BLINDARE LULIC ECCO LE MOSSE Pronto un nuovo contratto
per lesterno
di Alberto Abbate
ROMA - Tempi diversi, stessi intenti: Lotito-Lulic,
prove di matrimonio. Passeggia, il presidente,
verso laltare. Chiede subito lanello doro, Senad.
Nuovi contatti per il rinnovo: il bosniaco vuole un
adeguamento, la Lazio deve blindare il suo
gioiello. Non ha ancora messo il turbo
questanno, non è stata una partenza sprint per
Lulic. Corsi e ricorsi storici: fu esattamente così
anche la passata stagione. Prima che Reja
scoprisse di avere un vero talento fra le mani.
Lallievo prediletto di Petkovic, ai tempi dello
Young Boys. Il Dottore?? ora lo sta aspettando,
Lulic può far volare la sua Lazio. Intanto però
chiede un premio?? per
le ultime sgroppate
sulla fascia. Si sente
artefice della cavalcata
trionfale dello scorso
campionato, pretende
un riconoscimento: oggi
guadagna ancora
700mila euro. Lotito sta
lavorando per accontentarlo, cè stata unapertura ai manager
nei giorni scorsi: prolungamento sino al 2018.
GRANDE LAZIO - Pimpante, sorridente. Così sè presentato, Lulic, nel ritiro della
Bosnia. Non è certo al top della condizione, la botta alla caviglia col Palermo lo ha
frenato in questo primo scorcio di stagione. Anche a Pescara non ha brillato, sta
faticando oltre misura come terzino. Mica facile macinare chilometri sulla fascia e
coprire ogni diagonale in fase difensiva. Senad non sabbatte, può farcela, deve solo
carburare. La voglia non gli manca, è volato in patria per proseguire la sua corsa.
Solite parole damore per la Lazio: «Abbiamo un gruppo importante e io mi sento molto
apprezzato. Questanno possiamo davvero fare bene» .
IL MONDIALE - Prevede il futuro, si concentra sul presente. Due sfide cruciali per la
sua Bosnia: domani volerà in Grecia, martedì 16 ottobre ospiterà la Lituania del
compagno laziale Stankevicius. In ballo ci sono i Mondiali 2014, Lulic non vuole
mancare. Stacca già un biglietto per il Brasile: «Ci prenderemo la qualificazione. Non
so se questa Bosnia è la rappresentativa più forte di tutta lex Jugoslavia, di certo è
una grande squadra. E lo dimostreremo» .
LE PRETESE - E cresciuto in silenzio, Senad. Lo fissi negli occhi, scorgi una
personalità pazzesca. Altro che timido, è solo riservato. Ha le idee chiare, le realizza in
un istante. Sempre di corsa, anche nella vita. Una spanna sopra gli altri. Furbo,intelligente, pretenzioso. Sa di valere, lo ha dimostrato e adesso pretende il
sostanzioso ritocco dellingaggio: il doppio di quanto percepisce. Lotito sta negoziando,
deve sottrarlo alle mire dei più grandi club europei. In estate in tanti - dal Chelsea al
Bayern - gli hanno fatto la corte. Giù le mani o mani al portafoglio.
LA CONSACRAZIONE - Il rinnovo sino al 2018 è allordine dei prossimi giorni. La
Lazio deve blindare la sua scoperta. Pagata appena 2,8 milioni nellestate 2011. Oggi
vale oro: prezzo quasi quintuplicato. Da perfetto sconosciuto a talento indiscusso, vera
rivelazione dellultimo campionato biancoceleste. Adesso deve ripartire e consacrarsi.
Petkovic non vede lora di riabbracciare il suo vero?? pupillo. Non dimenticherà mai
quel funambolo del pallone che scorazzava sulle arcate di Berna. Alla Lazio deve
sfrecciare sul mondo.
E un idolo in Bosnia con Dzeko e Pjanic
Senad Lulic è stato eletto terzo
migliore giocatore bosniaco
alle spalle di Edin Dzeko e
Miralem Pjanic, in merito al
rendimento della scorsa
stagione. Insieme allattaccante
del City e al centrocampista
della Roma, Lulic è un punto
fermo del ct Susic, che lo
considera il vero ago della
bilancia negli schemi della sua
nazionale. La Bosnia, nei
prossimi due impegni per le
qualificazioni mondiali, dovrà
affrontare la Grecia (domani) e
la Lituania (martedì).
Adora la cucina e Internet
Timido e riservato, Lulic non
ama parlare del suo privato. Ha
però confidato qualcosa della
sua vita e del suo arrivo in una
città come Roma, lui abituato a
confrontarsi con realtà molto
più piccole: «Limpatto con
Roma è stato strano. E una
metropoli gigante e non è
facile muoversi. Così ho preso
in affitto un appartamento
vicino allo stadio Olimpico ed è
stato tutto più facile». Tosta
invece la vita da calciatore,
Senad racconta il suo stress,
soprattutto rigiardo agli
spostamenti continui: «Ogni
tre giorni bisogna viaggiare,
sei costantemente in treno o in
aereo. Ad alcuni sembra facile,
ma non lo è affatto. Non ho mai
il tempo per fare ciò che vorrei,
magari anche solo dormire un
po di più o bere un drink con
gli amici». Sin da piccolo tifa
Barcellona, Lulic. E sposato
con limprenditrice svizzera
Sandra Fehr, lha conosciuta
quando giocava nello Young
Boys. Adora la sua cucina: «Mi
prepara delle polpette uniche».
Lulic è un genietto del web, a
Formello trascorre la maggior
parte del suo tempo libero
attaccato al suo inseparabile
tablet.
IL RETROSCENA SULLA PANCHINA DELLA LAZIO
E Petkovic ha battuto Schuster
ROMA - Sliding doors: è arrivato lo
sconosciuto?? Petkovic, poteva esserci Bernd
Schuster sulla panchina biancoceleste. E questo
il clamoroso retroscena di un maggio di fuoco sul
fronte allenatori. Nel turbillon di candidature del
dopo-Reja cera lex tecnico del Real Madrid. Non
solo: la trattativa per portarlo a Roma era
avviatissima, cerano stati contatti frenetici, quasi
una stretta di mano. Lotito in extremis ha puntato
tutto su quel marziano venuto da Sarajevo.
Nessun potere occulto, anche ragioni
economiche hanno dettato la scelta. Il presidente
biancoceleste poi ama le sfide, al momento sta
vincendo lultima.
SCHUSTER - Un allenatore straniero da lanciare
o rilanciare nel campionato italiano. Era questo
lidentikit del personaggio, che doveva sostituire
Reja sulla panchina biancoceleste. Giorni
frenetici, già caldissimi a maggio, per dare subito
una nuova guida alla squadra. Erano rimbalzati tantissimi nomi, cera pure Dunga - ex
ct del Brasile - in lizza. Ma non era mai venuto fuori chi davvero, un contratto
biancoceleste, lo aveva quasi firmato. Non uno qualsiasi, ma lex campione di Spagna
Bernd Schuster. Un vincente in cerca di riscatto dopo lesilio in Turchia al Besiktas. Lex
centrocampista tedesco aveva vinto la Liga, con una cavalcata trionfale, nella stagione
2007/08, alla guida del Real Madrid. Era stato poi esonerato a dicembre dellannata
successiva.
VINCE PETKOVIC - Contatti avviati, Lotito era a un passo dal sì. Eppure, quel signore
della Caritas, non riusciva proprio a toglierselo dalla mente: Petkovic ha vinto in volata.
Forse, ironia del destino, quel curriculum umile è stata la sua carta vincente. Almeno
con un presidente bastian contrario come quello biancoceleste. Sapeva, Lotito, che
avrebbe scatenato tanti mugugni e parecchio scetticismo. Lo desiderava. E ora esulta.
E al settimo cielo. Mai aveva speso così poco, mai era volato così in alto in partenza:
«Non è vero lassioma più spendi, più vinci», ripete da anni. Questo però è un altro
discorso.