Autore Topic: GdS - Da Moratti a Berlusconi: una pioggia di denaro  (Letto 1484 volte)

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Offline chinaglia

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GdS - Da Moratti a Berlusconi: una pioggia di denaro
« : Lunedì 15 Ottobre 2012, 08:15:32 »
Da Moratti a Berlusconi: una pioggia di denaro per tenere in vita il calcio

GASPORT (M. IARIA) - Ora che il mecenatismo italiano è andato in crisi, ora che Berlusconi e Moratti si sono convertiti all'austerity, vien da tremare a sentire questa cifra: 2,5 miliardi di euro. È quanto i dieci grandi patriarchi del calcio tricolore hanno sborsato per le rispettive società, da quando hanno messo piede in questo mondo a oggi. Il calcolo preciso fa 2.483 milioni e si riferisce a tutti gli apporti in conto capitale, sotto forma di versamenti o ricapitalizzazioni, che si sono resi necessari per tenere in vita il giocattolo. Tradotto: senza quei soldi il pallone del Belpaese, così come lo intendiamo, non ci sarebbe. Moratti nell'Inter, Berlusconi nel Milan, Agnelli nella Juventus, Garrone nella Sampdoria, Della Valle nella Fiorentina, Preziosi nel Genoa, Zamparini nel Palermo, Pozzo nell'Udinese, De Laurentiis nel Napoli, Lotito nella Lazio: la nostra ricerca si concentra su questi proprietari, in rigoroso ordine di «generosità».

Domanda d'obbligo: e la Roma? Nella capitale, sponda giallorossa, il tramonto del mecenatismo all'italiana si è già consumato, con l'addio dei Sensi e il subentro degli americani fiancheggiati da UniCredit. Il ricorso a capitali stranieri non dovrebbe chiudersi qui, a giudicare dalle dichiarazioni di intenti di questo o quel presidente, sempre più fiaccato dalla crisi, sempre più stanco di un sistema squilibrato.


Oltre ogni logica - Bravi a macinare profitti col petrolio, le tv, la moda, i giocattoli, i supermercati, i nostri dieci super-imprenditori hanno agito fuori dalle regole del business — con le dovute eccezioni — dal momento in cui si sono spinti a diversificare le loro attività includendovi il calcio. Che è uno spettacolo bellissimo, accende le passioni, vanta un giro d'affari da colosso industriale. E tuttavia dimentica troppo speso le elementari regole dell'economia (285 milioni le perdite della Serie A nel 2010-11). Certo, nessuno fa beneficenza. Quando il paperone di turno drizza le antenne verso un rettangolo verde, è mosso (quasi) sempre da un secondo fine. Perché il palcoscenico del più grande fenomeno di massa della penisola garantisce visibilità e privilegi, asseconda manie di grandezza, in alcuni casi (prendete il consolidato fiscale) consente pure qualche vantaggio pecuniario. Nessuno, per esempio, riuscirà a stabilire un saldo tra il dare e l'avere dell'avventura più lunga e insieme più emblematica, quella di Silvio Berlusconi nel Milan, le cui vicende si sono intrecciate inestricabilmente con la politica e gli affari. Ma, in fin dei conti, chi compra una squadra di calcio — in Italia soprattutto — sa bene che difficilmente ci guadagnerà.


I tre primattori - L'ultimo quarto di secolo ha raccontato, comunque, storie differenti. Prendete le tre big. Berlusconi, che ha acquistato la società rossonera nel 1986, in 26 anni ha sborsato quasi 600 milioni di euro per assicurare la continuità aziendale del club. Gli amministratori della stragrande maggioranza dei club avvertono sempre: «Il socio di riferimento ha espresso il consueto impegno a supportare anche per il futuro, in caso di necessità, economicamente e finanziariamente la società e su tale presupposto è stato redatto il presente bilancio d'esercizio». È così per il Milan, è così soprattutto per l'Inter: dal 1995 gli interventi dei soci sul capitale nerazzurro sono ammontati addirittura a 1.160 milioni. Massimo Moratti ha tirato fuori di tasca sua oltre un miliardo. Adesso, sia il rossonero che l'interista hanno detto basta avviando (soprattutto il primo) una pesante opera di risanamento. Per la Juventus è un po' diverso. La quotazione in Borsa del 2001 ha portato nelle casse dell'Ifi, la holding di casa Agnelli, 100 milioni, destinati a risollevare le sorti dell'allora agonizzante Fiat. Nel post-Calciopoli si è proceduto a due aumenti di capitale, per un totale di 225 milioni: 141 sono stati garantiti dalla Famiglia, il resto dal mercato e, in minima parte, dai libici. Volendo fare un confronto fra i tre grandi magnati del calcio, si scopre che, dal 1986, a fronte dei 600 milioni di Berlusconi e del miliardo di Moratti, gli Agnelli ne hanno spesi 214.


Gli altri - Immediatamente sotto, due capitani d'industria come Garrone e Della Valle. In 11 anni il primo ha assecondato le ambizioni della Sampdoria al prezzo di 181 milioni, un po' di più dei 165 versati nel forziere della Fiorentina dal secondo. Non hanno mostrato il braccino corto nemmeno Enrico Preziosi (64 milioni al Genoa) e Massimo Zamparini (59 milioni al Palermo). Ma c'è pure chi va controcorrente: presidenti che sono riusciti a tenere i conti in ordine evitando di intaccare le loro risorse personali. Il primato spetta a Claudio Lotito. Per assumere il controllo della Lazio (al 67%) ha investito 21 milioni tra il 2004 e il 2006, ma i costi di acquisizione sono esclusi dai nostri calcoli. Mai il patron biancoceleste è dovuto intervenire in conto capitale per soccorrere il club. Lo ha imitato, a parte le prime difficili stagioni, Aurelio De Laurentiis. E sostanzialmente pure Gianpaolo Pozzo (20 milioni diluiti in 26 anni). Mosche bianche.

Offline Eagles71

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Re:GdS - Da Moratti a Berlusconi: una pioggia di denaro
« Risposta #1 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 08:19:46 »
Scudetto finanziario allora!
Quante stelle sono?? Secondo Platini almeno una no?! ;)...Vedremo quando e se si tireranno le somme sto fantomatico fairplay finanziario ci consentrirà di stare nell' elite del calcio europeo!
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline franz_kappa

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Re:GdS - Da Moratti a Berlusconi: una pioggia di denaro
« Risposta #2 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 10:29:37 »
Scudetto finanziario allora!
Quante stelle sono?? Secondo Platini almeno una no?! ;)...Vedremo quando e se si tireranno le somme sto fantomatico fairplay finanziario ci consentrirà di stare nell' elite del calcio europeo!
No, la Lazio non si posizionerà mai nell'elite del calcio europeo, sic rebus stantibus.

Anche perché la Lazio sconta una barriera all'ingresso quasi insuperabile: per entrare nell'elite del calcio europeo devi stabilmente posizionarti tra le prime del tuo campionato. Ovvero arrivare nei primi tre-quattro posti. In teoria, però. Considerato quanto scadenti sono le performance nelle due coppe europee dei club italiani da qualche anno a questa parte c'è da temere che, in prospettiva, perderemo anche il terzo slot utile per la Champions (oggi l'Italia è quarta nel Ranking Uefa ma se scivolasse di tre posizioni, finendo al settimo posto, avrebbe il diritto di iscrivere alla maggior competizione solo due squadre). Bisognerà dunque ambire a posizionarsi stabilmente nei primi due-tre posti. Difficile. Davvero difficile.

Il motivo? Beh, in condizione di perfetta concorrenza, ovvero con tutti i club italiani 'costretti' a una sana gestione da norme davvero stringenti (e non è il Fair Play Finanziario, che andrò fortemente implementato per divenire davvero efficace), la Lazio non potrà MAI ambire, in partenza, ad attestarsi nelle prime tre posizioni. La base di fatturato di juve, milan, inter, napoli e roma è infatti decisamente superiore (nei primi tre casi in maniera eclatante, negli ultimi due con un distacco meno ampio) a quella su cui può e potrà contare la Lazio.

In definitiva, con una vera e stringente applicazione del Fair Play Finanziario assisteremo alla progressiva diffusione di uno stile 'virtuoso' di conduzione societaria da parte della stragrande maggioranza dei club continentali. E ciò sarà decisamente un bene, per tanti motivi che ora non enumero. Ma chi è ricco resterà ricco e chi è povero resterà povero. Che questo sia ben chiaro a tutti. Certamente le distanze tra i primi e i secondi si accorceranno. Quanto più sottile sarà il gap (che non verrà certo annullato) tanto maggiori saranno le percentuali di vittoria e/o di importante affermazione (ovvero arrivo nella seconda o nella terza posizione) di club outsider.
Buon viaggio, caro Piero.

CiPpiripi

Re:GdS - Da Moratti a Berlusconi: una pioggia di denaro
« Risposta #3 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 10:37:28 »
considerati i casi calciopoli e calcioscommesse, e' chiaro che la Lazio ad un certo livello dia fastidio.

e finche' ci sara' chi si adoperare a tirarci contro di tutto, sara' impossibile decidere se sia possibile entrare stabilmente nel gotha del calcio italiano.

il fair play finanziario poi non e' altro che un altra legge. si trovera' l'inganno se si rentira' il bisogno di mantenere l'interesse del calcio europeo a questi livelli.

meglio farsi subito l'abbonamento ai canali cinesi?

Offline LaLazioMia

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Re:GdS - Da Moratti a Berlusconi: una pioggia di denaro
« Risposta #4 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 10:45:57 »
No, la Lazio non si posizionerà mai nell'elite del calcio europeo, sic rebus stantibus.

Anche perché la Lazio sconta una barriera all'ingresso quasi insuperabile: per entrare nell'elite del calcio europeo devi stabilmente posizionarti tra le prime del tuo campionato. Ovvero arrivare nei primi tre-quattro posti. In teoria, però. Considerato quanto scadenti sono le performance nelle due coppe europee dei club italiani da qualche anno a questa parte c'è da temere che, in prospettiva, perderemo anche il terzo slot utile per la Champions (oggi l'Italia è quarta nel Ranking Uefa ma se scivolasse di tre posizioni, finendo al settimo posto, avrebbe il diritto di iscrivere alla maggior competizione solo due squadre). Bisognerà dunque ambire a posizionarsi stabilmente nei primi due-tre posti. Difficile. Davvero difficile.

Il motivo? Beh, in condizione di perfetta concorrenza, ovvero con tutti i club italiani 'costretti' a una sana gestione da norme davvero stringenti (e non è il Fair Play Finanziario, che andrò fortemente implementato per divenire davvero efficace), la Lazio non potrà MAI ambire, in partenza, ad attestarsi nelle prime tre posizioni. La base di fatturato di juve, milan, inter, napoli e roma è infatti decisamente superiore (nei primi tre casi in maniera eclatante, negli ultimi due con un distacco meno ampio) a quella su cui può e potrà contare la Lazio.

In definitiva, con una vera e stringente applicazione del Fair Play Finanziario assisteremo alla progressiva diffusione di uno stile 'virtuoso' di conduzione societaria da parte della stragrande maggioranza dei club continentali. E ciò sarà decisamente un bene, per tanti motivi che ora non enumero. Ma chi è ricco resterà ricco e chi è povero resterà povero. Che questo sia ben chiaro a tutti. Certamente le distanze tra i primi e i secondi si accorceranno. Quanto più sottile sarà il gap (che non verrà certo annullato) tanto maggiori saranno le percentuali di vittoria e/o di importante affermazione (ovvero arrivo nella seconda o nella terza posizione) di club outsider.

Caro Franz, la tua è una visione senza speranza che prevede un rapporto diretto e ineluttabile tra capitale investito e posizionamento in classifica. Per fortuna non è cosi' altrimenti non ci sarebbe "partita".
Io credo che ci sia certamente un "minimo" per competere alle piu' alte posizioni, Oggi quel minimo è intorno ai 50/60 milioni di spesa per emolumenti( il che' in un fair play finanziario equivale ad un 100 milioni di fatturato annuo).
Chi spende di piu' non è detto che vincerà di piu', a meno che non sappia spendere almeno bene come chi è sulla soglia.
Se poi non fosse cosi' non ci sarebbe piu' alcun interesse a seguire il calcio.
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Offline franz_kappa

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Re:GdS - Da Moratti a Berlusconi: una pioggia di denaro
« Risposta #5 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 11:17:48 »
Caro Franz, la tua è una visione senza speranza che prevede un rapporto diretto e ineluttabile tra capitale investito e posizionamento in classifica. Per fortuna non è cosi' altrimenti non ci sarebbe "partita".
Evidentemente mi spiego male. E un po' me ne dolgo, anche perché tu che mi conosci da anni dovresti sapere che certi automatismi deterministici, certi ferrei sillogismi, non appartengono alla mia visione delle cose.

Quel MAI a inizio intervento non c'è dubbio che possa scuotere, ma io credo che alle persone si debba parlar chiaro e non vendere chiacchiere.
La Lazio non può attestarsi stabilmente (ovvero almeno sette volte in dieci anni) tra le prime tre del campionato italiano. E oggi un tale posizionamento è l'unica condizione che ti fornisce il passaporto per entrare nell'elite del calcio europeo, partecipando alla Champions. Chi lo afferma è un cialtrone, diciamolo chiaramente. Intendiamoci: ciò è vero se le condizioni attuali si manterranno invariate. Nella mia prima frase dopo il "mai" c'era pure un "sic rebus stantibus" che però non ti ha colpito con altrettanta forza. Se le condizioni attuali non mutano non ci sono chance, c'è poco da discutere.

Società che hanno basi di ricavi doppi rispetto alla Lazio (le milanesi e la juve) le finiranno inevitabilmente sopra. Ovviamente ciò è vero in teoria e con buona probabilità. E dunque si dovrebbero aggiungere, per tacitare ogni obiezione, le parole "nella maggior parte dei casi", che per me erano implicite.
Non è sempre vero, ovviamente, che chi è più forte vince. Ma ciò è vero nella stragrande maggioranza dei casi. Dal dopoguerra (dal 1946-47) in poi juve, inter e milan hanno conquistato, se non erro, quasi l'80% dei campionati. Hanno vinto 8 volte su 10, più o meno. Ossia quasi sempre. Però 2 volte su 10 non è una pessima ricorrenza, potrebbe obiettare qualcuno. Verissimo. Registro tuttavia che dal 2001-02 su undici volte hanno vinto, sul campo (al lordo di calciopoli, dunque), sempre le tre strisciate.

Ecco dunque che la mia non è una visone deterministica né una fotografia senza speranza. E' la realistica (tenendo conto delle condizioni presenti, lo ribadisco) previsione di cosa avverrà nei prossimi anni alla luce di quanto osservato nel recente passato.

D'altronde, vorrei che qualcuno che ha più tempo di me si esercitasse nell'analisi di quanti sono state, nell'ultimo ventennio, i club che hanno raggiunto i quarti di finale di Champions. Io non ne ho idea e forse sto per dire una sciocchezza, ma mi sento di azzardare che il loro numero non superi le 20-25 unità.

Le posizioni di rendita non si abbattono per vie ordinarie. Né per provvedimento amministrativo (leggasi FPF).
Buon viaggio, caro Piero.

Offline LaLazioMia

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Re:GdS - Da Moratti a Berlusconi: una pioggia di denaro
« Risposta #6 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 11:30:35 »
Evidentemente mi spiego male. E un po' me ne dolgo, anche perché tu che mi conosci da anni dovresti sapere che certi automatismi deterministici, certi ferrei sillogismi, non appartengono alla mia visione delle cose.

Quel MAI a inizio intervento non c'è dubbio che possa scuotere, ma io credo che alle persone si debba parlar chiaro e non vendere chiacchiere.
La Lazio non può attestarsi stabilmente (ovvero almeno sette volte in dieci anni) tra le prime tre del campionato italiano. E oggi un tale posizionamento è l'unica condizione che ti fornisce il passaporto per entrare nell'elite del calcio europeo, partecipando alla Champions. Chi lo afferma è un cialtrone, diciamolo chiaramente. Intendiamoci: ciò è vero se le condizioni attuali si manterranno invariate. Nella mia prima frase dopo il "mai" c'era pure un "sic rebus stantibus" che però non ti ha colpito con altrettanta forza. Se le condizioni attuali non mutano non ci sono chance, c'è poco da discutere.

Società che hanno basi di ricavi doppi rispetto alla Lazio (le milanesi e la juve) le finiranno inevitabilmente sopra. Ovviamente ciò è vero in teoria e con buona probabilità. E dunque si dovrebbero aggiungere, per tacitare ogni obiezione, le parole "nella maggior parte dei casi", che per me erano implicite.
Non è sempre vero, ovviamente, che chi è più forte vince. Ma ciò è vero nella stragrande maggioranza dei casi. Dal dopoguerra (dal 1946-47) in poi juve, inter e milan hanno conquistato, se non erro, quasi l'80% dei campionati. Hanno vinto 8 volte su 10, più o meno. Ossia quasi sempre. Però 2 volte su 10 non è una pessima ricorrenza, potrebbe obiettare qualcuno. Verissimo. Registro tuttavia che dal 2001-02 su undici volte hanno vinto, sul campo (al lordo di calciopoli, dunque), sempre le tre strisciate.

Ecco dunque che la mia non è una visone deterministica né una fotografia senza speranza. E' la realistica (tenendo conto delle condizioni presenti, lo ribadisco) previsione di cosa avverrà nei prossimi anni alla luce di quanto osservato nel recente passato.

D'altronde, vorrei che qualcuno che ha più tempo di me si esercitasse nell'analisi di quanti sono state, nell'ultimo ventennio, i club che hanno raggiunto i quarti di finale di Champions. Io non ne ho idea e forse sto per dire una sciocchezza, ma mi sento di azzardare che il loro numero non superi le 20-25 unità.

Le posizioni di rendita non si abbattono per vie ordinarie. Né per provvedimento amministrativo (leggasi FPF).

Mi piacerebbe sapere se consideri irrealistiche le precedenti considerazioni che ti ripeto:

Io credo che ci sia certamente un "minimo" per competere alle piu' alte posizioni, Oggi quel minimo è intorno ai 50/60 milioni di spesa per emolumenti( il che' in un fair play finanziario equivale ad un 100 milioni di fatturato annuo).
Chi spende di piu' non è detto che vincerà di piu', a meno che non sappia spendere almeno bene come chi è sulla soglia.
Se poi non fosse cosi' non ci sarebbe piu' alcun interesse a seguire il calcio.


Cioe' io credo che quello che tu dici circa la impossibilità di competere , sic stantibus rebus, sia obiettivamente applicabile a squadre come l'Udinese, il Bologna, il Parma, ma non poi tanto al Napoli,  alla SS Lazio e forse alla Fiorentina.
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
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Offline franz_kappa

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Re:GdS - Da Moratti a Berlusconi: una pioggia di denaro
« Risposta #7 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 11:41:30 »
Cioe' io credo che quello che tu dici circa la impossibilità di competere , sic stantibus rebus, sia obiettivamente applicabile a squadre come l'Udinese, il Bologna, il Parma, ma non poi tanto al Napoli,  alla SS Lazio e forse alla Fiorentina.
Vedo che non ci capiamo.
Io affermo dell'altro. Non nego che la Lazio possa vincere lo scudetto. Esistono sempre le Coree del Nord a Inghilterra '66, le Grecia ad Euro 2004, il Verona dell'85 e così via. La possibilità (che è teorica ma anche pratica, alla luce dell'osservazione del passato) è oggettiva. E la Lazio, nel caso di specie, è decisamente meglio attrezzata dei club che ho citato rapportando la dotazione tecnica di quei club al livello delle competizioni che disputarono allora.

Io asserisco ben altro. Eagles71 si domanda se grazie al fair play finanziario la Lazio potrà mai attestarsi nell'elite del calcio europeo. Ciò, se non mutano le condizioni di partenza nel campionato italiano (ovvero se inter, milan e juve continueranno a fatturare tra i 180 e i 220 milioni), è ragionevolmente impossibile, visto che appare assai arduo, per la Lazio, essere in grado non già di competere per la vittoria finale (una stagione 'anomala' si verifica sempre, prima o poi) ma di attestarsi stabilmente tra le prime tre posizioni.

Il che significa, se non è ad alcuni chiaro, che a turno dovrebbero finire dietro alla Lazio quattro fra inter, milan, juve, napoli, xxxx e una potenziale 'sorpresa' che ogni campionato regala sempre.

Un po' difficile, ai limiti dell'impossibile. Ne converrai con me, presumo.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline LaLazioMia

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Re:GdS - Da Moratti a Berlusconi: una pioggia di denaro
« Risposta #8 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 12:00:41 »
Vedo che non ci capiamo.
Io affermo dell'altro. Non nego che la Lazio possa vincere lo scudetto. Esistono sempre le Coree del Nord a Inghilterra '66, le Grecia ad Euro 2004, il Verona dell'85 e così via. La possibilità (che è teorica ma anche pratica, alla luce dell'osservazione del passato) è oggettiva. E la Lazio, nel caso di specie, è decisamente meglio attrezzata dei club che ho citato rapportando la dotazione tecnica di quei club al livello delle competizioni che disputarono allora.

Io asserisco ben altro. Eagles71 si domanda se grazie al fair play finanziario la Lazio potrà mai attestarsi nell'elite del calcio europeo. Ciò, se non mutano le condizioni di partenza nel campionato italiano (ovvero se inter, milan e juve continueranno a fatturare tra i 180 e i 220 milioni), è ragionevolmente impossibile, visto che appare assai arduo, per la Lazio, essere in grado non già di competere per la vittoria finale (una stagione 'anomala' si verifica sempre, prima o poi) ma di attestarsi stabilmente tra le prime tre posizioni.

Il che significa, se non è ad alcuni chiaro, che a turno dovrebbero finire dietro alla Lazio quattro fra inter, milan, juve, napoli, xxxx e una potenziale 'sorpresa' che ogni campionato regala sempre.

Un po' difficile, ai limiti dell'impossibile. Ne converrai con me, presumo.
Il tuo è un ragionamento che fila perfettamente sulla base storica, non solo per il campionato Italiano.La questione è : per  attestarsi , in pianta stabile o quasi,nell'elite del calcio europeo prevarranno sempre i paperon dei paperoni e gli sceicchi , nonostante il fair play finanziario?
Se la risposta è si' vuol dire che il fair play sarà aggirato e che , non esistendo soglie superiori, non ci saranno neanche quelle inferiori di cui io parlo. Altrimenti potrebbe esserci la speranza che una conduzione intelligente ed attenta,una scelta oculata dello staff tecnico, il non avere troppe e sole prime donne in squadra ( vedi il MC preso a pallonate dal Borussia e dal Real quest'anno, e anche dal Napoli l'anno scorso) possa in futuro dare piu' imprevidibilità e risultati differenti dal passato.
Io ci spero.
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Offline mazzok

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Re:GdS - Da Moratti a Berlusconi: una pioggia di denaro
« Risposta #9 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 12:12:52 »
Da Moratti a Berlusconi: una pioggia di denaro per tenere in vita il calcio


Domanda d'obbligo: e la Roma? Nella capitale, sponda giallorossa, il tramonto del mecenatismo all'italiana si è già consumato, con l'addio dei Sensi e il subentro degli americani fiancheggiati da UniCredit. Il ricorso a capitali stranieri non dovrebbe chiudersi qui, a giudicare dalle dichiarazioni di intenti di questo o quel presidente, sempre più fiaccato dalla crisi, sempre più stanco di un sistema squilibrato.

la mia lettura termina qui, se vuole essere un articolo di approfondimento parte malissimo.
In due righe due si archivia la situazione più anomala del panorama calcistico attuale. Questa si che meriterebbe di essere analizzata a fondo. Che dire, il termine superficiale sarebbe un complimento.

Offline franz_kappa

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Re:GdS - Da Moratti a Berlusconi: una pioggia di denaro
« Risposta #10 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 12:49:16 »
Il tuo è un ragionamento che fila perfettamente sulla base storica, non solo per il campionato Italiano.La questione è : per  attestarsi , in pianta stabile o quasi,nell'elite del calcio europeo prevarranno sempre i paperon dei paperoni e gli sceicchi , nonostante il fair play finanziario?
Al contrario. Spero che nel prossimo futuro il mecenatismo applicato al calcio sia destinato a divenire un ricordo del passato.
Quello che auspicherei sarebbe una regolamentazione (stringente, però!) che impedisca ai club di accumulare ogni anno insostenibili passivi di bilancio. Che conti, per tutti, la base di ricavi.

E in quello scenario, al netto dunque del 'doping' delle ricapitalizzazioni, in Italia ci sono almeno cinque squadre che fatturano più della Lazio. E che dunque, in teoria, sarebbero candidate a finirle sempre davanti. Escludendo così la Lazio da ogni ambizione di qualificazione alla Champions.

Per fortuna i margini di manovra offerti dalla possibilità di gestire un fatturato da 80-90 milioni come quello della Lazio offrono interessanti (e forse sorprendenti, dipenderà dall'abilità dei suoi amministratori) prospettive di sviluppo futuro. Anche a dispetto di un oggettivo gap nei confronti di numerosi competitor presenti nel mercato domestico.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline franz_kappa

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Re:GdS - Da Moratti a Berlusconi: una pioggia di denaro
« Risposta #11 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 13:00:11 »
Ah, dimenticavo.

Lo sviluppo del dibattito ci ha sinora impedito di condividere tra noi il nostro punto di vista sul significato oggettivo di questa analisi della Gazzetta.

A dispetto di gestioni 'folli', che hanno bruciato ricchezza per 2,48 miliardi di euro (anche se alcuni potrebbero obiettare che era quello il prezzo per provare a competere, con ragionevoli chance di vittoria, con i club inglesi, spagnoli e tedeschi), negli ultimi anni c'è una società che ha ottenuto soddisfacenti risultati sportivi, ha conseguito stabilmente l'utile di bilancio (ad eccezione di una sola stagione, comunque chiusa in nero a livello di consolidato, se ben ricordo) e non ha richiesto agli azionisti di immettere un euro che sia uno nella gestione.

Eagles71 propone l'assegnazione dello scudetto finanziario. Non esiste purtroppo nulla di tutto ciò, l'obiettivo del calcio professionistico è vincere, a qualsiasi prezzo.

Però a Lotito una nomination per l'Oscar in 'gestione industriale di un club di calcio', alla luce di quanto sinora mostrato, la merita senz'altro.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline LaLazioMia

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Re:GdS - Da Moratti a Berlusconi: una pioggia di denaro
« Risposta #12 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 13:19:40 »


Però a Lotito una nomination per l'Oscar in 'gestione industriale di un club di calcio', alla luce di quanto sinora mostrato, la merita senz'altro.

L'Oscar non lo so, ma lO scaracchio Lotito ieri lo ha ricevuto a Salerno :D
Nemo propheta in patria ...e pure fuori. :D

Quando si dice i predestinati.
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Re:GdS - Da Moratti a Berlusconi: una pioggia di denaro
« Risposta #13 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 13:23:51 »
L'Oscar non lo so, ma lO scaracchio Lotito ieri lo ha ricevuto a Salerno :D
Nemo propheta in patria ...e pure fuori. :D

Quando si dice i predestinati.
Mah, la vicenda non mi suscita alcun sorriso, sinceramente.

Credo che quando un dirigente calcistico fa oggettivamente bene e tante persone lo detestano il problema non è solo degli altri ma anche suo, nel senso che va considerata una colpa - non grave, certo. Ma sempre una colpa - non riuscire a comunicare adeguatamente quello che viene fatto e come viene fatto né riuscire a costruire una relazione che, pur nelle mille difficoltà di una tipica interazione tra dirigente calcistico e tifoseria nella sua generalità, sia quanto più possibile improntata al reciproco rispetto, alla reciproca legittimazione e al reciproco riconoscimento di quanto di buono è stato fatto in passato.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline LaLazioMia

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Re:GdS - Da Moratti a Berlusconi: una pioggia di denaro
« Risposta #14 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 13:31:06 »
Mah, la vicenda non mi suscita alcun sorriso, sinceramente.

Credo che quando un dirigente calcistico fa oggettivamente bene e tante persone lo detestano il problema non è solo degli altri ma anche suo, nel senso che va considerata una colpa - non grave, certo. Ma sempre una colpa - non riuscire a comunicare adeguatamente quello che viene fatto e come viene fatto né riuscire a costruire una relazione che, pur nelle mille difficoltà di una tipica interazione tra dirigente calcistico e tifoseria nella sua generalità, sia quanto più possibile improntata al reciproco rispetto, alla reciproca legittimazione e al reciproco riconoscimento di quanto di buono è stato fatto in passato.
Hai ragione, ma oggi per avere i consensi tra molti laziali le faccine le devi mettere, altrimenti ti accusano di essere l'autista di Lotito.
Ora , se è vero co,me la raccontano, la colpa di Lotito era stata unicamente quella di invitare i tifosi della salernitana ad andare allo stadio. Se questo da origine agli sputi credo siamo alla frutta.
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Offline surg

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Re:GdS - Da Moratti a Berlusconi: una pioggia di denaro
« Risposta #15 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 14:20:42 »
Mi serprendere che in questa analisi manchi la roma.
Forse dipende dal fatto che il mecenate in questo caso non è una persona che butta soldi suoi, ma una banca che butta i soldi dei clienti

Offline DinoRaggio

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Re:GdS - Da Moratti a Berlusconi: una pioggia di denaro
« Risposta #16 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 15:50:03 »
Esatto :)



Come direbbe la Merkel, "ricoren*pparioma"

*finanziario, ovviamente.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline aquilafelyx

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Re:GdS - Da Moratti a Berlusconi: una pioggia di denaro
« Risposta #17 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 16:45:32 »
Esatto :)



Come direbbe la Merkel, "ricoren*pparioma"

*finanziario, ovviamente.

l'esistenza di roma2000 srl la dimenticano sempre
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere