50 anni

[Clazia]

Grazie di essere esistiti, e di esistere ancora. Per sempre, ovviamente.

[BobLovati]

avere 16 anni ed avere la possibilità di cominciare a seguirli è stata una delle mie migliori avventure nusicali   

[Aquilotta del Nord]

Per sempre i numeri uno. Grazie.

[Giglic]

Grazie Clazia. Avrei voluto aprirlo io il topic, ma sono felice l'abbia fatto una Beatlesiana di ferro come te 

Finalmente, quel giorno, era il giorno: dopo i (pochi) soldi di Amburgo, dopo la traumatica scelta di lasciare il bassista titolare Stu Sutcliffe con la sua compagna Astrid (autrice della foto che sta in copertina all'album With The Beatles e "creatrice" dei capelli a caschetto: Stu morirà dopo poco per un tumore al cervello), e dopo aver cambiato batterista (da Pete Best a Ringo Starr, tutto sommato non eccelsi entrambi, ma ormai diventati idea platonica di sfiga e culo), e dopo aver trovato un semi permanente impegno presso il Cavern Club, Pub sotterraneo della loro Liverpool dove durante la seconda guerra mondiale c'erano i rifugi antiaerei, vennero notati da uno strano personaggio che allora gestiva un negozio di dischi in città e che si teneva informatissimo su tutto l'ambiente  musicale "nuovo" inglese tramite un giornale che allora andava per la maggiore (il Mersey beat): Brian Epstein.

John e Paul, che erano allora come sempre i capi indiscussi del gruppo, risero molto di quel tizio poco più grande di loro, ricco, evidentemente omosessuale anche se faceva di tutto per nasconderlo, e desideroso di fare loro da manager. Risero di meno, però, quando riuscì a portarli a Londra da un dirigente della EMI (George Martin) ed a fare un provino per loro. Martin non ne fu convinto subito, ma decise comunque di dargli una possibilità: i critici "a posteriori" diranno che nel tipico caos dei complessi del Mersey - il fiume di Liverpool - dell'epoca, tutti con nomi tipo "Johnny and the Moondogs", il sound dei Beatles era diverso perchè nel periodo amburghese avevano imparato ad aumentare la parte ritmica con bassi ed addirittura battendo i piedi per farsi sentire, e che questo li distingueva. In realtà, si distinguevano perchè erano (sono) due geni, Lennon e McCartney: Tony Sheridan, che ad Amburgo era più famoso di loro tanto da aver inciso un disco con i "Silver Beatles" come grupo accompagnatore, scadrà nell'anonimato, e solo quel disco fa si che il mondo si ricordi ancora di lui: caso unico nella musica dove il cantante conta infinitamente meno dei musicisti.

Tra i vari brani che proposero a George Martin (quattro: oltre a quello scelto, proposero Please Please me, inciso come secondo 45 giri,  A Taste of Honey - o era PS I love You? ora non ricordo - e The one after 909, che apparve solo nel loro ultimo disco, otto anni dopo, Let it Be ) venne scelto Love me Do. Martin li portò negli studi di Abbey ROad, dove gli mostrò i più moderni ritrovati tecnologici per incidere un disco (incluso il modernissimo strumento per registrare separatamente le due piste degli strumento+voce e della batteria) e li mise al lavoro. Suonarovo il pezzo una ventina di volte, e John racconterà di avere la bocca ormai rovinata da tutti i giri di armonica che era stato costretto a fare. Affronto massimo, poi, Ringo era stato ritenuto non abbastanza bravo, e nella registrazione fu sostituito da un battista "ghost". Ancora ricorda l'umiliazione bruciante.

Per non esporsi con il marchio principale, Martin scelse la sottomarca "Parlophone" per quello che sembrava all'epoca uno dei tanti gruppi da provare e scartare. Anche il contratto che sottoscrissero (un farthing, ossia un ottavo di penny - moneta che anche all'apoca non esisteva più - a copia) era abbastanza capestro. Il disco uscì ieri, 50 anni fa. Anche se le vendite non furono strabilianti (17° posto massimo in classifica raggiunto nonostante Epstein pubblicizzasse a Liverpool il disco in maniera furiosa, tanto da far comprare tutte le copie al suo negozio. Ma era innamorato di John, che con la sua tipica cattiveria lo chiamava "Jewish coon". Si accorsero di quanto fosse prezioso per loro quando morì, nel 1966), ci fu la possibilità di un secondo tentativo con "Please Please me" che fu il successo, il primo 33 giro "vero" ossia con tutte canzoni scelte, e non usate come riempitivo e la foto sulle scale del condominio proletario.

Tutto nacque da li. Era iniziata la leggenda.


PS sono andato a memoria senza consultare nè libri nè altro. Se ho sbagliato qualche dato siate cortesi e correggetemi 

[Aquilotta del Nord]

Fantastico, Ce'  applausi!

Non ho grandi appunti da fare al tuo ottimo resoconto, solo ho letto in diversi libri (come sai anch'io sono una beatlesiana di ferro e soprattutto Lennoniana di ferro!) che Brian Epstein non fu in realtà quel manager eccelso che poteva sembrare... Ha avuto l'indubbio merito di scoprirli e di crederci al punto da comprare egli stesso tutte le copie di quel famoso 45 giri pur di fargli scalare la classifica, ma aveva per le mani la classica gallina dalle uova d'oro e non l'ha "sfruttata" a dovere, nemmeno per far davvero arricchire i suoi pupilli, che sfornavano hit di successo ad una velocità impressionante (ricordiamo che la loro carriera, in fondo, dura solo dieci anni) e guadagnavano pochissimo, come hai sottolineato, ed hanno continuato a guadagnare troppo poco rispetto a quello che stavano producendo! Se ne accorsero alla sua morte, Lennon rilasciò anche un'intervista per dire che erano al verde. E sembrava incredibile.

Poi. George Martin, il "quinto Beatle", si rese conto che i ragazzi rendevano molto di più dal vivo che non in uno studio d'incisione, ed ebbe la splendida idea di registrare il primo album in presa diretta, come se fossero ad un concerto! Con tutti i rischi del caso, tant'è che nella canzone
Please Please me di sente chiaramente Lennon sbagliare una strofa d'attacco  ma la lasciarono così, e l'insieme è quello che ascoltiamo e apprezziamo da 50 anni.

[NoSurrender]

A chi sta passando un momento difficile

Would you believe in a love at first sight?
Yes I'm certain that it happens all the time
What do you see when you turn out the light?
I can't tell you, but I know it's mine
Oh I get by with a little help from my friends
Mm I get high with a little help from my friends
Oh I'm going to try with a little help from my friends

[POMATA]

Bravi ed eterni, non è facile.




Ps: Non è un topic per giovani...

[Clazia]

....

Ps: Non è un topic per giovani...

Ha parlato " 'a criatura"... Pomy del mio cuore, ritieniti spernacchiato 

e comunque...

TAKE A SAD SONG AND MAKE IT BETTER!

[Clazia]

specially dedicated to Aquilotta, "Lennoniana" just like I'm, me too ... (se mo' ariva Boblovati a correggermi le jei e quant'altro, mo' ve lo dico prima , a sto giro  je meno  )

and specially dedicated, too, to all stupid men - and, it's a pity, they're a lot -  all around the world , not intelligent enough  to undestand how much simple and lovely thing woman could be, if only...

[Aquilotta del Nord]

Grazie 

[Frusta]

Immaginate di essere poeti.
Immaginate di scrivere un inno alla Lazio sulle note di Let It Be.
Immaginatelo cantato da un coro di cinquantamila persone.
Io lo sto immaginando adesso. E mi vengono i brividi.

[Frusta]

In questo momento sto guardando su rai uno una puntata di "porta a porta" dedicata ai beatles, unica nota stonata Bruno Vespa. Inizia chiedendo a Peppino di Capri quanti anni avrebbe ora Lennon. Peppino gli risponde con l'aria di chi sta dando una risposta scontata per l'universo munno: "settantadue" e Vespa, con un sorrisetto ebete e con l'aria più untuosa e cogliona che mai:"sessantadue?"
Ma io mi domando e dico: sei un giornalista eri ventenne quando esordirono i beatles e tutte le loro canzoni dovrebbero (dovrebbero, ma evidentemente non sono, vatti a fare un programma su papaveri e papere, bello, và..!) essere legate ai tuoi VENTI ANNI, E NON AI TUOI DIECI! Ma come stracazzo fai a dire SESSANTADUE???
...............
Sto continuando a vedere il programma e tutti gli intervenuti stanno dicendo cose sensate. Le uniche cose senza senso continuano ad essere le sue domande a pera. Che coglione!
...............
La sua azione di disturbo (li chiama "bitels") continua...
...............
Parla senza sapere quello che dice ma parla lo stesso...
...............
Peccato. Me ne vado a dormire.

[Giglic]

Caro Frusta, questo è quello che "però è un professionista..."

[Eagles71]

In questo momento sto guardando su rai uno una puntata di "porta a porta" dedicata ai beatles, unica nota stonata Bruno Vespa. Inizia chiedendo a Peppino di Capri quanti anni avrebbe ora Lennon. Peppino gli risponde con l'aria di chi sta dando una risposta scontata per l'universo munno: "settantadue" e Vespa, con un sorrisetto ebete e con l'aria più untuosa e cogliona che mai:"sessantadue?"
Ma io mi domando e dico: sei un giornalista eri ventenne quando esordirono i beatles e tutte le loro canzoni dovrebbero (dovrebbero, ma evidentemente non sono, vatti a fare un programma su papaveri e papere, bello, và..!) essere legate ai tuoi VENTI ANNI, E NON AI TUOI DIECI! Ma come stracazzo fai a dire SESSANTADUE???
...............
Sto continuando a vedere il programma e tutti gli intervenuti stanno dicendo cose sensate. Le uniche cose senza senso continuano ad essere le sue domande a pera. Che coglione!
...............
La sua azione di disturbo (li chiama "bitels") continua...
...............
Parla senza sapere quello che dice ma parla lo stesso...
...............
Peccato. Me ne vado a dormire.

stessa scena a casa mia, stesso disgusto per quel "poveretto"...ah le raccomandazioni...

[Aquilotta del Nord]

Capisco che un pennivendolo giornalaio non possa sapere tutto di tutto, ma cribbio, documentati un minimo prima della trasmissione su questo specifico tema, no?  Con internet che ce vo?   

Che poi, Vespa che parla dei Beatles... Orrore, come vedere Dracula tenere una conferenza sull'Avis.

[feiez]

Il David Letterman de noantri (cit)