Autore Topic: Rassegna Stampa 23/10/2012  (Letto 735 volte)

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Offline lollapalooza

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Rassegna Stampa 23/10/2012
« : Martedì 23 Ottobre 2012, 09:33:57 »


Petkovic è soddisfatto della sua Lazio, ma mette in guardia i suoi per l'Europa League: "Contro il Panathinaikos partita tosta, ma ce la giocheremo a viso aperto"
Il tecnico biancoceleste ha fatto il punto della situazione dopo la bella vittoria sul Milan in campionato, concentrando però l'attenzione al prossimo impegno europeo.
22/ott/2012 21.11.00



La Lazio di Vladimir Petkovic ha stupito tutti in questa prima fase di stagione, l'ultima vittoria casalinga contro il Milan ha lanciato i biancocelesti nelle zone alte della classifica. Lo stesso ct ha fatto il punto della situazione, concentrando già l'attenzione al prossimo impegno contro il Panathinaikos in Europa League.

Intervisato ai microfoni di 'LazioStyle Radio', Petkovic è tornato sulla vittoria contro i rossoneri: "Abbiamo giocato con grande fame, i due goal subiti oltre che negativi possono essere considerati positivi, ci danno da lavorare, ci fanno capire che siamo sulla buona strada ma c'è da lavorare. Abbiamo avuto buone occasioni, non siamo però stati abbastanza cinici da ammazzare l'avversario. Il Milan è venuto motivato all'Olimpico e ha spesso dominato la partita. Siamo stati bravi a sfruttare gli spazi aperti dai rossoneri".

Il momento dei biancocelesti è da incorniciare, l'allenatore biancoceleste è soddisfatto dei suoi: "Credo che la squadra sia ad un buon punto, tuttavia abbiamo ancora tantissimi margini di miglioramento". Ma l'attenzione è già rivolta al prossimo impegno europeo: "Giovedì contro i greci sarà una partita tosta, gli spettatori sono molto caldi ma andremo lì a giocarcela a viso aperto. Klose potrebbe riposare. Questi ragazzi meritano i complimenti che stanno ricevendo".

Infine un breve commento sul derby, in programma l'11 novembre, con annessi i ringraziamenti al patron Lotito per il progetto intrapreso: "E' sicuramente una partita speciale, ma ci sono ancora tante partite prima. Ringrazio il presidente, abbiamo trovato subito un dialogo aperto e concreto, non abbiamo mai avuto problemi. Mi piace che i tifosi volino, ma noi dobbiamo rimanere con i piedi per terra sudare per guadagnare ogni punto. Mi comporto da uomo, come sono, mi fa piacere di essere riuscito ad avvicinarmi alla gente. I complimenti i ragazzi li meritano, e sono fiducioso vedendo come si sono comportati fino ad ora".


Sospiro di sollievo in casa Lazio, per Marchetti solo una settimana di stop
Il portiere biancoceleste aveva dato forfait durante il riscaldamento nell'anticipo contro il Milan, lasciando spazio a Bizzarri, che dunque giocherà anche i prossimi due impegni.
22/ott/2012 20.48.00



Aveva destato molte preoccupazioni l'infortunio accusato da Federico Marchetti nel corso del riscaldamento prima di Lazio-Milan. Dopo le visite mediche effettuate in giornata, è arrivata la notizia che lo stop sarà più breve del previsto.
Si parla infatti solamente di una settiimana, massimo dieci giorni di assenza dai campi di gioco per l'estremo difensore biancoceleste. La lesione muscolare sembrava potesse tenere ai box il giocatore per molto più tempo, invece la riserva Bizzarri dovrà scendere in campo soltanto nel match di Europa League contro il Panathinaikos e contro la Fiorentina, nella prossima di campionato.

Intanto buone notizie arrivano dal brasiliano Ederson, che sta comunque svolgendo un lavoro personalizzato a causa di un problema agli adduttori, la sua presenza contro i viola resta quindi ancora in dubbio.

La Lazio vola, il presidente Lotito ammette serafico: "Possiamo toglierci delle soddisfazioni, ma è doveroso vivere alla giornata"
Il presidente biancoceleste, due giorni dopo il prestigioso successo centrato dalla sua Lazio ai danni del Milan, ammette: "Il cammino è lungo, ma possiamo giocarcela con tutti".
22/ott/2012 17.29.00



Il patron della Lazio, Claudio Lotito, è stato assoluto protagonista stamattina, intervenendo allla trasmissione 'La Politica nel pallone', andata in onda sulle frequenze di GR Parlamento.

Lotito, a due giorni dal prestigioso successo ottenuto dai suoi ragazzi contro il Milan, ha infatti dichiarato senza peli sulla lingua: "Mantenendo questo passo e questo profilo la squadra potrá dare grosse soddisfazioni ai tifosi. Non era una prova del nove questa partita. Bisogna mantenere determinazione ed umiltá, il cammino è lungo".
Quindi il presidente continua: "Non possiamo prevedere i nostri obiettivi, bisogna vivere alla giornata, consci di potercela giocare con tutti. Galliani? Con lui ho parlato di altre cose a fine partita: siamo amici, far valere il risultato sportivo sarebbe un errore. E' sempre stato rispettoso di me quando il risultato è stato inverso".

Infine Lotito tende la mano ai rossoneri, apparsi sempre più in difficoltà nel match di sabato sera: "Il Milan è una grandissima squadra, questo momento è transitorio, ma i risultati non dipendono solo dalle potenzialitá. Il ritiro? Può dare una scossa, ma non si deve creare eccessivo allarmismo."


La Lazio di Petkovic ha numeri da Scudetto, intanto in settimana arriverà un nuovo sponsor dalla Russia: che 'guerra fredda' con la Roma americana!
La squadra del bosniaco ha fatto meglio di quella di Maestrelli nel 1973-74 e come quella di Eriksson nel 1999-00. La nuova partnership porterà soldi freschi nelle casse del club.
22/ott/2012 11.44.00



Continua a stupire la Lazio di Vladimir Petkovic. La squadra del tecnico bosniaco ha battuto anche il Milan all’Olimpico, e sembra potersi giocare un ruolo di primo piano in questo campionato.

Tanto che, come evidenzia stamane la ‘Gazzetta dello Sport’,  la squadra biancoceleste ha gli stessi punti (18) del 1999-00, l’anno dello Scudetto di Eriksson, e un’andatura addirittura migliore rispetto alla stagione del 1973-74, quella del primo titolo targato Maestrelli.

Sebbene i 18 punti non costituiscano un record assoluto (Reja due anni fa partì meglio, con 19 punti nelle prime otto gare) i presupposti per una stagione da protagonista ci sono tutti. Tanto più che il bomber tedesco Miroslav Klose, al momento a quota 6 goal, come il napoletano Cavani, è virtualmente a +1 sulla marcia del goleador del primo Scudetto, Giorgio Chinaglia, che a questo punto del campionato di reti ne aveva messo a segno 5.

Intanto novità importanti arrivano sul fronte sponsorizzazioni. Nelle casse societarie sono in arrivo soldi freschi: in autentico clima da ‘guerra fredda’ con la Roma degli americani, infatti, una multinazionale russa ha deciso di investire nel club capitolino.

Già in settimana è previsto il viaggio a Mosca per siglare un accordo che dovrebbero essere triennale e che darebbe alla società romana la liquidità necessaria per intervenire in futuro sul mercato in maniera importante. 








IL TECNICO PERFEZIONISTA
Petkovic alla Lazio «Non maccontento»
SIMONE DI STEFANO
ROMA. Si è svegliato il giorno dopo e si è
accorto che, nel bailamme di complimenti,
qualcosa gli era andato storto. Il perfezionista
Vladimir Petkovic è così. E quella mezzora
finale con i due gol presi dal Milan non li ha ben
digeriti. Ieri è tornato sullargomento: «Abbiamo
affrontato avversari che ci aspettavano, invece
il Milan ha giocato in maniera aggressiva - ha
detto il tecnico a LazioStyle Radio -. Noi
volevamo sfruttare gli spazi aperti: siamo stati
bravi, siamo promossi ma non con il massimo
voto». Petkovic, tuttavia, vede il bicchiere
mezzo pieno: «Questi gol subiti, oltre che negativi possono essere considerati positivi:
ci fanno capire che siamo sulla buona strada, ma cè da lavorare». Intanto, un dato
deve far riflettere: quando la Lazio va in vantaggio, vince sempre. Archiviato il
campionato, alle porte cè la sfida di Europa League con il Panathinaikos, per la quale
riposeranno in tanti. Certamente Lulic e Klose, sicuramente out insieme con Ederson
e Marchetti. Per il portiere, piccola lesione muscolare che rischia di metterlo out per
7-10 giorni. Quantificando, Marchetti salterà Atene ma anche Fiorentina, Torino e
forse Catania. Possibile un suo rientro nel derby contro la Roma dell11 novembre, che
Petkovic ha messo in agenda da tempo: «È dopo il 10, giusto? Il derby è speciale, ma
devo pensare a tante partite prima...». La vittoria sul Milan esalta anche il patron
Claudio Lotito, che si è intrattenuto a lungo con Galliani a fine match («Ma non
abbiamo parlato del risultato, il Milan sta attraversando un periodo transitorio che verrà
superato») e che ieri a La politica nel pallone?? ha spiegato la genesi della
Petko-idea: «Proposi a Reja di prolungare il contratto, ma lui declinò perché riteneva
non ci fossero più le condizioni ambientali. Petkovic mi è piaciuto per le sue qualità
morali». Il bosniaco ha sbaragliato la concorrenza, anche quella di Zola, che non lha
presa benissimo: «La Lazio - ha detto Magic Box a Radio Sei - ha fatto altre scelte ma
preferisco non parlarne, non è stata una cosa elegante». Grazie a Petkovic, è
sbocciato comunque il feeling tra Hernanes e Klose: «Klose è un giocatore fantastico
- ha detto il patron - un campione non solo sul campo, ma nella vita. Hernanes ha
grande forza di concentrazione, è molto volitivo. Quanto vale? Non è sul mercato».
Nel frattempo le prossime potrebbero essere ore decisive per concludere un accordo
di sponsorizzazione tra la Lazio e una multinazionale asiatica.


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Re:Rassegna Stampa 23/10/2012
« Risposta #1 : Martedì 23 Ottobre 2012, 09:37:40 »










Pochissimi stranieri hanno vinto subito in Italia: lui ci prova
ROMA - Vincere subito non è semplice, ancora
più complicato capire il calcio italiano e riuscire a
governarlo per qualsiasi allenatore in arrivo
dallestero. «Non mi sono mai sentito straniero da
nessuna parte. E poi, abitando in Svizzera, il
calcio italiano lho sempre studiato e seguito» raccontò a settembre, ospite in
redazione al Corriere dello Sport-Stadio. Vladimir Petkovic, però, è un fenomeno da
studiare. Sta facendo benissimo con la Lazio, condotta ai primati di Reja: 18 punti, 6
vittorie nelle prime 8 giornate, 9 successi in 12 partite ufficiali dallinizio della stagione.
Numeri da record. Ha raggiunto Maestrelli, unico allenatore nella storia della Lazio ad
aver infilato tre vittorie consecutive nelle prime tre giornate di campionato. Non è
riuscito ad agganciare il primato di Helenio Herrera: il mago, ex tecnico del Barcellona,
nel 1960-61 vinse le sue prime quattro partite di campionato sulla panchina dellInter.
Alla fine della stagione si piazzò terzo con 44 punti, solo cinque in meno rispetto alla
Juventus, campione dItalia. HH riuscì a centrare lo scudetto soltanto al terzo tentativo
(stagione 62/63). Chi ha vinto subito è stato Josè Mourinho, ingaggiato da Moratti
dopo laddio a Mancini: era già una grandissima Inter e il portoghese, dopo aver
condotto il Porto sul trono Champions, aveva allenato aperto un ciclo con il Chelsea di
Abramovich. La Roma di Viola ingaggiò Sven Goran Eriksson, mago del Benfica,
nellestate del 1984: settimo posto per lo svedese al suo primo campionato italiano,
piazza donore nella stagione successiva prima di continuare con i successi di Samp e
Lazio. Petkovic sta andando meglio di molti altri. Da cancellare lesperienza
dellargentino Carlos Bianchi, licenziato in corsa da Sensi nel 96/97. Alla Roma ha
fallito anche Luis Enrique, che veniva dal Barcellona B. Controverso il caso di Rafa
Benitez, ex tecnico di Liverpool e Valencia, esonerato da Moratti a Natale dopo aver
vinto il Mondiale per club e qualche delusione in campionato alla guida dellInter,
orfana di Mourinho. Intenso e chiuso male il rapporto tra la Fiorentina e Terim, che
aveva portato i viola alla finale di Coppa Italia (2000-01): Cecchi Gori esonerò il turco
alla ventesima giornata per ingaggiare Mancini. Didier Deschamps, dopo aver riportato
la Juventus in serie A nella stagione post-calciopoli (2006/07), non venne confermato.
Il Maestro Tabarez, che però aveva vinto in Argentina con il Boca e la Libertadores
con il Peñarol, stupì alla prima stagione con il Cagliari (94-95), piazzandosi ai limiti
della zona Uefa. Al Milan, però, luruguaiano fallì in pochi mesi.

Idee, buon senso, dialogo e concretezza così il nuovo allenatore fa
v o l a r e l a L a z i o
di Fabrizio Patania
ROMA - Centrocampista di regìa, campione di
Jugoslavia con lFc Sarajevo nel 1980, era
predestinato alla panchina. Una passione
trasmessa da suo padre, allenatore in Bosnia.
Il piccolo Vlado, già da quando aveva quattro
o cinque anni, lo seguiva in trasferta. Sè fatto
e costruito da solo, passando dal campo alla
panchina del Bellinzona nel 97. Dieci anni
prima, a causa dei conflitti etnici, aveva
lasciato Sarajevo per trasferirsi nel Canton
Ticino. Il Malcantone Agno trascinato in
Challenge League (serie B), la finale di Coppa
di Svizzera con il Bellinzona, i preliminari
Champions con lo Young Boys i suoi
successi da tecnico prima di essere chiamato
da Lotito e dal ds Tare per sostituire Reja.
Tecnico poliglotta (parla sei lingue), ha
stupito e sorpreso al debutto nel campionato
italiano. La Lazio vola e forse Petkovic è un
caso unico, perché tanti tecnici stranieri
hanno fallito o impiegato del tempo prima di
affermarsi. Solo Mourinho ha vinto subito,
solo Eriksson ed Herrera hanno fatto in fretta,
ma erano stati accolti con altre premesse ed
erano già al top in Europa. Dove arriverà il
fenomeno Petkovic?


i l r a p p o r t o c o l g r u p p o
Un continuo confronto per mettere ognuno a proprio agio
Prima regola del tecnico di Sarajevo: buon
senso. Ha un rapporto aperto con lo spogliatoio,
parla con tutti i suoi giocatori. Durante il ritiro di
Auronzo di Cadore sorprese il gruppo non solo
per il modo di lavorare sul campo. Non erano
abituati in squadra, pur avendo avuto un feeling
speciale con Reja, ad avere un allenatore così
presente. Alla Caritas, prima di andare al campo
per allenare il Bellinzona, per cinque anni
Petkovic si è occupato di persone in difficoltà e
che non sapevano come arrivare alla fine del
mese. Vestiti o mobili usati venivano recuperati e
donati a chi aveva bisogno. Anche la guerra è
stata unesperienza di vita fondamentale. «Mi ha
insegnato a guardare negli occhi e conoscere gli
uomini» ha raccontato Petkovic. Il rapporto con i
suoi giocatori, tenerli tutti sullo stesso piano e
senza concedere privilegi o sconti, è un aspetto
decisivo del suo modo di governare la squadra.
Lo accompagna il buon senso, misurato
attraverso gli episodi. «Ho fatto un passo verso
la squadra e la squadra ne ha fatto uno verso di
me» spiegò dopo il successo con lAtalanta. La
Lazio si stava trovando dopo unestate trascorsa con qualche difficoltà. Buon senso
perché tutti giocano nel proprio ruolo. Hernanes ha trovato la collocazione ideale dopo
aver avuto un colloquio con Petkovic. Dal confronto, è scattata la rinascita del Profeta.

I P R I N C I P I S U L C AMP O
Ampiezza di gioco e subito profondità: in 4 o 5 in attacco tenendo
lequilibrio
Come raccontava chi lo aveva conosciuto in
Svizzera prima ancora che iniziasse la sua
avventura alla Lazio, Vladimir Petkovic non è
un allenatore integralista. I principi di gioco
contano più dei moduli e la misura in cui ha
rinunciato al pressing esasperato
testimoniano come si sia calato subito nella
realtà della Lazio. Con Young Boys e
Bellinzona praticava il 3-4-3, ma già in
passato aveva spesso fatto ricorso al 4-4-2,
spesso trasformato in 4-2-4 in fase offensiva.
Cuce il vestito adeguato ai giocatori di
maggior talento di cui dispone. Alla Lazio ha
trovato la formula giusta con il 4-1-4-1: i
quattro incursori a ridosso di Klose si
scambiano spesso le posizione e questo è
uno dei segreti della Lazio. Non mancano mai
gli esterni. Petkovic sfrutta lampiezza del
campo e poi verticalizza. Cerca un calcio
sviluppato se possibile ad alta velocità e
sulle fasce, ma è importante anche saper
conservare il possesso del pallone. Il suo
obiettivo è portare quattro o cinque giocatori
nellarea avversaria. Attaccare non significa
smarrire lequilibrio, chi non è coinvolto nellazione (almeno tre difensori più un
centrocampista) deve essere pronto a recuperare subito il pallone. Agli
attaccanti, come insegnano i maestri della zona, chiede di coprire il compagno
nel caso in cui non riesca a rientrare. Non a caso ha due modelli: gli piacciono le
idee di Wenger e la concretezza di Capello.



L A P R E P A R A Z I O N E
Carichi pesanti con unefficace prevenzione degli infortuni
Durante lestate Petkovic ha sottoposto la Lazio
ad una preparazione atletica durissima e che
non si ricordava dai tempi di Delio Rossi.
Rispetto allinizio della carriera, quando gli
piaceva preparare la squadra attraverso
lintensità degli allenamenti con il pallone,
lingresso nello staff di Paolo Rongoni, laureato in
Francia e con esperienze nel calcio a Le Mans e
nel Servette, Petkovic ha introdotto delle novità e
ha posto maggiore attenzione alla prevenzione
degli infortuni. Ogni allenamento viene preceduto
e concluso da esercizi di ginnastica posturale,
fondamentale per allungare i muscoli. Il gruppo,
durante il ritiro estivo, ha apprezzato la varietà
degli allenamenti. Ogni giorno erano diversi dal
precedente. Petkovic cerca di allontanare la
monotonia del lavoro. E anche dal punto di vista
tattico differisce da alcuni suoi predecessori.
Delio Rossi era ossessivo sui movimenti
codificati del 4-4-2 e lavorava molto sul
cosiddetto scorrimento?? della linea difensiva. Il
tecnico di Sarajevo è abituato a mettere
dentro?? tanti concetti, la sintesi arriva in fondo e
questo spiega anche il motivo per cui la Lazio ha
impiegato due mesi di preparazione per
decollare. Ora, con le partite ravvicinate, cè meno tempo per provare. Il ciclo di lavoro,
durante la settimana tipo, è quello di tutti gli allenatori. Mercoledì doppio allenamento,
venerdì tutti davanti alla tv a studiare gli avversari.


I L S U O S T A F F
Dal match-analyst video a tema per aiutare i giocatori a
migliorarsi
Saltato laccordo tra la Lazio e Arno Rossini,
suo maestro allinizio della carriera, Petkovic
ha scelto Antonio Manicone come vice. Si
conoscevano già da qualche anno. Lex
centrocampista dellInter, cresciuto da Zeman
a Foggia, abita a Campione dItalia, terra di
confine con il Canton Ticino, e sino a quando
ha allenato nel settore giovanile del club di
Moratti era anche opinionista per la
televisione svizzera. Già al Samsunspor, in
Turchia, Petkovic era stato accompagnato da
Paolo Rongoni, preparatore atletico, e da
Jesse Fioranelli, il tattico. «Combatte per le
mie idee» ha raccontato Petkovic del suo
match-analyst, che lo segue come unombra.
Vede le partite dalla tribuna e immagazzina i
dati nel suo iPad. Studia i flussi di gioco e il
movimento dei giocatori, traduce sul
computer lanalisi della partita, dove e come
sono nate le azioni più pericolose, fase
offensiva e fase difensiva, ovviamente.
Fioranelli junior nel tempo si è specializzato
nella costruzione di video individuali a tema.
Questa è la fase didattica. Attraverso le
immagini, da sottoporre al calciatore, Petkovic cerca di far capire ai suoi quali
sono i movimenti giusti e quali sbagliati, cosa gli chiede sul campo, quali sono i
fondamentali da migliorare. Un lavoro enorme e che può produrre risultati
quando è accettato dalla squadra. Dal primo giorno, i laziali hanno seguito il
mister di Sarajevo.

L A S U A S C A L A T A
Le prove generali nello Young Boys: record di punti e di
spettatori
Allenare in Italia era il suo sogno, una «sfida
possibile» aveva raccontato Petkovic al Corriere
dello Sport-Stadio un anno fa, in unintervista
realizzata per presentare Senad Lulic, suo
pupillo, svezzato nel Bellinzona e fatto esplodere
con la maglia giallonera dello Young Boys. Con il
club di Berna, allenato per due anni e mezzo,
Petkovic ha collezionato diversi primati, andando
soltanto ad un passo dal titolo. Per due stagioni
di fila (2008/09 e 2009/10) si è piazzato al
secondo posto, scudetto svizzero sfumato per
aver perso con il Basilea allultima giornata. Nel
2008 subentrò alla sesta giornata, ereditando il
timone da Martin Andermatt e totalizzando il
massimo di punti (72) in 31 partite di
campionato. Nella stagione successiva, Petkovic
riuscì a vincere la bellezza di 25 partite in
campionato, stabilendo il record nella storia dello
Young Boys, che si piazzò secondo con 77 punti.
Quella squadra segnava raffiche di gol e
divertiva: con Petkovic in panchina, altro primato
per la società di Berna, lo Young Boys ha avuto
una media di 15 mila spettatori paganti a partita.
Divertimento e affluenza mai più registrata. In Svizzera ha valorizzato diversi talenti,
non solo Lulic. Seydou Doumbia, attaccante del Cska Mosca, è il più famoso.
Attraverso le cessioni di quei giocatori che Petkovic ha portato ai preliminari di
Champions (eliminato dal Tottenham), lo Young Boys ha incassato più di 20 milioni di
euro.



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Re:Rassegna Stampa 23/10/2012
« Risposta #2 : Martedì 23 Ottobre 2012, 09:59:16 »


«La z i o , non s e i anc o r a a l t op»
Petkovic alla squadra: «Possiamo migliorare sul piano tecnico,
tattico e mentale. Il derby? Ci sto pensando...»
di Fabrizio Patania
ROMA - E un perfezionista, non si stanca di
migliorare e quei due gol del Milan, nonostante la
partita fosse finita con la vittoria, sabato sera
avevano tolto mezzo sorriso a Petkovic. Ieri, alla
ripresa degli allenamenti, è entrato negli
spogliatoi e ha parlato chiaro alla Lazio: «Siamo
a buon punto nel processo di crescita, ma come
ho ricordato ai ragazzi non ancora al 100 per
cento. Ci sono tanti margini di miglioramento.
Parlo dal punto di vista tecnico, tattico e
mentale» ha raccontato il tecnico
bosniaco-croato. Unora
di grande calcio e una
flessione nel finale con
il Milan, che ha sfiorato
la rimonta. Petkovic ha
rivisto la partita ed è tornato ad analizzarla. «Sono contento
per i tre punti. Ci danno la consapevolezza di poter vincere
queste partite. I due gol erano evitabili, ma dallaspetto
negativo prendo il positivo, che ci porterà a lavorare ancora di più, a pensare di non
essere arrivati al top» . Quasi la medicina giusta per non farsi travolgere dalleuforia.
«Ma la mia squadra, dopo il secondo gol realizzato dal Milan, ha avuto la forza e la
capacità di riprendere in pugno la partita e di fermare il gioco. Nella ripresa abbiamo
concesso qualcosa, ma anche costruito più occasioni degli avversari. E mancata la
cattiveria per dargli la botta definitiva con il 4-0 o il 4-1. Nel primo tempo, invece,
eravamo stati cinici». Questa volta la Lazio ha colpito duro senza bisogno di dominare:
«Il Milan ha giocato aperto, in modo aggressivo. Le altre squadre sinora si erano
chiuse».
EUROPA - Nel consueto zoom di Lazio Style Radio, Petkovic è tornato a parlare di
una squadra camaleontica: «Dopo il gol di Hernanes, abbiamo dominato la partita.
Voglio una squadra pronta a soffrire e rinascere, abituata a imporre il suo gioco
oppure a riprenderlo dopo averlo mollato» . I progressi si vedono, la mentalità anche:
«In occasione del gol di Klose eravamo con quattro giocatori nellarea del Milan. Si
deve attaccare così». Domani volerà ad Atene. «Partita tosta con il Panathinaikos, è
stata dura in Grecia anche per il Tottenham. Hanno una tifoseria calda. Rispetto, non
paura. Andremo a giocare a viso aperto» . Misurato nelleuforia. «Mi fa piacere che i
tifosi volino, ma noi dobbiamo restare con i piedi per terra. Mi fa piacere essermi
avvicinato alla gente, ma sono i ragazzi a meritare i complimenti» . Tiene sulla corda
Onazi e Zarate. «Per loro ci sono sempre le possibilità, ma loro devono spingermi a
dargli la possibilità» . Ha sorriso pensando al derby. «E il giorno dopo il 10, vero? Il
derby è speciale, ma devo pensare a tante partite prima e stavo già pensando a come
far riposare qualche giocatore per la partita con la Roma...» .

PRESIDENTE INDISPETTITO «Viola, basta lamentele»
ROMA - Ha parlato del suo incontro con Petkovic, delle polemiche arbitrali sollevate
dalla Fiorentina e ha blindato Hernanes, uno dei suoi gioielli. Ecco una sintesi di Lotito,
intervenuto al Gr Parlamento. Su Petkovic. «Era un allenatore che seguivo. Proposi a
Reja di prolungare il contratto ma lui declinò l'invito perché
riteneva non ci fossero più le condizioni ambientali e io mi
accinsi ad esplorare altre soluzioni, ebbi un primo contatto
con Pektovic, mi era stato segnalato ma sono abituato a
verificare le cose de visu. Quando l'ho incontrato con il ds
Tare mi è piaciuto per le sue qualità morali, perché ha
lavorato alla Caritas e aveva un carattere forte e
determinato, oltre ad essere un poliglotta» . La Lazio è
trascinata da Klose ed Hernanes. «Klose è fantastico, un
campione non solo sul campo ma nella vita. Hernanes ha
grande forza di concentrazione, è molto volitivo. Quanto vale
il brasiliano? Non è sul mercato, non mi pongo il problema. Una proposta indecente?
Non ci siamo preoccupati, non ne abbiamo bisogno» . Infine la Fiorentina. «Viola non
tutelati? Siamo stati sempre abituati a misurarci sui nostri problemi, gradiremo non ci
fossero delle esternazioni che possano disturbare. Errare humanun est, ma non mi
sembra ci sia un atteggiamento della classe arbitrale di questa natura. Se ci sono
problemi vanno visti all'interno delle istituzioni e non esternarli, altrimenti sembra di
lanciare un grido d'allarme che può creare dei condizionamenti» .



MARCHETTI TORNERÀ A CATANIA Uno stop di 7-10 giorni per il
portiere della Lazio. Ederson salterà anche Firenze
di Fabrizio Patania
ROMA - Lesione muscolare inferiore al primo
grado. E poco meno di uno stiramento per
Federico Marchetti, questo lesito degli esami
clinici sostenuti ieri alla Paideia. Sè fatto male al
bicipite femorale della coscia destra sul finire del
riscaldamento prima della partita con il Milan e
non aver cominciato neppure a giocare è stata
una piccola fortuna: si sarebbe potuto fare male
sul serio. Così si tratta di un infortunio da non
sottovalutare, ma lieve, e che potrebbe essere
riassorbito nel giro di 7-10 giorni. Allinizio della
prossima settimana,
Marchetti verrà
sottoposto a nuovi
controlli e si capirà
come avrà reagito alle
cure fisioterapiche.
Salterà di sicuro Atene
e la trasferta di Firenze.
Forzando, e se tutto
filerà liscio, potrebbe
rientrare con il Torino.
Ma è logico presumere che non verranno presi
rischi. Petkovic conta di riaverlo per la partita di
Catania, domenica 4 novembre: giocarne una
prima del derby con la Roma (domenica 11)
sarebbe lideale. «E un peccato linfortunio di Marchetti, ma ho pieno fiducia negli altri
portieri. Vedo da quattro mesi come si allenano» ha spiegato Petkovic, riferendosi a
Bizzarri e forse anche a Carrizo, tornato più maturo e ad altissimo livello dal prestito al
Catania. Non è in lista Uefa lex numero uno del River Plate e non potrà essere
convocato per la trasferta di Europa League. Ad Atene Petkovic porterà Tiziano
Scarfagna (portiere della Primavera) in panchina e il baby Guerrieri in tribuna come
terzo.
BRASILIANO - Mancherà anche Ederson, costretto a rallentare. Sera fatto male prima
della sosta con il Maribor, non ha ancora recuperato. Dopo gli esami clinici di ieri lo
staff medico ha spiegato che il brasiliano verrà sottoposto a fisioterapia per altri 5-7
giorni e tornerà con il gruppo quando avrà risolto linfortunio alladduttore della coscia
sinistra. Niente Firenze. Lobiettivo è riconsegnarlo a Petkovic per la sfida con il Torino.
TURNOVER - Il tecnico bosniaco non ha ancora deciso come modulare il turnover ad
Atene. Ha spiegato di dover controllare le condizioni di Lulic (ieri differenziato), uscito
contuso dalla partita con il Milan. E ha confermato lidea di lasciare a riposo Klose.
48 of 211
«Parlerò con Miro e con molti altri giocatori» . Floccari guiderà lattacco. Radu (ieri ha
compiuto 26 anni) viaggia verso la prima convocazione, ma è difficile che possa
essere impiegato dallinizio. «Ha giocato venti minuti di partitella, sta bene e ha voglia,
ma è ancora a corto di fiato» . In lista Uefa mancano Rocchi, Brocchi e Diakitè. Ciani
dovrebbe prendere il posto di Biava. Mauri gioca di sicuro e Candreva quasi
certamente. In mezzo al campo Petkovic potrebbe allestire il trio formato da Cana,
Onazi ed Hernanes, a meno che non spuntino le ipotesi alternative di 4-4-2 o 3-5-2
con Radu titolare.

F E M M I N I L E
Calcio a 5 Riscatto e goleada sul Napoli
ROMA - La S.S. Lazio Calcio a 5 Femminile torna alla vittoria. E lo fa nella terza
giornata di serie A, con una goleada al termine di una gara giocata con grande
carattere contro il Woman Napoli. A dare il via alle marcature ci pensa Mannavola con
un tiro da fuori area, dopo 7. Pronta è la reazione delle partenopee, che con Vitale
infilano la porta biancoceleste. Il testa a testa prosegue per tutto il primo tempo, che si
chiude col vantaggio di 3-1, grazie alle altre due reti di Guercio e della solita
Mannavola, questultima a segno su tiro libero. Nella ripresa la supremazia laziale
continua: una doppietta di Ilaria Coviello e il primo gol di stagione di Sanchez al 25
porta le ragazze allenate da Massimiliano Sega a chiudere col punteggio di 6-1.
CARATTERE - «Abbiamo giocato una buona gara contro unavversaria difficile -
commenta Paola Guercio -. Siamo scese in campo determinate, perché volevamo
riscattarci dalla brutta prestazione di Montesilvano; alla fine siamo riuscite nellintento
grazie ad unottima prestazione di gruppo. Nonostante la Woman Napoli abbia
incentrato la gara sulla fisicità, abbiamo risposto colpo su colpo, senza cedere di un
millimetro. E stata una prova di gran carattere».


GIOVEDI EUROPA LEAGUE
Il Panathinaikos in crisi aspetta i biancocelesti Ferreira rischia il
posto
La sfida contro la Lazio savvicina ma per il
Panathinaikos il momento non è di certo dei
migliori; i verdi di Atene sono stati fermati per 1-1
in casa contro lAris nellultima gara di campionato
domenica, allontanandosi ulteriormente dalla
capolista Olympiakos ormai troppo lontana: il
Pana, che ha chiuso al secondo posto lo scorso
campionato greco, si trova già allottavo posto
con otto punti conquistati in sette gare, a -13 dai
rivali. Una situazione ideale per la Lazio per
affrontare gli ellenici; ma la squadra di Petkovic
giovedì dovrà stare attenta a diversi fattori. Il
tecnico Jesualdo Ferreira, ex commissario
tecnico del Portogallo Under 21 e vice allenatore
della Nazionale maggiore, ha lavorato molto
nella giornata di ieri in fase offensiva, cosa che è
mancata molto alla squadra nelle ultime gare.
Anche contro l'Aris, infatti, i verdi di Atene sono
andati a segno solo su rigore al 77 con
Christodoulopoulos, non sfruttando oltretutto la superiorità numerica creatasi.
PRECEDENTI - Ma per il Panathinaikos la sfida di Atene alla Lazio sarà una prima
assoluta in gare ufficiali, anche se il suo bilancio nei 20 confronti contro le italiane è di
6 vittorie, 5 pareggi e 9 sconfitte. Ma, a far tornare il sorriso a Ferreira, sono le ultime
tre sfide tra il Panathinaikos e le squadre italiane, tutti vinti dai greci l'ultimo dei quali il
3-2 in casa e fuori contro la Roma nei sedicesimi della Coppa Uefa 2009/10.
BOUMSONG - Nella sfida ai biancocelesti Ferreira punterà deciso sull'esperienza di
Jean-Alain Boumsong, che ritroverà il suo vecchio compagno di squadra Ederson dei
tempi dell'Olympique Lione. Assieme all'ex Juventus, davanti al portiere Karnezis, ci
saranno Vyntra, Velázquez e Spyropolous, tutti in buone condizioni fisiche. In mediana
spazio a Ibrahim Sissoko, Leto e Vitolo, quest'ultimo già compagno di squadra del
laziale Lionel Scaloni ai tempi del Real Racing Club (2006/07), ancora in dubbio,
potrebbe essere rimpiazzato da uno tra Zeca e Marinos. In attacco Christodoulopoulos
e Owusu-Abeyie, con Toche che chiede con insistenza spazio. Ad Atene sperano di
poter tirare uno scherzetto alla Lazio per dare una svolta alla stagione, fin qui poco
brillante. E salvare anche la panchina di Jesualdo Ferreira, che in molti vedono
traballante.

L 8 N O V E M B R E
Sono in vendita i biglietti per la gara di ritorno
ROMA - Sono stati messi in vendita da ieri anche i biglietti per la partita di ritorno tra
Lazio e Panathinaikos, in calendario giovedì 8 novembre (ore 21,05) allOlimpico,
appena tre giorni prima del derby. Si possono acquistare presso i negozi Lazio Style e
le ricevitorie della Lottomatica. Prezzi contenuti. A parte la tribuna autorità (120 euro) e
la Monte Mario (70) sono bassi negli altri settori. La Tevere Top costa 50 euro, la
tribuna Tevere 35. Servono 16 euro per Distinti e Curve. Giovedì saranno circa 250 i
tifosi che seguiranno la Lazio ad Atene. Una trasferta a rischio per motivi di ordine
pubblico.



F a b i o L I V E R A N I
«Due linee mediane straordinarie Hernanes è grande, io mi
rivedo in Pizarro: la sua assenza peserà»
di Fabio Massimo Splendore
Dal 2001 al 2006 alla Lazio, dal 2006 al 2008 alla Fiorentina. Fabio Liverani, che oggi
allena gli Allievi regionali del Genoa, è il doppio ex della prossima sfida del Franchi.
Due linee mediane di palleggiatori a confronto: pane per i denti di Liverani, che è stato
un perno prima del centrocampo biancoceleste e poi di quello viola.
Fotagrafando il momento delle due squadre che partita è lecito aspettarsi?
«Garantirà spettacolo. In uno stadio che si è riconciliato totalmente con la Fiorentina»
Si aspettava una Lazio terza forza del campionato?
«Direi proprio di sì. Lintelaiatura è quella da qualche anno, i giocatori si conoscono e
hanno acquisito maggiore consapevolezza. La Lazio è una squadra tosta che abbina
qualità e quantità. Hernanes e Klose sono le stelle».
Petkovic ha capito subito il calcio italiano.
«Per quello che ho visto e che ho sentito è un tecnico che abbina maturità ed
esperienza, che ha lavorato bene in estate per conoscere e farsi conoscere dai
giocatori. Alla fine ha adattato il suo calcio alla squadra: sinonimo di grande
intelligenza».
Il ct Prandelli ha definito la Fiorentina rivelazione del campionato: concorda?
«Del tutto. La squadra è cambiata tantissimo e non sempre, quando si fanno restyling
così profondi, si riescono a trovare subito amalgama e trame di gioco. Il merito è
sicuramente del tecnico, nuovo anche lui. La società è stata lungimirante nella scelta
di Montella e nellaffiancarlo totalmente nella costruzione del progetto attraverso i
giocatori che poi sono arrivati. Questo è lo spirito viola».
Due linee mediane di palleggiatori. Le piacciono?
«Tantissimo e sono anche bene assortite in termini di qualità e quantità. La squadra
viola ha più tecnica e meno fisico rispetto alla Lazio».
Il giocatore che le somiglia di più?
«Per caratteristiche direi Pizarro».
Che mancherà contro la Lazio. Assenza pesante?
«Indubbiamente sì. Anche se nel suo ruolo ho visto far bene Borja Valero e anche
Olivera. Vuol dire che la squadra ha dentro meccanismi che le consentono di
sopperire. Comunque, finché non tornerà al top Aquilani, certo che lassenza di Pizarro
può pesare».
Nella Lazio lei riconosce ad Hernanes la possibilità di spostare gli equilibri.
Perché?
«Hernanes è eccezionale. Tatticamente mi sembra il Perrotta di Spalletti: lui forse ha
meno inserimento ma più qualità. Sta segnando tanto».
Chi vince?
«Se vi dico che è da tripla pensate sia una frase fatta per uscire da un impaccio. E
invece è così: ci sono due handicap, la Fiorentina non ha Pizarro e la Lazio gioca
giovedì in Europa. Se uno dei due pesa meno ci potrà essere un vincitore. Se no...».

La z i o spi e t a t a e c c o i nume r i
Biancocelesti a confronto con la Fiorentina, rivale di domenica:
fanno pochi passaggi per arrivare al tiro. E sbagliano molto poco
di Alberto Polverosi
In questo inizio di stagione, Cesare Prandelli si è
soffermato su due squadre e su due allenatori: la
Fiorentina e la Lazio, Montella e Petkovic. Per il
ct sono le rivelazioni liete di questo campionato.
Uguali nella sorpresa, diverse nel modo di
esserlo. Oggi la Lazio ha 6 punti in più della
Fiorentina, che ha perso 4 punti veri e pesanti
per colpa sua (rigore sbagliato a 2 dalla fine e
vantaggio sprecato con un uomo in più a Parma)
e per colpa di tre sviste dellarbitro Guida
(domenica, col Chievo). Ma se la Lazio può
essere la terza candidata, dopo Napoli e Inter, al
ruolo di anti-Juve, la Fiorentina è la squadra che
più ha fatto soffrire i campioni dItalia sul piano
del gioco.
FREDDEZZA ED
ERRORI - Ma come
giocano Fiorentina e
Lazio? E quali sono i
punti in comune e quelli
diversi fra le due
squadre? Cè un dato
statistico che spiega,
meglio di altri particolari, quanto viola e laziali
siano distanti come impostazione e soprattutto
finalizzazione del gioco. In queste prime 8
giornate la squadra di Montella ha tirato in e
verso la porta 130 volte, la Lazio si è fermata
poco sotto, a 117. Ma guardate cosa accade
quando servono freddezza e precisione: su 130
conclusioni, lattacco della Fiorentina ha
inquadrato lo specchio della porta solo 37 volte,
in pratica una volta ogni 3 tiri e mezzo; su 117
tiri, la Lazio ha preso la porta in 45 occasioni,
vale a dire una volta ogni 2 tiri e mezzo. Terzo
passaggio, quello decisivo, i gol: la Lazio ha il
secondo attacco del campionato con 15 reti, la
Fiorentina ne ha segnate solo 9, alla squadra di
Petkovic bastano 8 tiri verso la porta o nello
specchio per segnare un gol, a quella di Montella
ne occorrono 15, poco meno del doppio. E una
statistica che rende con chiarezza il modo
diverso di stare in campo delle due squadre, laloro diversa interpretazione. La Fiorentina crea
molto e segna poco, la Lazio crea quanto basta
per segnare molto.
POSSESSO E PASSAGGI - Secondo i dati del
sito della Lega di Milano, Fiorentina e Lazio
hanno un possesso palla quasi identico.
Facendo la media delle 8 gare di campionato, i
laziali arrivano a 2722??, i toscani a 2720??.
Cambia però la zona del campo dove le due
formazioni mantengono il possesso del pallone,
come indica la supremazia territoriale, cioè il
tempo totale di possesso palla di una squadra
nella metà campo degli avversari, dove la Fiorentina ha tenuto il pallone per 1424??
(meglio ha fatto solo la Roma con 1712??). In questa classifica la Lazio è al 14° posto
con 905??, cinque minuti meno dei viola. Da qui si capisce labilità della squadra di
Petkovic di sfruttare la velocità della manovra negli ultimi 30-40 metri: per arrivare al
gol non ha bisogno di soggiornare in mezzo alla difesa avversaria, come fa invece la
Fiorentina dei palleggiatori.
RICCHEZZA DI PASSAGGI - Per rendere ancora più completa lidea ci si può
soffermare sui palloni giocati e sulla percentuale dei passaggi riusciti. In questo caso,
la Fiorentina del doppio regista Pizarro-Borja Valero ha il netto sopravvento sulla
Lazio: i viola hanno giocato 648 palloni (solo la Roma di più: 790), prima della Lazio ci
sono invece 15 squadre visto che di palloni ne ha giocati appena 495. Petkovic non ha
bisogno di preparare nei dettagli lazione dattacco, punta sulla sveltezza dei suoi
rifinitori, mentre la Fiorentina, finora, ha sempre avuto un tocco in più e talvolta un
tocco di troppo. Certo, lo spettacolo acquista molto se una squadra (quella di Montella)
arriva al 70,7 per cento di passaggi riusciti, ma latto finale per ora premia di più la
Lazio.








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« Risposta #3 : Martedì 23 Ottobre 2012, 10:06:19 »












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« Risposta #4 : Martedì 23 Ottobre 2012, 10:10:53 »


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« Risposta #5 : Martedì 23 Ottobre 2012, 10:46:34 »




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« Risposta #6 : Martedì 23 Ottobre 2012, 11:09:14 »











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« Risposta #7 : Martedì 23 Ottobre 2012, 12:19:03 »












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« Risposta #8 : Martedì 23 Ottobre 2012, 13:21:13 »
Grazie lolla, Marchetti chi lo dà fuori 7 giorni chi 4 settimane...

Notizie divergenti pure sullo sponsor, russo o asiatico? Dev'essere forse della Russia transuralica, Siberia probabilmente. Già vedo una bella amichevole estiva ad Irkutsk o Novokuzneck.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)