http://tifosobilanciato.it/2012/10/23/diritti-tv-serie-a-ecco-la-simulazione-aggiornata-per-la-stagione-20122013/http://www.slideshare.net/tifosobilanciato/nuovi-criteri-ripartizione-diritti-tv-in-serie-aCirca un miliardo di Euro all’anno: questo è il valore dei diritti audiovisivi che la Lega di Serie A ha messo all’asta per il triennio che comprende le stagioni dal 2012/2013 al 2104/2015: una crescita di circa 100 milioni di euro al biennio precedente.
È con il Decreto Legislativo n. 9 del 09.01.2008 che si stabilisce che, a partire dalla stagione 2010/2011, sia “
l’organizzatore della competizione” (la Lega di Serie A) ad avere il compito di:
“
predeterminare, in conformità ai principi e alle disposizioni del presente decreto, linee guida per la commercializzazione dei diritti audiovisivi recanti regole in materia di offerta e di assegnazione dei diritti audiovisivi medesimi, criteri in materia di formazione dei relativi pacchetti e le ulteriori regole previste dal presente decreto”.
La Lega di Serie A ha recepito tale compito ed identificato le
Linee Guida da applicare, modificando il proprio Statuto il 1° luglio 2010. L’art. 19, che è intitolato “Criteri di ripartizione dei proventi derivanti dalla commercializzazione dei diritti audiovisivi”.
Le Linee Guida prevedono che dopo aver identificato l’importo complessivo ottenuto (definito “Risorse Economiche”) si proceda innanzitutto ad attribuire i contributi a favore delle società che retrocedono in serie B: si tratta, per ogni squadra, di una somma di 5 milioni di Euro per il primo anno e di 2,5 milioni di Euro per il secondo anno (queste cifre sono dimezzate nel caso in cui la società retrocessa abbia disputato un solo campionato di Serie A).
La somma che residua viene definita “Risorse Economiche Nette” (che abbrevieremo in “REN”) e viene ripartita sulla base di tre differenti macro-criteri:
- 40% in parti uguali;
- 30% sulla base del bacino d’utenza (25% sulla base dei sostenitori e 5% sulla base della popolazione residente nel Comune in cui gioca la squadra);
- 30% sulla base dei risultati ottenuti dalla squadra (5% sulla base dei risultati della stagione, 15% sulla base dei risultati del quinquennio precedente, 10% sulla base dei risultati storici dal 1946/47).
Prima quota: Ripartizione in parti uguali (circa 390 milioni)
È il più semplice da definire: secondo il criterio 2(a) una quota pari al 40% viene suddivisa fra le 20 società di calcio, cui spettano quindi un 2% cadauna. Esiste quindi un minimo garantito pari a circa 19,6 milioni di Euro.
Seconda quota: Bacino d’utenza (circa 255 milioni)
È stata quella che ha generato lo scontro nel corso dell’estate 2011. Nel mese di novembre 2011 è stato trovato un accordo, assegnando l’incarico di identificare i bacini di utenza a tre società demoscopiche [2], giungendo addirittura a nominare un quarto esperto perché le controllasse e ne certificasse il risultato.
Una prima fetta, la più consistente (25%) viene attribuita in base al numero di “Sostenitori” di ciascuna squadra (prevedendo un tetto massimo del 25% che nessuna di queste potrà superare).
La seconda fetta (5%) viene invece assegnata sulla base del numero di cittadini residenti nei Comuni delle squadre. Viene specificato che nei casi di Comuni che ospitano due squadre (in questo campionato Milano e Roma) ciascuna di esse ha diritto a considerare l’intera popolazione del proprio Comune.
Terza quota: Risultati sportivi (circa 255 milioni)
L’ultima quota di risorse viene attribuita sulla base dei risultati sportivi ottenuti dalle singole squadre. Questa è di più facile definizione, essendo costruita su tre sotto-criteri oggettivamente riscontrabili:
Una prima parte (5%) viene assegnata sulla base della stagione conclusa. Alle squadre viene assegnato un punteggio decrescente (da 20 ad 1) sulla base della classifica e ciascuna di essere ha diritto ad una quota pari al rapporto fra il proprio punteggio ed il totale dei punteggi di tutte le società di serie A.
Una seconda parte (15%) effettua lo stesso tipo di calcolo ma sulla base dei risultati del quinquennio antecedente la stagione presa precedentemente ad esame. La quota delle REN spettanti viene calcolata sulla somma dei punteggi ottenuti nel periodo.
L’ultima parte (10%) prende infine in considerazione i risultati storici della squadra, a partire dalla stagione 1946/47. In questo caso vengono assegnati punti sulla base di vari elementi (anni di permanenza nelle serie professionistiche, titoli nazionali ed internazionali vinti) ed il calcolo delle REN spettanti viene fatto sulla somma del punteggio ottenuto nel periodo.
Secondo l'articolo il punteggio relativo dovrebbe essere calcolato così:
10 punti per ogni stagione in serie A dal 1946-47 al 2006-2007 (perché l'ultimo quinquennio si calcola a parte)
7 punti per ogni campionato di B
4 punti per ogni campionato di C1
2 punti per ogni campionato di C2
4 punti per ogni scudetto
2 punti per ogni coppa italia
1 punto per ogni supercoppa italiana
5 punti per ogni coppa dei campioni
3 punti per la coppa delle coppe
2 punti per la coppa uefa
1 punto per la supercoppa europea
1 punto per la coppa intercontinentale
ci sono delle assurdità, come assegnare alla trigoriese 2 punti per la vittoria della coppa delle fiere o assegnare punti per la partecipazione alle serie C1 e C2...