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Fabrizio Patania – E’ il derby di Lotito, nuovo re di Salerno, e dopo otto anni non ancora presidente di tutti alla Lazio, presa salvando il titolo nobiliare del 1900 e senza passare attraverso il fallimento come era successo al Napoli con De Laurentiis e alla Fiorentina con Della Valle. Nell’estate 2011, con un investimento di 300mila euro e in partnership con il cognato Marco Mezzaroma, l’imprenditore di Villa San Sebastiano ha rilevato il club di Salerno per ripartire dalla serie D dopo il fallimento. Ha vinto il campionato e sta cominciando a realizzare il suo progetto: rilanciare una piazza assetata di grande calcio, costruendo un serbatoio dove far crescere anche i talenti del vivaio biancoceleste. Sinergie utili ai bilanci per sviluppare il patrimonio tecnico senza ricorrere ai premi di valorizzazione, permettere al movimento della Lega Pro di riprendere a respirare, evitando di mutilare ogni anno i campionati all’esame della Covisoc. Il progetto di una Lega Pro unica è stato rinviato, ma alla fine di giugno il Consiglio Federale ha concesso il via libera a Lotito, già proprietario della Lazio, di controllare anche un altro club professionistico. Un gruppo di lavoro, diretto dal presidente federale Abete, studierà nei prossimi mesi come rendere compatibile la deroga con le norme Noif. Non si tratta di un emendamento per Lotito, ma di un progetto per andare verso il modello spagnolo, dove i più grandi club (dal Real Madrid al Barcellona) possiedono altre squadre nelle serie inferiori.
Pozzo e l’Udinese lavorano in Spagna con il Granada e hanno appena preso il Watford nella serie B inglese. La Sampdoria ha aperto un canale con il Portogruaro da una ventina di giorni e ha già mandato diversi ragazzi della Primavera blucerchiata in Prima Divisione. Lotito, che ha aperto una strada condivisa da altri club italiani, sta faticando a convincere tutti i suoi talenti a trasferirsi a Salerno, pardon, alla Salernitana, perché è stata appena riacquisita l’antica denominazione sociale. Tuia, Perpetuini, Adeleke e Luciani hanno accettato la proposta. Ceccarelli, Cinelli, Mendicino e il nigeriano Sani preferirebbero altre destinazioni. Intanto stasera si gioca l’amichevole tra la nuova Salernitana di Galderisi e la squadra di Petkovic. Lotito, in attesa di far sfilare la Lazio allo stadio Olimpico (sabato test con il Getafe), questa sera dovrebbe scendere in campo all’Arechi per presentare i gioielli della formazione granata, guidata da Ginestra, il colpo dell’estate. Ieri pomeriggio erano stati venduti più di seimila biglietti, Lotito per il suo derby s’attende una risposta importante dagli appassionati di Salerno, che reclamano un campionato d’avanguardia, da prime posizioni. Il calcio dinizio è fissato per le 21, ma già un’ora prima (alle 20) scatterà il gala di presentazione.
Molti tifosi della Lazio, dopo otto anni e gli ultimi due assalti falliti alla Champions, gli chiedono invece una grande Lazio e l’ultimo sforzo per entrare nella corsa allo scudetto. Juventus a parte, non è più tempo di ricchezze infinite, sta diventando il mercato delle idee e forse basterebbe poco per riavvicinarsi alle grandi. Mancano ancora gli acquisti giusti. E arrivato Ederson (fermo per infortunio) e sono sfumati gli arrivi di Breno, Yilmaz e Balzaretti. Lotito e il ds Tare devono rincorrere nelle ultime tre settimane di trattative, costretti anche a sfoltire l’organico, ma confidano nel lavoro di Petkovic, scoperto in Svizzera ai tempi in cui allenava lo Young Boys. Ha lavorato bene nel ritiro di Auronzo, ha conquistato subito lo spogliatoio e sta facendo allenare tanto i suoi giocatori, ma ai primi veri tre test (con Siena, Torino e Galatasaray) ha incassato altrettante sconfitte, facendo scattare l’allarme in difesa, bucata regolarmente per vie centrali. Ieri sera la Lazio ha concluso il ritiro di Fiuggi e dopo cena ha raggiunto in pullman Salerno. Annunciato, dopo la trasferta di Smirne, un ampio turnover. Il mister di Sarajevo rinuncerà a Hernanes (leggero affaticamento muscolare) e ha rispedito a Roma alcuni giocatori che devono ancora recuperare (Ederson e Diakitè) o hanno appena ripreso la preparazione (Radu e Bizzarri). E un derby in famiglia o quasi, tira aria di festa, sarà un bel galoppo: baci e abbracci, partita tirata, ma senza farsi male.
Salernitana-Lazio (ore 20.45) SALERNITANA (4-2-3-1): Iannarilli; Chirieletti, Luciani, Tuia, Adeleke; Capua, Montervino; Gustavo, Ginestra, Mounard; Topouzis. A disp.: Garino, Erba, Silvestri, Lanni, Perpetuini, Cinque, Siano. All.: Galderisi. LAZIO (4-2-3-1): Marchetti; Scaloni, Dias, Zauri, Cavanda; Onazi, Gonzalez; Candreva, Zarate, Lulic; Kozak. A disp.: Bizzarri, Biava, Konko, Cana, Ledesma, Mauri, Rocchi, Floccari, Klose. All.: Petkovic.
Lotito ha capito dove tirava il vento prima degli altri: quando la scorsa estate la Salernitana non riuscì a iscriversi alla Lega Pro e dovette ripartire dalla Serie D, il presidente della Lazio, in collaborazione con Mezzaroma, acquisì il club granata, consapevole che l’enorme bacino costituito da Salerno poteva rappresentare una preziosa sponda di collaborazione e di crescita sportiva al fianco della Lazio. Nessun problema normativo, fin quando il Salerno (ora è tornato a chiamarsi con il vecchio nome) ha conquistato la promozione in Seconda Divisione. L’articolo 16 delle Noif infatti non ammette « partecipazioni o gestioni che determinino in campo al medesimo soggetto controlli diritti o indiretti in società appartenenti alla sfera professionistica». La questione pertanto è arrivata sul tavolo del Consiglio Federale che ha messo una pezza stabilendo una moratoria temporanea che ha permesso a Lotito di iscrivere la squadra al campionato di Lega Pro in attesa che il tavolo tecnico composto da Albertini, Macalli e Tavecchio proponga una soluzione tecnica definitiva. Nonostante si tratti di un caso molto diverso (Lotito detiene il cinquanta per cento delle azioni della Salernitana e dunque ha un controllo diretto), anche la Sampdoria e i Garrone sembrano avvicinarsi sempre di più a un club di Lega Pro. Si tratta del Portogruaro, club veneto, con cui la società blucerchiata ha avviato per il momento una fittisima serie di trattative di mercato, oltre ad aver fortemente sponsorizzato, con successo, la candidatura di Madonna per la panchina.
A Salerno si è trasferito un folto gruppo di ex laziali che, questa sera sotto gli occhi del patron Lotito, proverà a fare bella figura. E’ il caso di Luciani e Adeleke, due dei titolari in campo con la maglia granata addosso. Ha qualche anno in più l’altro centrale difensivo Tuia. Nelle giovanili della Lazio lo etichettarono presto come il nuovo Nesta. Anche Capua, Cinque e Perpetuini sono di scuola Lazio, dove sono cresciuti anche il portiere Iannarilli e il centrocampista Lanni, lo scorso anno con il Salerno in serie D. Intanto tra qualche giorno altri giovani calciatori della Lazio potrebbero approdare alla Salernitana che, nel frattempo, ha raggiunto l’intesa con l’esperto difensore Mariano Stendardo, fratello minore di Guglielmo che la Lazio si prepara a cedere all’Atalanta.
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Il summit di domenica a Forte dei Marmi tra i presidenti Enrico Preziosi e Claudio Lotito una prima conseguenza sembra averla prodotta. Il passaggio del difensore Andreas Granqvist alla Lazio e del portiere Juan Pablo Carrizo al Genoa pare infatti ormai scontato. Anche perché il tecnico rossoblù Luigi De Canio avrebbe bocciato tatticamente lo svedese e nel contempo avrebbe fatto presente alla società la necessità di avere in organico un vice-Frey affidabile: accontentato. La formula del doppio trasferimento dovrebbe consistere nel prestito con diritto di riscatto. Enrico Preziosi conferma: «Le sensazioni sono positive, una soluzione si troverà. I giocatori coinvolti sono solo Granqvist e Carrizo. Non ci sono altri discorsi posti in essere». Per ora. E infatti è più complicato concretizzare un altro scambio, quello tra Luca Antonelli e Matuzalem. Perché l’argentino percepisce un ingaggio troppo alto rispetto ai parametri genoani e perché, il centrocampista, in rotta con la Lazio, no ha intenzione di facilitare le cose. Inoltre c’è la posizione di Beppe Sculli che il Genoa ha promesso di riscattare ma su cui pendono problemi giudiziari. Infine, nel famoso summit, si sono toccati altri due argomenti: Kucka e Merkel. Entrambi piacciono a Lotito, entrambi costano, entrambi hanno richieste allestero. E Foggia non entusiasma. Non bisogna poi dimenticare le trattative collaterali che entrambi i club stanno portando avanti. La Lazio, per esempio, insieme con Granqvist proverà a ingaggiare Rajkovic dellAmburgo. Le alternative ad Antonelli sono Aogo dell’Amburgo e Ziegler, lo svizzero che rifiutò proprio la Lazio un anno fa per accordarsi con la Juve e finire poi in Turchia. Sul fronte Genoa, sono ore decisive per l’assalto a Barrientos del Catania in scadenza di contratto nel giugno 2013. Ieri c’è stata una importante telefonata tra l’agente del giocatore e il presidente rossoblù. Anche se la priorità è quella di sfoltire l’organico, come ribadisce il ds Capozucca: «De Canio ha necessità di circoscrivere la rosa per operare in condizioni ideali. Ora disponiamo di un organico formato da quasi 30 elementi, troppi. Le richieste per fortuna non mancano. Stiamo cercando di vendere ma stando attenti a non indebolirci. Poi potremo pensare a qualche entrata». E tra gli indiziati a partire sono anche Mesto e Seymour (quest’ultimo piace a Lazio, ancora), a Torino e Chievo. Ma il vero nodo del mercato rossoblù continua a essere il centravanti. Se Gilardino partirà, allora su punterà decisamente Borriello. Classica operazione, però, last minute di fine agosto.
