Cè Floccari alla conquista dellEuropa
Dallinviato
Daniele Rindone
ATENE - La storia cambia. Un calabrese alla
conquista della Grecia: «Voglio togliermi grandi
soddisfazioni con la Lazio, credo in ciò che
stiamo facendo con lallenatore e i compagni. Io
vice Klose? Faccio una valutazione di squadra,
Miro per noi è importantissimo a livello tecnico,
calcistico ed umano. E un grande punto
riferimento, ma ogni giocatore, quando è
chiamato in causa, deve dare il 100% per il
gruppo» . Fisico statuario, bomber colonizzatore,
vice Klose per proclamazione tecnica e meriti
acquisiti sul campo.
Sergio Floccari,
ragazzo di Calabria, cuore della Magna Grecia, ha lanciato
lassalto al Panathinaikos. E conosciuto ad Atene, i giornalisti
greci gli hanno posto domande interessate considerando la
vicinanza dei popoli e delle culture: «Sì, noi calabresi siamo
più vicini alla Grecia (risata, ndi) . E un piacere essere qui, è
bello giocare certe partite. Conosco il Panathinaikos, è una
squadra importante, sta attraversando varie difficoltà in campionato, ma le motivazioni
non mancheranno. Hanno esperienza in campo europeo, noi vogliamo fare bene e
portare a casa punti per ipotecare la qualificazione» .
IL DESTINO - Klose arriverà oggi, Floccari cè, è lui ormai il titolare dEuropa. Ha
esordito contro il Maribor, è stato decisivo pur non segnando. Ha scelto di restare a
Roma nonostante lo spazio ridotto. Sallena con spirito positivo, non ha mai perso il
sorriso, era stato scavalcato da Kozak e Zarate, ha rimontato e si è preso il posto:
«Siamo tanti in attacco, molti scherzosamente mi hanno dato la nomina di vice Klose,
ma io non faccio certi ragionamenti, come ho detto penso al bene del gruppo,
chiunque può diventare importante nellarco di una stagione. Ho un compito, devo
allenarmi al meglio, devo farmi trovare punto. Giocare in Europa o in campionato o in
unaltra Coppa non conta, limportante è rendersi utili». Il futuro è scritto, non lo
cambierà: « Nel calcio penso ci sia una regola che vale per tutti, nulla si può mai
escludere. Ma in estate ho fatto una scelta e la confermo, sarebbe assurdo cambiarla.
Volevo rimanere a Roma e così è stato, partire a gennaio non è nelle mie intenzioni.
Continuerò su questa strada» . Floccari ha risposato la
Lazio, è a caccia del primo gol stagionale. Ha totalizzato 4
presenze (solo una da titolare), due in serie A e due in
Europa League, 149 totali di gioco: «Perché sono rimasto?
Sono varie le componenti che mi hanno spinto verso questa
decisione, innanzittutto la consapevolezza di far parte di una
grande squadra. A 30 anni giocare è importante, ma
indossare la maglia della Lazio lo è altrettanto. LEuropa
League è unesperienza meravigliosa, in campionato si lotta per il vertice. Devo
propormi al meglio per sfruttare le occasioni che capitano, penso solo a questo» . E
carico, è andato vicinissimo al gol contro il Maribor, punterà il bersaglio stasera:
«Girare lEuropa con la Lazio, affrontare Tottenham, Panathinaikos e le altre squadre che fanno parte di questa competizione ti rende fiero e contento» .
QUEL GOL - Floccari è concentratissimo, ha giocato poco, ma bene. E un centravanti
tecnico, sa fare da boa, sa far salire la squadra e fa gruppo. I gol li segna e li fa
segnare, lha sempre fatto in carriera. La sua concorrenza è sana, lha dimostrato con i
fatti. Rispetta i compagni, attende il suo turno, fa valere le proprie armi. Sergio è un
ragazzo doro, sè fatto da solo, senza sfruttare spinte o aiutini, sè consacrato
lavorando sodo, credendoci sempre. E partito dai campi in terra, è arrivato in Europa,
non ha intenzione di fermare la sua scalata: «Il segreto? Contano gli aspetti fisici e
mentali, in questo modo si può trovare continuità e non si perde fiducia anche quando
si gioca poco. Io credo in questa Lazio e voglio aiutarla a fare bene insieme ai miei
compagni» . Floccari andrà allassalto del Panathinaikos, prenderà il posto di Klose, in
Europa ha segnato una volta (sei presenze totali), indossava la maglia del Genoa.
Sarà marcato stretto, lo conoscono, lhanno studiato, ma lOlimpico di Atene può
diventare una colonia calabrese.
LE MOSSE DI PETKOVIC, ALMENO QUATTRO CAMBI Turn
over ragionato, modulo flessibile
Ciani e Cavanda con Konko e Dias in
difesa, ballottaggio Cana-Gonzalez
Dallinviato
ATENE - Turnover ragionato, pur sempre una
rivoluzione. Obiettivo? Fare punti. Petkovic
cambierà almeno quattro uomini, ma non le
intenzioni: proverà a sbancare lOlimpico di
Atene, vuole ipotecare la qualificazione ai
sedicesimi di finale. Lulic e Ederson indisponibili,
Marchetti è out, il portiere sarà Bizzarri
(Scarfagna della Primavera gli farà da secondo).
La difesa: Scaloni sperava in una chance, alla
fine giocherà Konko, saffiancherà a Ciani e Dias
(Biava non può essere spremuto), sulla sinistra
si piazzerà Cavanda. Ledesma sarà il perno a
centrocampo, è un
intoccabile, davanti a
lui saranno sganciati
Candreva e Mauri
(esterni) con Hernanes
centrale, per lultimo
posto disponibile è in
corsa Cana. Gonzalez
è in ballottaggio con lalbanese, la decisione finale sarà presa
nelle ore che precederanno la sfida col Panathinaikos. Klose sbarcherà oggi in Grecia,
ha un posto prenotato in panchina, Floccari sarà il centravanti. Petkovic ieri ha
convocato 21 uomini, in lista figurava anche il terzo portiere Guerrieri (Allievi
Nazionali), si accomoderà in tribuna insieme a Radu (ha ricevuto la prima chiamata,
ma è ancora in fase di rodaggio) e ad uno tra Zarate e Onazi. Kozak? Cè spazio solo
in panca.
IL MODULO - «Modulo flessibile» , così lo descrive Petkovic. Lidea è partire col
4-1-4-1 tradizionale, ma non sono escluse sorprese. La Lazio potrebbe giocare con il
4-2-3-1 o il 4-3-3. Il primo assetto verrebbe formato con Cana e Ledesma sulla
mediana, dietro Floccari agirebbero Candreva, Hernanes e Mauri. Il 4-3-3 prevede
ruoli e movimenti diversi: il centrocampo sarebbe affidato a Cana, Ledesma ed
Hernanes, il tridente offensivo vedrebbe in linea Candreva, Floccari e Mauri. Petkovic
definisce duttile?? il centrocampista albanese, ecco perché può variare assetto. La
Lazio è prima nel girone J??, vuole affossare il Panathinaikos e tenere a distanza il
Maribor e il Tottenham, in classifica seguono a ruota dietro i biancocelesti. Sono attesi
quattrocento tifosi laziali ad Atene, occuperanno il settore ospiti. Il match è considerato
ad alto rischio, è bene seguire le indicazioni fornite dalle autorità elleniche. 1)
Allingresso dello stadio Olimpico i tifosi saranno perquisiti dalla polizia greca e sarà
necessario esibire, unitamente al biglietto di ingresso, un documento di identità valido
(passaporto o carta di identità). 2) Nessun botteghino sarà attivato nella città di Atene,si invitano pertanto i tifosi a non recarsi in Grecia se sprovvisti di tagliando di ingresso.
3) Il punto di raccolta dei tifosi laziali è Kallimarmaron Stadium (Vasileos Konstatinov
Ave), ore 17. 4) Ai sostenitori che si recheranno allo stadio individualmente e con
mezzi propri «si consiglia di non indossare sciarpe o segni distintivi della Ss Lazio o di
altre squadre» , è lavvertenza.
d.r.
DIAKITÈ, QUANTA PAURA! Incendiate due auto del difensore, si
pensa a un atto intimidatorio
di Alberto Abbate
ROMA - Una notte di fuoco, tanta paura. E lo
sguardo impietrito di Diakitè: incendiate due auto
del difensore biancoceleste e una del suocero
davanti la sua villa a Cesano, una frazione del
comune di Roma, a pochi passi da Formello.
Erano le due di ieri notte, Modibo e la compagna
stavano dormendo, quando sono stati svegliati
dai gemiti della figlia in fasce. S'è alzato di
soprassalto, Diakitè, s'è affacciato alla finestra
ed è stato accecato dal bagliore delle fiamme
altissime. Sè catapultato in strada per provare a
spegnerle, ma la sua Bmw X5, cosparsa di
benzina, era già incenerita: travolte pure la
Smart del calciatore e
una Ford Ka del
suocero, all'arrivo dei
vigili del fuoco.
Incendio doloso,
escluso il movente a
sfondo razziale, i
carabinieri e il capitano
Zito ora indagano su
ogni aspetto della vita privata e professionale del
laziale. Al vaglio tutte le ipotesi, cè il massimo
riserbo: si pensa a un atto intimidatorio. Per il
rinnovo del contratto? Gli inquirenti battono più la
pista legata al risentimento personale: «Ma non
ho mai ricevuto minacce» , ha assicurato Diakitè
in caserma. Un anno fa aveva avuto una lite in
pizzeria, cerano delle querele, poi ritirate.
SCOSSO - Una giornata particolare, anzi meglio,
da dimenticare in fretta e furia. Diakitè ieri non
s'è visto a Formello, immerso nelle denunce e
nella burocrazia. Prima ai carabinieri, poi
all'assicurazione. S'è confidato subito però, nella
notte, col suo amico-manager, Ulisse Savini, di
ritorno da Amsterdam: « Il ragazzo è ovviamente
molto scosso da quanto successo, non tanto per
l'aspetto patrimoniale della cosa, ma proprio per
l'accaduto, che ha dell'incredibile e
dell'impensabile. Fortunatamente Modibo s'è
subito reso conto di cosa stava succedendo. Mi
ha detto: Le macchine si aggiusteranno,
limportante è che non si sia fatto male
nessuno??» .IL CONTRATTO - A pensar male... Da mesi il
tira e molla per il rinnovo con la Lazio. E' facile
che la mente, senza troppi giri dimmaginazione, possa volare lì: «Né il mio assistito né
la società possono giustificare un episodio di questo tipo, se davvero fosse legato alla
diatriba contrattuale, ma non crediamo sia così. Sicuramente pensiamo al gesto di un
malato, di un esaltato, che voleva forse spaventarlo dandogli un monito - spiega
l'agente Savini - ma non è stato in grado di gestire fino in fondo la vicenda» . Lo
stesso Diakitè ha rivelato alle forze dell'ordine che dietro l'incendio possa celarsi uno
"scherzo maldestro". E' la sua unica spiegazione. Perché ha assicurato di non trovarsi
in mezzo ad alcun giro strano, né di avere debiti. Insomma, nessun regolamento di
conti.
IL SILENZIO - Dispiaciuto e amareggiato, Modibo. Per lo spavento della compagna
con cui convive a Cesano. E per il suocero, danneggiato di riflesso dalla stupida
bravata. In tutto ciò, s'aspettava forse una carezza dalla Lazio, un comunicato di
solidarietà. E, invece, un assordante silenzio. Magari parlerà il campo: «Diakitè
adesso sta bene fisicamente - assicura Savini - e mi auguro che mister Petkovic
domenica gli dia la possibilità di giocare ». Unaltra mano tesa, un altro segnale
davvicinamento, unaltra apertura. Rinnovo a parte, non si scherza col fuoco.
IL FRANCESE IN SCADENZA A GIUGNO Rinnovo in standby: «Cè
fiducia»
ROMA - Il rinnovo della discordia è lì, fermo nel freezer: nessun appuntamento in
agenda per Diakitè. Cè stato un contatto la scorsa settimana fra il difensore e Lotito a
Formello, ancora nessun abbraccio: «Si può trovare un punto dincontro. Io resto
fiducioso perché la priorità del mio assistito resta sempre la Lazio», ribadisce lagente
Savini. Papà Lotito aspetta Modibo a braccia semi-aperte. A un patto. Il figliol prodigo
si ripresenti quando riscoprirà la gratitudine, era il concetto espresso dal presidente
mercoledì scorso: «Latteggiamento assunto da Diakitè è sbagliato, noi gli abbiamo
dato molto, sia in termini di crescita professionale che di dimostrazioni daffetto e
sostegno. Quando era alle prese con un brutto infortunio io stesso gli sono stato
vicino, abbiamo creduto in lui anche quando alcuni allenatori non lo vedevano». Lotito,
da mesi, si sente tradito, aspetta il dietrofront del difensore sui 700mila - più bonus -
proposti tempo fa: «In estate ha rifiutato tante destinazioni, erano arrivate richieste
dalla Francia, dallInghilterra, dalla Russia, dal Genoa e dalla Fiorentina».
I RIFIUTI - Un addio, meno doloroso, non consumato. Serano fatti avanti il Torino, il
Genoa (sera ipotizzato lo scambio con Granqvist), il Bordeaux (si poteva allargare
loperazione Ciani), la Fiorentina e infine i ceceni del Terek Grozny. Solo i viola
avevano fatto vacillare Diakitè, ma non tanto da persuaderlo alla firma. No alle
proposte di cessione, no allofferta di rinnovo. Non ha mai alzato il capo, Diakitè.
Chiede oltre un milione, senza sconti. Il suo contratto scade a giugno 2013 e, già alla
fine del mercato di gennaio, sarà libero daccordarsi con qualsiasi altro club. Presto
Modibo dovrà dire la verità: vuole restare a casa o scappare gratis? La trattativa è
ferma: Diakitè a 25 anni è ancora il futuro della Lazio o è già il passato? Sarebbe un
peccato perderlo.
LINEA DURA - Non si scompone, almeno di facciata. Al momento le mani restano
fuori dalle tasche, Lotito aspetta Diakitè a braccia conserte: «A quanto ne so io Juve,
Inter e Milan non sono interessate, lui deve riflettere e non fare come quel figlio che
rinnega il genitore. Speriamo che sia stato solo un momento di sbandamento, noi
siamo pronti ad abbracciarlo, ma sempre nel rispetto delle regole. Quelle le fa il club,
nessun altro. O si adegua oppure...». Oppure può andar via. Le coccole sono finite,
eppure il bastone può far male alla Lazio. Che in passato sui rinnovi, vedi Pandev, ha
già pianto fin troppo. Non ci sono più lacrime.