Diego, io ho passato quello che è capitato a Chiara; so benissimo di cosa si prova, cosa si soffre, e, fortunatamente, la gioia che si prova se se ne riesce ad uscire.
È un tunnel buio, lungo, accidentato, doloroso; un tunnel che, nonostante l´oscurità, ti fa vedere cose cui prima non avevi mai pensato.
In quei momenti i miei figli avevano 10 mesi e 3 anni e mezzo; si deve andare avanti per loro, senza dubbi né esitazioni. Si deve, si deve nonostante tutto e tutti; si deve.
Quello che non si deve, secondo me ( e non è una considerazione di ordine religioso, ma si morale ) è sacrificare la vita di una madre per salvare quella di un figlio che ancora non è nato, evitando di farsi curare per non minare la salute del figlio.
Una madre ( o un padre ) ha il dovere di proteggere le sue creature, non c´è dubbio; ma deve, secondo me, proteggere anche la vita del/i figlio/i che già è/sono nati.
Se avessi potuto io non avrei permesso a Chiara di farlo, anche se rispetto la sua decisione, senza compartirla, assolutamente.
Rispetto Enrico, che ha voluto assecondarla, anche se non sono assolutamente d´accordo con lui.
La vita è una cosa troppo bella, importante, seria; decidere che una vita appena sbocciata ( senza entrare in dispute sul momento in cui una vita è da considerarsi tale, lo lascio ai teologi di tutte le religioni esistenti ) sia più importante di quello di una madre che oltretutto ha dei doveri anche verso il figlio che ha già dato alla luce, non mi sembra la decisione più giusta.
Ripeto, sono solo mie opinioni che ritengo importanti avendo dovuto passare ( con altro risultato, fortunatamente ) le stesse problematiche successe a questa ammirevole coppia di sposi.
Una preghiera