Autore Topic: Rassegna stampa - Domenica 12 agosto  (Letto 757 volte)

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oizaL

Rassegna stampa - Domenica 12 agosto
« : Domenica 12 Agosto 2012, 07:12:29 »
CORRIERE DELLO SPORT





LAZIO (4-2-3-1): Marchetti 5; Konko 6 Biava 6 Dias 6 Cavanda 6,5; Cana 5 (1 st Onazi 6) Ledesma 5,5 (37 st Kozak sv); Candreva 5 Hernanes 4,5 (1 st Mauri 5) Lulic 5 (23 st Zarate sv); Klose 5,5 (23 st Floccari sv). A disp. Bizzarri, Berardi, Scaloni, Rocchi. All. Petkovic 5

GETAFE (4-2-3-1): Moya 6,5; Valera 6 (25 st Manè sv) Alexis Ruano 6,5 Abraham 6,5 Miguel Torres 6; Miguel 6,5 Torres 6 (44 st Rodriguez sv); Pedro Leon 7 Lafita 6,5 (1 st Barrada 6) Diego Castro 6; Miku 6 (30 st Colunga sv). A disp. Codina, Lacen, Lobo Garcia, Sarabia, Guiza, Arroyo, Gomez. All. Luis Garcia 6,5 ARBITRO: Guida di Torre Annunziata Guardalinee: Costanzo e Rubino MARCATORI: 14 pt Pedro Leon (G), AMMONITI: Biava (L), NOTE: spettatori circa 8mila. Rec.: 0 pt, st

Fabrizio Patania - Se questa è la Lazio, Lotito e il ds Tare dovranno intervenire nel modo giusto e correre ai ripari da qui al 31 agosto, quando si chiuderà un mercato sinora deludente. L’unico acquisto è stato Ederson, ancora fermo per infortunio, ed è difficile immaginare che possa fare subito la differenza: è un altro dei numerosi trequartisti a cui Petkovic sta cercando faticosamente di trovare collocazione. Il nuovo allenatore - alla quarta sconfitta in altrettanti test di livello senza segnare un gol - finirà nel vortice delle polemiche. Il cantiere è ancora aperto. Qualsiasi altro tecnico, al suo posto, avrebbe difficoltà a trovare la quadratura senza compiere scelte dolorose, ma è anche chiaro che il gioco promesso e sbandierato sinora non si è proprio visto, per carenze di condizione atletica e forse perché la squadra fatica a convertirsi. Con Reja giocava d’attesa, ora deve pressare e non è abituata. Petkovic potrebbe ricominciare a vedere la luce cominciando a osare. E dura giustificare le esclusioni di Zarate e Floccari se poi sul campo la Lazio non attacca e non crea pericoli negli ultimi trenta metri, come è successo per tutto il girone di ritorno dell’ultimo campionato. Klose ha bisogno di un partner, c’è ampia scelta in organico per giocare con due punte e non si può continuare ad aspettare in eterno Hernanes. Impalpabile e senza ritmo, invece di essere un leader, il Profeta sta finendo sempre di più ai margini della Lazio. Il campo aveva già messo Reja di fronte ad un interrogativo che ora non si può più rimandare. Petkovic cerca il modulo, la Lazio continua a perdere. Le amichevoli non conteranno, ma la gente è delusa e anche la presentazione 56 of 165 dell’Olimpico, con il Getafe padrone del campo, s’è trasformata in un flop. Finito tra i fischi dei tifosi, delusi per il risultato e per la prestazione. Deprimente.

Dopo un quarto d’ora di sonno, il Getafe è passato in vantaggio su punizione. Palla persa da Konko, Dias ha murato Lafita con le cattive maniere e da venticinque metri il destro di Pedro Leon a scavalcare la barriera ha fulminato Marchetti, partito in ritardo. Più sicuri nel controllo, veloci di pensiero e rapidi di gamba, gli spagnoli hanno cominciato a palleggiare, sottolineando tutta la differenza con la Lazio, lenta e appesantita, incapace di sostenere il pressing come chiede il suo allenatore. La melina si è trasformata in torello, anche perché Hernanes e Klose non riuscivano a disturbare i due difensori centrali e neppure a dare profondità quando veniva riconquistato il pallone. L’unica occasione vera del primo tempo è arrivata al 16 quando il Profeta è riuscito a indovinare un lancio per il tedesco, che ha avuto la forza di andare via sullo spunto e si è presentato davanti a Moya. Da posizione defilata, ha provato a infilare il pallone sul primo palo, ma il portiere spagnolo si è opposto con una prodezza. C’è voluto un altro quarto dora perché Candreva ci provasse dal limite con una sventola toccata in angolo da Moya e ad un sospiro dall’intervallo Klose ci ha riprovato senza successo non trovando nessuno dei suoi compagni al centro dell’area. Poco, troppo poco per pensare soltanto di segnare. Dietro la Lazio non ha rischiato, ma davanti non è mai riuscita a essere pericolosa: ordinata nell’impostazione, decisa ad allargare il gioco sulle fasce, poco incisiva in mezzo al campo, con Ledesma e Cana votati al recupero e alla fase d’interdizione e mai pronti ad aggiungersi agli attaccanti, come invece servirebbe. Non solo colpa della preparazione, questione di caratteristiche. Questo non è un gruppo di velocisti. Nel tentativo di velocizzare il gioco e restituire brio al centrocampo, Petkovic nella ripresa ha iniziato con Mauri al posto di Hernanes e ha sostituito Cana con Onazi, Bravo e di personalità il nigeriano, ma forse ancora troppo giovane per dargli tutta questa responsabilità: se oggi è quasi titolare, significa che nella costruzione della squadra qualcosa manca. Ritoccato anche il modulo: 4-1-4-1 con Onazi e Lulic protetti da Ledesma, Mauri (a destra) e Candreva (a sinistra) esterni. Ci ha provato un paio di volte Zarate, il Getafe ha sfiorato il raddoppio in contropiede. Niente da fare. Lazio ancora ko, senza gol. E fischiata dai suoi tifosi.





Alberto Abbate - Tremate! La Lazio davanti, dietro la Nord. Foto di gruppo sotto la Curva, cartolina di una presentazione di mezz’estate. Come un tempo, come l’anno scorso, c’è un patto di ferro tifosi-squadra. Stesso sangue, stesso amore. Uno striscione per sempre: «Noi con la voce, voi con il cuore...e ai gufi marameo, tutti giù dal Colosseo!». Scatto magico di un futuro biancoceleste: «Vinceremo insieme altri due derby, ci riprenderemo la Champions - urla Rocchi - e daremo ancora più soddisfazioni ai nostri tifosi». E un flash: a fine serata resta solo un negativo sbiadito, appeso a un enorme punto interrogativo: questa Lazio nascerà? Rispondono una manciata di fischi assordanti. I laziali sono col capitano, con la squadra. Pure Petkovic l’ha stregati, sè meritato un coro, «Lalalalala», e una caricatura: «E’ un misto fra me e George Clooney», ironizza Pino Insegno, tifoso vip e aiutante-speaker d’eccezione. Il tecnico sorride. Non sarà un sergente, ma non ha nessuna paura di sparare: «Sono qui per vincere, lo faremo da subito». Black out nelle prove generali, all’appuntamento la Lazio non diserterà. E una promessa.

Qualche timido fischio, ora è solo il momento di fidarsi e crederci. Tenetevi il progetto: «Chi non salta, della Roma è». Si vola sui seggiolini, fieri: «Laziali, siete fantastici. Siamo qui da 112 anni e ci rimarremo ancora a lungo», puntualizza Insegno. L’Olimpico si scalda, c’è un festino per pochi intimi. Sono 8mila, tutti aspettano i campioni promessi. C’è la storia, c’è la Lazio. C’è Manzini: standing ovation per il team manager sugli spalti. Tripudio per Klose: re Mito è pronto a pescare altri sogni biancocelesti. Ha nuovi stimoli sulle spalle: la maglia numero 11, strappata a Matuzalem, un professore ormai senza cattedra. Non c’era ieri il brasiliano alla presentazione all’Olimpico, mancava pure Foggia: sono ufficialmente fuori rosa, in attesa di una sistemazione.





Tullio Calzone ed Ettore Intorcia - Il Pescara in settimana conta di chiudere l’operazione Jelle Vossen (24), un affare che il presidente Sebastiani considera molto ben avviato. Ma per l’attacco continua a lavorare sotto traccia anche ad altri obiettivi, in particolare Sergio Floccari (30), magari inserendo anche Pasquale Foggia (29). A proposito di Floccari, anche l’inserimento del Bologna che ha già sondato la disponibilità del giocatore. Il mercato del Catania è fortemente condizionato dalla possibile partenza di Alejandro Gomez (24). La Fiorentina è pronta all’assalto finale, sa che 6 milioni di euro però non bastano. In settimana è atteso in Italia Leo Rodriguez, manager del Papu: «Vuole Firenze e io farò l'impossibile per accontentarlo». Giorni caldi anche per il rinnovo di Pablo Barrientos (27). Il Catania è già al lavoro per le alternative, tra gli obiettivi c’è Leonardo Melazzi (22) del Danubio ma non è lunica pista.

Il Genoa non considera più sul mercato Andreas Granqvist (25) - che la Lazio però non molla - a meno che non arrivino offerte davvero importanti, come quelle dalla Russia. De Canio ha chiesto la conferma del giocatore, in difesa potrebbe invece partire Steven Von Bergen (29) che sarebbe un’idea nuova per un po’ di squadre alla ricerca di un centrale, come il Palermo. A proposito dei rosanero, arriverà un uomo di fascia sinistra: con il Genoa si parla di Luca Antonelli (25) ma sembra più vicino un esterno alto, Luigi Giorgi (25) del Novara in cambio di Agon Mehmeti (22). Settimana chiave per il possibile arrivo di Enzo Maresca (32) alla Sampdoria, con i blucerchiati che vagliano anche l’ipotesi Giulio Migliaccio (31). Samp e Cagliari seguono l’uruguaiano Sebastian Piriz (22). All’Atalanta accostato il nome del rosanero Franco Vazquez (23). Il Toro ha formalizzato lingaggio di Matteo Brighi (31), il Siena aspetta Luca Caldirola (21). Il Bari aspetta il rientro dall’Uruguay di Diego Polenta (21) per ufficializzarne il ritorno da Torrente. Rischia di incepparsi la trattativa tra Catania e Ternana per Andrea Catellani (24): Sassuolo alle porte. Per Riccardo Brosco (21) c’è linserimento del Padova. Il Livorno è ad un passo da Emerson (32) e De Rose (25). In Lega Pro il Perugia ha tesserato Gabriele Paonessa (25).




LA GAZZETTA DELLO SPORT













LA REPUBBLICA








IL TEMPO





Brutta, stanca e senza idee. La Lazio non c'è, si lascia irretire dal Getafe (modesta squadra spagnola) e si prende i fischi di Olimpico quasi deserto. Un altro ko, scatta l'allarme, non siamo ai processi ma poco ci manca perché davvero non si vede nulla di apprezzabile. Alla fine si presentano poco meno di diecimila anime biancocelesti: di sabato alla vigilia di Ferragosto non si può lamentare Lotito. Il volo di Olympia (perfetto e beneaugurante), lo struggente ricordo del «Tassinaro» (lo storico tifoso dalla curva Nord morto qualche settimana fa), poi i soliti cori contro il presidente per l'immobilismo sul mercato. Entrano i giocatori, chiamati ad uno ad uno dallo speaker e da Pino Insegno, sono gli stessi dell'anno scorso tranne Ederson (infortunato) e Candreva che però c'era nel finale di campionato. La vera novità è Petkovic, viso da condottiero, simpatia spontanea con la curva laziale. Parla il tecnico bosniaco in mezzo al campo:«Saluto i tifosi, faremo tutto per vincere». Poche parole che però devono trasformarsi in risultati quando si farà sul serio dal 23 di agosto nel playoff di Europa League. Poi gli altri, applausone per Klose, Hernanes, Ledesma, Candreva,Lulic e soprattutto Zarate a cui viene lasciato l'onore di entrare per ultimo. Proprio Maurito si prende l'abbraccio dei suoi tifosi che gli vogliono ancora bene per quanto ha saputo fare nel primo anno romano. Ma ci sono anche i fischi per Stankevicius, Garrido, Carrizo e Zauri, giocatori che il club spera di vendere entro la fine del mese. La Nord espone uno striscione che non merita commenti «Noi con la voce, voi col cuore, ai gufi marameo tutti giù dal colosseo».

Si parte,con ritardo dieci minuti rispetto al previsto e la Lazio prova a mostrare qualche cambiamento rispetto al passato targato Reja. Ma del famoso pressing alto solo qualche timido abbozzo, qualche schema apprezzabile sull'asse Klose- Candreva e poco altro. Senza mai trovare il gol, questo sconosciuto con avversari di livello viste le sconfitte con Siena, Torino e Galatasaray con cinque reti incassate e nessuna segnata. L'inizio sembra confortante,ma al primo vero affondo gli spagnoli passano con la punizione di Pedro Leon (Marchetti in colpevole ritardo nel tentativo di respinta). Reazione impalpabile, Petkovic si sgola per vedere un tiro in porta. Lo accontenta Candreva con Moya pronto alla deviazione in angolo ma è troppo poco per un primo tempo dominato dalla stucchevole melina del Getafe che prende sul serio l'impegno. Tutti negli spogliatoi e la Lazio si prende la prima dose di fischi della stagione e parte anche il coro «resteremo in serie A».Nella ripresa cominciano i cambi: dentro Onazi e Mauri per gli inguardabili Cana ed Hernanes ma non cambia nulla. Qualcosa in più davanti, molti rischi in difesa dove Torres (mica il Nino) sciupa un paio di nitide occasioni. Poche idee, tanta confusione e le gambe che girano al 50%,così si va avanti fino all'ingresso di Zarate che almeno sveglia un po' la squadra dal torpore. L'argentino fallisce il gol del pari ma è poca roba la Lazio spera che sia solo calcio d'estate perché altrimenti c'è d'avere paura.








CORRIERE DELLA SERA








TUTTOSPORT





Archiviata Scommessopoli (esclusa l’appendice affatto secondaria del caso- Conte , si capisce), messa in bacheca la Supercoppa Italiana, ora la Juventus potrà tornare a concentrarsi sul mercato con operazioni che determineranno importanti conseguenze anche per altri club. A cominciare dal Bologna che è pronto ad accogliere Manolo Gabbiadini . I bianconeri, infatti, preleveranno l’attaccante (che Cesare Prandelli ha chiamato per la prima volta in Nazionale per l’amichevole di Ferragosto a Berna contro l’Inghilterra) dall’Atalanta e poi lo gireranno in prestito ai rossoblù. Da verificare, però, che al Bologna possa bastare questo innesto in attacco: restano in piedi, infatti, le piste che portano a Moscardelli del Chievo e a Floccari . Sul laziale, però, sembra più determinato il Siena, club altrettanto alleggerito dalle zavorre dopo il patteggiamento che ha mandato in soffitta di Scommessopoli. Oltre a Floccari, le piste calde sono quelle per Rosina (accordo con lui già trovato, c’è da sistemare le pendenze con lo Zenit) e Caldirola dal Cesena. Si allontana, invece, Polenta che sembra destinato al Bari.

Manca ancora un difensore alla rosa di Zeman , così il ds Sabatini cercherà di stringere i tempi per centrare l’obiettivo (anche perché ormai Heinze ha rescisso e andrà al Newells Old Boys). Oltre che sui nomi noti di Bruno Uvini e Rhodolfo (entrambi del San Paolo, con il secondo più esperto e però più costoso: circa 12 milioni tra prestito e riscatto), Sabatini si è concentrato su Marcos Aoas Correa Marquinhos , diciottene centrale molto duttile del Corinthians. Talmente interessante e di prospettiva (è già nel giro delle Nazionali giovanili) da aver scalato le preferenze dei giallorossi, tanto più che non dovrebbero esserci problemi per la tesserabilità da comunitario. Un difensore lo cercano anche sull’altra sponda del Tevere dove prende sempre più corpo la pista Xandao dopo i reiterati veti del Genoa su Granqvist . In uscita Javier Garrido : piace ai turchi del Kayserispor e del Kasimpasa. Anche Foggia aspetta di conoscere il proprio destino professionale: allor mai risaputo interessamento del Pescara, si aggiunge quello della Fiorentina e del Torino. I granata restano vigili anche sulla situazione di Ghezzal , in uscita dal Bari, gravato però da un ingaggio superiore ai 600 mila euro. Ufficializzato dal Torino, intanto, l’acquisto di Brighi dalla Roma. Oggi, a Palermo, si terrà un summit di mercato tra il presidente Zamparini il dg Perinetti e il ds Cattani : argomento prioritario la ricerca di un difensore che tappi il buco apertosi sulla fascia sinistra con la partenza di Balzaretti . La pista più concreta è quella che porta ad Antonelli del Genoa, anche se vi sono distanze sulla formula della cessione e quindi non sono da escludere scelte alternative (Cattani, per esempio, insiste per Tagliafico , il nuovo Zanetti). Da esaminare anche la situazione di Migliaccio , fischiato dai tifosi perché ha manifestato il desiderio di partire, che piace a Sampdoria e Atalanta. Il Catania mantiene una posizione attendista riguardo ai molti giocatori su cui c’è interesse. La Fiorentina, per esempio, tiene d’occhio Gomez in alternativa a Babel ; c’è da definire il rinnovo di Marchese (occhio la Cagliari) mentre su Antenucci restano vigili il Torino in A, Brescia e Novara in B. In ingresso, invece, resta viva la pista Aronica , sebbene il Napoli gli abbia rinnovato da poco il contratto: questione da tenere d’occhio fino all’ultimo istante del mercato. Gli agenti Longini e Greco aspettano risposte dai club italiani per il difensore Quintana dell’Huracan, ma per lui ci sono offerte dalla Russia. Dal Brasile, il giovane Fernando Muralha conferma l’interessamento dell’Udinese: «Sono onorato che mi cerchino, ma per ora preferisco restare al Flamengo». I friulani lo avrebbero già bloccato per la prossima stagione.







Offline Eagles71

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Re:Rassegna stampa - Domenica 12 agosto
« Risposta #1 : Domenica 12 Agosto 2012, 09:14:41 »
rosa inadeguata, e non è il giornale.

grazie oizaL
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline CeiZanettiGarbuglia

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Re:Rassegna stampa - Domenica 12 agosto
« Risposta #2 : Domenica 12 Agosto 2012, 09:30:30 »
Grazie oizaL, anche se questa mattina, sarebbe meglio non leggere niente.
Non sono tifoso di una squadra, sono Laziale!

Offline chinaglia

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Rassegna stampa - Domenica 12 agosto
« Risposta #3 : Domenica 12 Agosto 2012, 10:16:32 »
Bella rassegna. Oggi mi hanno perculeggiato pure i camerieri di Cesenatico...

E meno male che non leggono oizaL che le mette tutte...

Offline ammiraglio

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Re:Rassegna stampa - Domenica 12 agosto
« Risposta #4 : Domenica 12 Agosto 2012, 10:34:32 »
Bella rassegna. Oggi mi hanno perculeggiato pure i camerieri di Cesenatico...

E meno male che non leggono oizaL che le mette tutte...

in primis un grazie all'immenso oizal.

due messaggi su skype dai toni inquietanti per me e con ridolini annessi, poi una email ricevuta di cazzeggio e velato sfottò, ben scritta e che ti lascia a sedere.
è una brutta situazione.
con chi vinceremo la prossima partita?
yeah, i heard that dwight wants me fired. it's just the way it is. you know what? i just don't care, i don't give a damn.
i'll go home and find something to do.

Offline DinoRaggio

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Re:Rassegna stampa - Domenica 12 agosto
« Risposta #5 : Domenica 12 Agosto 2012, 10:45:45 »
 oltre alla Lazio 'cala a picco' pure l'italiano. Grazie oizaL!
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)