non cambia: due possibilità in difesa spazio a Konko, Biava, Dias e Cavanda, oppure Lulic se Mauri entra subito. A centrocampo l’unica possibile novità di formazione: il bosniaco avanzerebbe a sinistra, con Gonzalez, Ledesma, Hernanes e Candreva a completare la linea mediana ma potrebbe anche esserci Mauri. Davanti torna Miroslav Klose, resta a casa per scelta tecnica Mauro Zarate, si tratta della seconda esclusione dall’inizio della stagione (era già accaduto contro il Pescara). Capitolo biglietti: 500 laziali al Franchi. Infermeria: continua il lavoro differenziato per Ederson e Marchetti. Ancora dieci giorni di stop per il portiere, il derby è a rischio. Mentre il brasiliano potrebbe tornare contro il Catania. (Gia.Che.)



Altra corsa, altra trasferta. Solo 48 ore dopo Atene si torna in campo al Franchi dove ad attendere la Lazio c’è una Fiorentina pronta a fare lo sgambetto ai biancocelesti. Tutti pronti all’imboscata a cominciare dal tecnico Montella (sei vittorie e quattro pari in undici derby da giocatore) per finire alla colonia di ex giallorossi Toni, Pizarro (squalificato), Aquilani e Lupatelli oltre al diesse Pradè. Tant’è, Ledesma & Co. devono essere più forti della stanchezza emersa nel finale delle partite col Panathinaikos e Milan. Scricchiolii che non cancellano le nove vittorie in dodici partite ufficiali finora e la sensazione reale che, pure con gli stessi uomini dell’anno passato, ci si trovi di fronte a un modulo molto più offensivo e spettacolare. Sarà dura ma Petkovic pretende continuità dai suoi pretoriani visto che col recupero di Klose e (forse) Mauri schiererà gli undici titolari che hanno ben figurato im questo primo scorcio di stagione: «La Lazio è in costante crescita, ma non dobbiamo accontentarci e dominare l’avversario. Dobbiamo essere più cinici e presenti e non abbassare il baricentro. In certe situazioni la miglior difesa è l’attacco. Quella contro la Fiorentina è una delle partite più interessanti d’inizio campionato tra due squadre in buona forma. Montella ha introdotto delle novità tecnico tattiche che hanno dato dei frutti. In casa è molto aggressiva e ha grande voglia di vincere e di dimostrare, non sarà una partita facile e poi hanno il piccolo vantaggio di aver preparato la partita per una settimana intera». Sui giocatori recuperati all’ultimo il tecnico ha le idee chiare, non vuole farne a meno tanto più su un campo molto difficile come quello di Firenze: «Tutti si sono allenati – spiega Petko – lo stesso Klose ha fatto un programma specifico, non solo qui. Anche il giorno della partita ha lavorato con il preparatore atletico, questo è un motivo del perché è venuto in Grecia. Tenerlo a Roma per farlo riposare? Facendo quel viaggio è cambiato poco, così ha avuto modo di stare con la squadra e di fare un lavoro specifico». Fiducia ai migliori, quindi, senza cambiare per continuare la serie positiva magari sognando un poker di vittorie consiecutive che manca da due anni. Arbitrerà Bergonzi che nell’ultimo incrocio con la Lazio ha creato molti problemi a Udine, ma questo conta poco. Serve una prova convincente per proseguire il volo.(luigi salomone)


C’è Klose e questo consente a Petkovic di ritrovare la sua Lazio nella pericolosissima trasferta di oggi a Firenze (ore 15). Non la squadra vista giovedì scorso ad Atene, quella sgonfia e incapace di affondare il modesto Panathinaikos, ma il solito carrarmato che in campionato schiaccia tutto e tutti per un’ora prima di esaurire benzina o motivazioni, come contro il Milan. «Finora abbiamo visto una crescita costante – ha detto ieri Petkovic – ma sappiamo che ci sono ancora tanti margini di miglioramento. A livello mentale non possiamo accontentarci, dobbiamo sempre volere di più». In attesa di riuscire a compiere il salto di mentalità tante volte auspicato e spalmare la prestazione sui 90 minuti, Klose può aiutare a sfruttare al meglio il lavoro che la squadra garantisce solo per un tempo e mezzo. «Dobbiamo imparare ad essere ancora più cinici e cercare di non abbassare mai il baricentro – ancora il tecnico – e comportarci così per tutti i 90 minuti, la miglior difesa è l’attacco». In questo senso il ritorno di Klose è già una conquista, un po’ perché Miro è Miro, un po’ perché di giocatori che possano sostituirlo degnamente non si vede nemmeno l’ombra. Quella della Lazio sembrava una rosa extra-large e, invece, la panchina non è mai stata così corta come adesso. «In Grecia dovevo provare a giocare con delle riserve per vedere come fosse la reazione – ha spiegato il tecnico – come squadra abbiamo giocato male e quindi anche per gli innesti ci sono state difficoltà. Chi gioca sempre deve aiutare chi entra e chi entra deve dare il 120% in termini di mentalità e combattività». Chi non lo capisce è fuori, come Mauro Zarate, nemmeno convocato. Nella lista ci sono, invece, sia Lulic che Mauri, col primo recuperato e il secondo buono per la panca. Uomini e modulo sono quelli: Lulic salirà a centrocampo e Cavanda lo coprirà a sinistra in difesa. Serve solo il cambio di passo mentale perché la Fiorentina in casa non solo non ha mai perso e ha subito un solo gol, ma ha recuperato 10 dei 12 punti che si ritrova in classifica. Se il Milan era la prova di maturità, Firenze è la laurea in affidabilità che può lanciare la Lazio nel ciclo più tosto della sua stagione (Fiorentina, Torino, Catania, derby e Juventus, più il Panathinaikos). E può costituire anche una sorta di rivalsa personale del tecnico: l’avversario odierno, Vincenzino Montella, era stato ad un passo dalla Lazio salvo far saltare tutto quando si riattivò il contatto con la Roma. Solo dopo Lotito scelse «Petko», ora il tecnico vuole dimostrare al presidente di non essersi sbagliato. «È una delle partite più interessanti del turno, la Fiorentina è modellata sul proprio allenatore, Montella ha aggiunto le proprie caratteristiche ad un gruppo di qualità. Sicuramente non sarà facile, loro hanno anche il vantaggio di aver potuto preparare l’incontro per una settimana intera. Sarà importante non subire e fisicamente ci siamo, dobbiamo essere più vivi nei contrasti. Sicuramente andiamo a Firenze per portare punti a casa».(Andrea Arzilli)


In alto calici e Coppe: brindavano all’Oktoberfest insieme a Ribery, bucavano le reti, trionfavano in campo. Segnavano a raffica, s’appuntavano gli scudetti sul petto, rilanciarono il Bayern Monaco, diventarono colleghi di maglia e amici per la pelle. Klose e Toni regalarono ai bavaresi Bundesliga e Coppa di Germania, vinsero al primo colpo, appena li associarono in attacco. “Kloni”, li battezzarono così. “Kloni”, fu il nome scelto per etichettare quel bomber “a due teste”. Klose (classe 1978) e Toni (classe 1977) hanno una storia in comune e tanti retroscena da raccontare. Miro chiamò Luca prima di firmare per la Lazio, lo voleva anche il Milan: «Tu cosa mi consigli?». «Vai alla Lazio», rispose Toni. E qualche tempo fa l’ha incoronato: «Miro è un vero campione, ogni tanto lo sento ed è molto contento di stare alla Lazio. E’ una persona eccezionale».

L’AMBIENTE - Si sentono, si rivedranno al Franchi, se tutti e due saranno in campo nascerà una super sfida. Klose ha i piedi caldissimi, si scatena quando vede viola: in sei partite giocate contro la Fiorentina ha segnato 4 gol (uno è quello realizzato in fuorigioco nel febbraio 2010 con la complicità dell’arbitro Ovrebo, eliminò i viola dalla Champions). Toni ha promesso una gioia ai suoi tifosi, quest’anno ha segnato una sola volta (contro il Catania): «Dopo un gol annullato con il Bologna e il palo di Verona spero veramente di fare un un gol-vittoria», ha scritto Luca su Twitter. Se Klose vede viola, Toni vede biancoceleste, in carriera ha segnato 5 volte alla Lazio, ci sarà da stare attenti. Il Franchi riaccoglierà Miro, a Firenze c’è chi lo rispetta e c’è chi non lo sopporta: tutta colpa di quel gol in off-side. La Fiorentina, nonostante il graffio, nei giorni scorsi ha consegnato a Miro il premio fair-play (cartellino viola) per il gol restituito al Napoli, ai fiorentini quella scelta non è andata giù. Klose tornerà a Firenze, l’anno scorso lo fischiarono per 90′. Il risultato? Segnò e vinse. In campo non ha amici.(Daniele Rindone)
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
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Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline DinoRaggio

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Re:Rassegna Stampa 28 10 2012
« Risposta #1 : Domenica 28 Ottobre 2012, 11:02:01 »
Diakitè è considerato: «Fa parte del gruppo – ha chiuso Petkovic – gli servono le partitelle per entrare in forma. Non bruceremo le tappe come fatto con Radu».(Daniele Rindone)
Bene, ora tocca a Modibo impegnarsi in allenamento e farsi trovare pronto quando Petkovic lo chiamerà.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

paoletto

Re:Rassegna Stampa 28 10 2012
« Risposta #2 : Domenica 28 Ottobre 2012, 12:22:59 »
c'è un bellissimo articolo sul corriere dello sport sulla giornata di ieri sulla partita della primavera e la dedica del campo principale a Mirko Fersini
se qualcuno ha modo di reperirlo sarebbe carino (e necessario) renderlo pubblico

Offline Matita

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Re:Rassegna Stampa 28 10 2012
« Risposta #3 : Domenica 28 Ottobre 2012, 12:25:57 »
Stadio Mirko Fersini. Quando gli Allievi di Simone Inzaghi hanno tolto la bandiera della Lazio, appesa al muro per coprire la targa, tutti si sono messi ad applaudire, Olympia ha sbattuto le ali e un fiume di lacrime ha avvolto la tribuna. La Primavera di Bollini stava per sbucare dal tunnel degli spogliatoi per affrontare il Crotone. La famiglia di Mirko, stretta in un abbraccio, era raccolta sul campo. Mamma Katia, papà Roberto, le figlie Marika e Tania in quel momento devono aver rivisto con il pensiero correre su quel prato il fratello, giovane talento della Lazio, scomparso in un tragico e banalissimo incidente stradale a Fiumicino all’inizio di aprile. Era appena uscito dal barbiere e stava tornando a casa in motorino, dopo pochi minuti si sarebbe messo in viaggio verso Formello per raggiungere i suoi compagni di squadra, che ieri erano ancora tutti lì, pronti a salutarlo, chi dalla tribuna e chi durante il riscaldamento. Amici, parenti arrivati da Fiumicino, anche Bruno Giordano e la moglie, che conoscevano benissimo Mirko, amico di Rocco, passato in estate alla Fiorentina e arrivato ieri troppo tardi a Roma per raggiungere Formello. Cerimonia semplice, ma toccante e con una partecipazione emotiva forte.

COMMOZIONE - Pochi, ma buoni. Niente pienone, ma le persone giuste per onorare il ricordo di Fersini, a cui la Lazio ha voluto intitolare il campo principale del centro sportivo. S’è commosso Lotito. «Ricordiamo un figlio della Lazio, un ragazzo d’oro. Ci tenevamo a ricordarlo, proprio perché era un giovane di quelli che noi vogliamo, dediti ai valori dello sport. Ho conosciuto la famiglia in quelle tragiche ore. E ho visto una famiglia composta, dignitosa nel dolore, la testimonianza di una fierezza che possedeva Mirko e che dovrà essere sempre da monito e da esempio per i nostri ragazzi. Per la Lazio era giusto dedicargli un ricordo perenne», ha spiegato il presidente prima di passare il microfono alla signora Katia. La mamma è riuscita a contenere i singhiozzi. «Devo ringraziare Lotito perché ha mantenuto la promessa che ci aveva fatto in quei giorni e abbiamo sentito sempre la società vicina. Questo è il campo dove spesso accompagnavo Mirko. Giocava con orgoglio, era anche un tifoso della Lazio. Avrei voluto continuare ad accompagnarlo. Una delle ultime volte avevano giocato contro la prima squadra, perdendo otto o dieci a zero. Era contentissimo. Lo presi in giro E lui mi rispose: “Abbiamo perso solo dieci a zero. Ah ma, che vuoi di più?”. Non avrei mai pensato di essere qui ora, ma le cose non possono più cambiare e allora ringrazio la Lazio perché Mirko verrà ricordato per sempre». Proprio alla fine la signora Katia s’è commossa, le figlie erano al suo fianco, papà Roberto è rimasto in silenzio, mentre dalla tribuna Fersini s’alzava un altro applauso. Non c’erano altre parole da aggiungere.(Fabrizio Patania)



A Mirko. E’ il giorno di Fersini, il terzino classe 1995 della Lazio morto in seguito all’incidente stradale del 6 aprile scorso. Per lui, la Primavera di Alberto Bollini non solo batte il Crotone con un netto 3-0, ma la società intera intitola il campo principale del settore giovanile proprio a lui, a Mirko. La gradinata dedica un applauso emozionante per quel talento che si era messo in luce nella squadra Allievi guidata da Simone Inzaghi: un terzino destro di qualità, tenuto in grande considerazione dai tecnici del settore giovanile della Lazio. Un pomeriggio da brividi, con i genitori e le sorelle di Mirko accanto al presidente Claudio Lotito.

IL CROTONE - Brividi e commozione, prima dell’ingresso in campo della squadra Primavera, impegnata contro il Crotone. Non è una gara facile, ma il gruppo di Bollini gioca con il cuore. Succede poco, nel primo tempo, ci provano Crecco e Tira però il gol lo realizza Serpieri al minuto 41: angolo, la palla arriva sulla testa di Serpieri, che con un’incornata beffa Morabito. Nel secondo tempo la gara sale dintensità, ma è sempre la Lazio a comandare il gioco. Solo all’8′ il Crotone va vicino al gol con un calcio di punizione di Leto che Scarfagna neutralizza. Vilkaitis sfiora il raddoppio, mentre al 23 segna Crecco, che riceve il velo di Tira e batte il portiere dalla breve distanza. Il tris lo cala Silvagni, da poco entrato. Lombardi si invola sulla fascia destra e a tu per tu con il portiere calcia: parata. Sulla ribattuta si avventa Silvagni che di potenza mette dentro la sfera. La Lazio continua a volare in classifica. Ma il volo più bello sarà quello di Olympia, l’aquila biancoceleste: a Mirko sarà dedicato il prossimo volo sul terreno dell’Olimpico.

Lazio-Crotone 3-0
LAZIO (4-3-3): Scarfagna; Serpieri (35′ st Andreoli), Vilkaitis, Filippini, Ilari; Cataldi, Falasca, Lombardi; Crecco (33′ st Locatelli), Tira, Vivacqua (27′ st Silvagni). A disp.: Strakosha, Alleva, Pollace, Mazzei, Bilali, Bianchi, Pace, Quintero. All.: Bollini.
CROTONE (3-5-2): Morabito, Basile, Leto, Sahman, Riggio, Bronzi, Foresta, Morise, Mittica (32′ st Mingiano), Cosentino, Barillari (45′ st Girasole). A disp.: Rana, Oriolo, Lemma, Papaleo. All.: Vrenna
ARBITRO: Pierro di Nola
Assistenti: Benedettino e Muto
MARCATORI: 41′ pt Serpieri (L), 23′ st Crecco (L), 35′ st Silvagni (L).
AMMONITI: Leto (C ), Lombardi (L), Vilkaitis (L).
NOTE: cielo coperto, terreno in buone condizioni. Spettatori 1.000 circa. Angoli: 6-3. Recupero: 2′ pt; 3′ st. (Infopress)
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Offline LaLazioMia

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Re:Rassegna Stampa 28 10 2012
« Risposta #4 : Domenica 28 Ottobre 2012, 12:26:56 »
 Zarate non è stato convocato, come nella trasferta di Pescara. Stavolta è stata una scelta tecnica, perché l’argentino è caduto in disgrazia. Però, in queste condizioni, sarà dura cederlo a gennaio. (gabriele de bari) 

Temo purtroppo che se si continuerà a schierare in campo , offrendo la prestazione di Atene, sarà praticamente impossibile cederlo anche a costo zero. >:(
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.