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Il presidente dei biancocelesti: «Diakite? Spero non abbia firmato per una di Milano. Che non è il Milan»TORINO - Tre vittorie negli ultimi sette giorni, l'ultima nella difficile trasferta di Pescara, e un terzo posto in campionato e il primato nel girone J di Europa League: è l'avvio di stagione della Lazio di Vladimir Petkovic, trascinata dai gol di Hernanes e Klose. Tanto basta per infiammare la curva biancoceleste. Ma il presidente Claudio Lotito, però, frena gli entusiasmi. "Siamo la terza forza del campionato? Dobbiamo camminare con i piedi per terra", dichiara a margine dell'Assemblea di Lega. Il n.1 biancoceleste, dai microfoni di Radio Anch'io lo sport a quelli di 'La politica nel pallonè su Gr Parlamento, tesse comunque le lodi del tecnico di Sarajevo. "È una squadra più compatta, dove tutti giocano a memoria – rivela Lotito -. La capacità di Petkovic è stata quella di mettere i giocatori nelle zone di campo dove rendono di più". E, ancora: "la squadra ha dimostrato maturità e consapevolezza nei propri mezzi. Tutti sono importanti per questa Lazio dove c'è uno spartito unico e un direttore d'orchestra come Petkovic". Ma il patron laziale condivide i meriti di quella che sembra l'ennesima scommessa vinta con il ds Igli Tare: "Siamo in due nella catena di comando". Per l'allenatore, però, non solo complimenti. "In alcuni frangenti la squadra ha mancato di cinismo, ma l'allenatore sta lavorando anche su questo aspetto per correggerlo", assicura. Il riferimento è alla partita dominata e persa con il Genoa: "Dovevamo vincere 4-0".
LA RIPRESA - Dopo la pausa poi ad attendere la Lazio ci sarà il Milan, ferito nel derby. "È una prova difficile perchè il Milan assumerà un atteggiamento coriaceo e determinato. Per noi sarà uno spartiacque tra l'essere e l'aspirare - sottolinea il n.1 biancoceleste -, speriamo che la sosta non incida sul nostro buon momento". Uniche note stonate sembrano essere i casi Zarate (non convocato per Pescara) e Diakitè. "Zarate è un componente della rosa e il tecnico fa le sue scelte in piena autonomia, valutando quello che il giocatore fa in settimana, alla sua condizione fisica e psicologica", precisa Lotito che diventa meno diplomatico in merito alla vicenda del difensore francese, pronto a liberarsi nel 2013. "Ha rifiutato il rinnovo - spiega -. Io mi auguro che non abbia firmato con una squadra del Nord, una squadra di Milano che non è il Milan. La Lazio non permetterà a nessuno di violare le norme". Non spaventa il patron neanche l'accostamento all'inchiesta sul Calcioscommesse che vede coinvolto il vicecapitano Stefano Mauri. "La Lazio non sa nulla perchè non ha fatto nulla – le parole -. Per quanto riguarda Mauri, i legali della società che si occupano di queste cose, mi sembrano molto sereni. Sta pagando mediaticamente per sue amicizie ed è qualcosa che in un paese democratico non può accadere".
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