Autore Topic: Bella intervista de El Pais a Messi  (Letto 535 volte)

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oizaL

Bella intervista de El Pais a Messi
« : Sabato 6 Ottobre 2012, 11:29:21 »

Splendida intervista, infatti i giornalisti sono spagnoli. L'avesse fatta un italiano avrebbe chiesto: 1. Cosa pensi delle dichiarazioni di zeman; 2. Se potessi, quale giocatore leveresti domani al Real Madrid; 3. Preferisci Belen o la Pellegrini? (ovviamente dandogli del Tu, invece di un corretto Lei).


Timido amabile perfido Messi "Battere il Real è la cosa più bella" di RAMON BESA e LUIS MARTÌN


BARCELLONA - Leo Messi dà appuntamento alle 9 del mattino nella cittadella sportiva del Barcellona e arriva con estrema puntualità. Il sole è tiepido, lui ha una certa tendenza a raffreddarsi, per questo gli portano un golf che rifiuta: "Sto bene". Aspetta tra un mese la nascita del primo figlio, che chiamerà Thiago, e sembra felice.

È arrivato alle 8.30. Si prepara a dormire poco con l'arrivo di Thiago?
"Mi è sempre piaciuto dormire, ma dormo sempre meno. Mi piace molto la siesta, questo è vero".

Un'abitudine presa a Barcellona...
"Qui ho imparato tutto. Sono arrivato a 13 anni, sono cresciuto qui, sono andato a scuola qui... Sono molto grato".

Ha l'impressione di aver restituito con gli interessi ciò che ha ricevuto?
"Non so... Ho sempre cercato di mostrare il mio impegno. All'inizio forse si notava di più. Adesso è una cosa normale. Questa è casa mia".

C'è qualcosa che la preoccupa?
"Mi preoccupo più di essere una brava persona che di essere il più bravo calciatore del mondo. Quando tutto questo sarà finito, che ti rimane? Quando mi ritirerò voglio che mi ricordino come un bravo ragazzo. Mi piace fare gol, ma anche avere amici".

Non le importa nemmeno vincere il quarto Pallone d'Oro?
"È una cosa di cui vi preoccupate voi che vi chiedete in continuazione se questo è meglio di quello. Xavi o Iniesta? Chi lo sa? La mia fortuna è essere capitato in questo Barça. Mi ha dato tutto. È una squadra entrata nella storia. Senza i compagni non sarei nulla".

Che cosa la fa arrabbiare?
"Perdere. Nella vita, la povertà. Vengo da un Paese dove si nota molto. Ci sono ragazzi più giovani a cui non rimane altra scelta che mettersi per strada a chiedere l'elemosina o lavorare dove capita, e fin da piccoli".

E la famosa bolla in cui vivono i calciatori? Non siete estranei alle cose del mondo?
"Come puoi essere estraneo? Siamo dei privilegiati. Non mi è mai mancato nulla, a parte i miei fratelli e mia madre quando rimasi da solo a Barcellona con mio padre. Ma la realtà è molto diversa. Molti genitori fanno fatica a tirar su i figli... Lo so".

Diventerà padre. È cambiato il suo modo di vedere le cose?
"Sì, vedi tutto in un altro modo. Non pensi più a te stesso".

Ha già imparato a cambiare i pannolini?
"Ci sono passato con i miei nipoti. Sono bravissimo".

Raramente le si illumina il viso come quando i bambini si avvicinano per salutarla. Che cosa le danno?
"I bambini sono la cosa più sana che ci sia. Soprattutto quando sono piccoli e privi di malizia. Ti vedono e si trasformano. Alcuni si vergognano perché ti hanno visto solo in televisione, quando sei davanti quasi si spaventano. Rendere felice un bambino è la cosa che mi dà più soddisfazione".

La sua fama la costringe a essere osservato. È stancante?

"No, perché non recito mai. Continuo a essere me stesso. Sono sempre io. Ho cominciato a essere famoso tanto tempo fa: se all'inizio ti vergogni, poi ti passa".

Una volta ha detto che in campo le sembra più difficile giocare come Iniesta o come Xavi. Quello che fa lei è facile?
"Faccio quel che posso, non saprei fare quello che fanno loro".

Il suo modo di giocare richiede lavoro, allenamento?
"Non credo, non so... Io da ragazzino giocavo così...".

È ciò che sostiene Tito Vilanova.
"Che cosa dice?".

Che lei fa ciò che faceva da bambino.
"Il mio modo di giocare non è cambiato, anche se ho imparato molte cose. Mi ha aiutato venire qui, in questo vivaio. Proprio ieri stavo guardando dei ragazzini di 7 anni accanto a noi, in nessun altro posto del mondo insegnano in quella maniera a giocare la palla, a proteggerla, a imparare la tattica, a capire il gioco. Già da ragazzini giocano come noi".

Dicono che quando ha saputo che Tito Vilanova sarebbe stato l'erede di Guardiola, si sia limitato a sorridere. Ma quel sorriso ha tranquillizzato la società.
"È possibile che abbia sorriso perché mi ha fatto piacere. Tito, Pep e io stavamo insieme da 5 anni. Tito è stato il primo che mi ha fatto giocare, fu lui a farmi diventare titolare tra i cadetti. È una persona aperta. È diretto, dice le cose in faccia senza problemi. Questo mi piace".

Si dice che quando eravate cadetti, qualche lite c'è stata...
"Non me lo ricordo! [ride] Sicuramente sarà successo perché era un gruppo di ottime persone, ma pericolose!".

È vero che Piqué la difendeva quando le davano dei calci?
"Sì. Era già il più robusto e noi eravamo tutti più piccoli. 'Papà' ci difendeva tutti".

Vi siete messi d'accordo nel diventare padri insieme e andare al parco?
"È successo a tutti insieme (Piqué, Pedro, Villa e Valdés stanno per diventare padri, ndr). Stiamo diventando grandi".

Una delle cose più sorprendenti è quanto sia difficile farla cadere e lei non è uno che si butta.
"Anche da piccolo. Ho sempre cercato di finire la giocata. Non sono mai stato uno che si butta per terra, non ci ho mai provato".

Dicono alla scuola calcio che è l'unico giocatore che non hanno mai corretto.
"Hanno rispettato il mio modo di giocare, anche se qui la filosofia è stoppare e giocare di prima. Ma... io non la davo a nessuno! Molte volte mi hanno detto di passarla prima, finché mi hanno lasciato stare".

Parla molto in campo?
"Con gli arbitri e con gli avversari di più. Con i compagni non è necessario. Ci capiamo con uno sguardo".

E la lite con Villa? Non era uno spogliatoio idilliaco?
"L'ho già detto, non cercate problemi dove non ce ne sono. Guardate da un'altra parte, qui non c'è nulla. Nessuno sa quanto stiamo bene insieme".

È questa la cosa migliore?
"No, la cosa migliore è che teniamo la palla quasi sempre noi, che è nostra. E poi l'ambizione. La nostra ambizione".

È la strada indicata da Pep Guardiola?
"È stato lui a darci l'atteggiamento, la convinzione. Non credo che vedrò mai un altro come lui".

Qual è la partita contro il Real Madrid che ricorda di più?
"Tutte quelle che abbiamo vinto. Battere il Real è la cosa più bella".

Le partite contro Mourinho sono particolarmente dure?
"Ormai sono tutte dure. Gli avversari cercano il nostro punto debole. Sarà sempre più complicato".

Che cosa ammira del Real Madrid?
"Mi piace molto giocare al Bernabeu".

Della squadra di Mourinho?
"Il collegamento difesa-attacco dura 5 secondi ed è gol. Non ha bisogno di giocare bene per fare tre gol. Ti fa un gol dal nulla".

Che cosa pensa di Mourinho?
"Non gli ho mai parlato. So che i suoi giocatori ne parlano bene, ma non lo conosco".

Mourinho dice che il gioco del Barça è noioso e quello della Spagna è difensivo.
"Sì? La Spagna gioca quasi come noi. A quelli non gli togli la palla. Non ho mai corso tanto senza avere la palla come contro la Spagna".

Lascerà il calcio senza vestire la maglia del Newell's Old Boys in Argentina?
"Ho sempre detto che mi piacerebbe giocare in Argentina. Mi è rimasta la voglia ma non so, ci manca ancora tanto".

Un giornalista italiano, dopo averla intervistata, ha detto che si sentiva come i difensori che la marcano: "Sfugge sempre".

"Se n'è andato pensando 'non gli ho tirato fuori niente' [ride]. Io dico sempre quello che penso, ma non sento nessun bisogno di conflitti, di cacciarmi in qualche guaio. Non ha senso parlare male di gente che non conosci. E voi ci provate, eh? Ma io certi argomenti non li voglio toccare".

Soffre il solletico?
"No, non soffro il solletico".

(© El Paìs traduzione di Luis E. Moriones)

zorba

Re:Bella intervista de El Pais a Messi
« Risposta #1 : Sabato 6 Ottobre 2012, 11:40:45 »
In effetti l'ultima domanda è da ... Pulitzer prize!!!!  :P :P :P :P :P

(A parte le battute, bel ritratto di una grande persona prima che un immenso pedatore).




Offline MCM

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Re:Bella intervista de El Pais a Messi
« Risposta #2 : Sabato 6 Ottobre 2012, 22:29:02 »
Molto bravo.

" La mia fortuna è essere capitato in questo Barça. Mi ha dato tutto. È una squadra entrata nella storia. Senza i compagni non sarei nulla"

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Offline dukenduke

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Re:Bella intervista de El Pais a Messi
« Risposta #3 : Domenica 7 Ottobre 2012, 22:16:37 »
E' semplicemente fantastico. Mi è piaciuta particolarmente la parte dove parla dei bambini, dalle sue parole si capisce che ci tiene sul serio.

Quanto mi piacerebbe mettermi in un cantuccio a bordo campo a osservarlo, anche solo in allenamento,  sono sicuro che piangerei come un bambino per la contetezza.
Il gol acrobatico di Hernanes che usa la gamba d'appoggio come leva e si gira in torsione come una molla e 'l'immagine della Lazio e dei laziali: umilmente assorbi l'energia e poi liberala e falla fluire...