Autore Topic: Gli appunti di Agostino Di Bartolomei  (Letto 689 volte)

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feiez

Gli appunti di Agostino Di Bartolomei
« : Sabato 22 Settembre 2012, 09:35:36 »
Interessante intervista, comparsa oggi su "La Stampa" al figlio di Agostino, Luca Di Bartolomei. Cito i passi, a mio avviso salienti:

Agostino, il capitano di una città

Ago era un campione, ma anche, sopratutto, un vicino di casa. Lo amavano allora, lo amanao oggi: Roma non è solo la Capitale degli eccessi, degli sbalzi d'umore, deib tatuaggi sulle braccia dei giocatori o delle urla alle radio. Roma è una maggioraanza silenziosama presente, come era papà.

Il"Manuale del calcio è anche un decalogoche vive dopo poche pagine

Dieci regole di vita, da seguire.Ago scrive che il calcio è un gioco di squadra, che bisogna essere lealicon l'avversario,che non bisogna mai entrare in campocon l'intenzione di fare del male a qualcuno. Ago ci dice di avere il massimo rispetto per l'arbitro perchè può sbagliare e che occorre alimentarsi in modo equilibrato. e poi, che il calcio deve essere allegria e semplicità


Il"Manuale del calcio nasce anche per alimentare una speranza

La speranza si chiama calcio sociale, esperienza nata a Roma, Prato, Milano. Ragazzi con disabilità psichichee fisiche che, otto contro otto, giocano a pallone. Parte dei proventi del libro andranno a loro.

Il Manuale del calcio di Agpstino Di Bartolomei pag 272ed Fandango €. 15,00

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Un abbraccio a Luca ed uno ad Agostino, capitano vero. Avversario mai nemico.

Giglic

Gli appunti di Agostino Di Bartolomei
« Risposta #1 : Sabato 22 Settembre 2012, 09:40:40 »
Grazie feiez

Offline benvolio

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Re:Gli appunti di Agostino Di Bartolomei
« Risposta #2 : Sabato 22 Settembre 2012, 12:01:39 »
Grazie feiez. Di Bartolomei proprio non lo si poteva che rispettare ed ammirare. Leggere queste cosa rafforza l'idea di un uomo molto in controtendenza rispetto al suo ambiente professionale.

feiez

Re:Gli appunti di Agostino Di Bartolomei
« Risposta #3 : Sabato 22 Settembre 2012, 12:20:15 »
L'intervista completa

Di Bartolomei jr: "Papà aveva capito la deriva del calcio"

Gli appunti dell'ex campione in un libro: «Ho trovato la forza di scavare nei ricordi»
di guglielmo buccheri

Una bozza, anzi due. Il cassetto che si apre e «Il manuale del calcio» che diventa libro. Luca Di Bartolomei, perché queste pagine?
«Otto mesi fa abbiamo trovato la forza di scavare nei ricordi. Sapevamo dell’esistenza di una mole di appunti scritti da Ago, abbiamo scoperto una versione quasi finita delle sue riflessioni sul calcio. Lui era tanto meticoloso che, sono sicuro, non avrebbe mai smesso di metter mano al suo lavoro. Abbiamo pensato fosse giusto far conoscere le sue idee».

Agostino, il capitano di una città.
«Ago era un campione, ma anche, soprattutto, il vicino di casa. Lo amavano allora, lo amano oggi: Roma non è solo la Capitale degli eccessi, degli sbalzi di umore, dei tatuaggi sulle braccia dei giocatori o delle urla alle radio. Roma è una maggioranza silenziosa, ma presente, come era papà».

Il «Manuale del calcio» è anche un decalogo che vive dopo poche pagine.
«Dieci regole, di vita, da seguire. Ago scrive che il calcio è un gioco di squadra, che bisogna essere leali con l’avversario, che non bisogna mai entrare in campo con l’intenzione di far male a qualcuno. Ago ci dice di avere il massimo rispetto per l’arbitro perché può sbagliare e che occorre alimentarsi in modo equilibrato. E, poi, che il calcio deve essere allegria e semplicità».

Cosa ha provato nel leggere l’insegnamento di suo padre?
«Un forte senso di calore. Quello che sentivo quando, ad otto, nove, dieci anni, me ne stavo a bordo campo mentre Ago spiegava il calcio ai più piccoli. Un calore fortissimo».

Oggi, il pallone, è spesso violenza, scandali, veleni.
«Credo che già allora Ago avesse capito che qualcosa stava per cambiare. In peggio. Questo libro non vuole essere assolutamente un testamento, ma la testimonianza di un campione, riconosciuto da tutti, in un mondo che dava segnali di deriva».

Il «Manuale del calcio» nasce anche per alimentare una speranza.
«La speranza si chiama “Calcio sociale”, esperienza nata a Roma, Prato, Milano. Ragazzi con disabilità psichiche e fisiche che, otto contro otto, giocano a pallone. Parte dei proventi del libro andranno a loro».

Nei fogli ha ritrovato suo padre?
«Ho ritrovato la sua voglia di insegnare. Il fortissimo desiderio di essere da esempio per tanti. Il piacere, sincero, di dedicarsi ai giovani».

Agostino Di Bartolomei oggi...
«C’è un ragazzo, giovane, che ha parlato come parlava Ago. Dopo un gol con la ****, Alessandro Florenzi ha detto con estrema semplicità che i sacrifici fatti per arrivare in A e alla prima rete in campionato non dovevano essere considerati tali. I sacrifici, ha detto, li fanno altri...Esiste un mondo, anche del calcio, che spesso non raccontiamo».