Autore Topic: Petkovic suona la carica: I tecnici della serie A hanno poca voglia di rischiare  (Letto 728 volte)

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Su Vlado Petkovic, nuovo allenatore della Lazio, Spalletti si è espresso così: «Può vincere o perdere, ma la sua mano si vede sempre». Ai tifosi biancocelesti sono venuti i brividi, perché giudizi simili hanno accompagnato per mesi Luis Enrique. Ma il ds Tare, che lo ha scelto, e il presidente Lotito, che si è lasciato convincere, sono certi che sia l’uomo giusto per la Lazio. Passato di moda il Rejalismo, cioè la concretezza un po’ catenacciara di “zio Edy”, si volta completamente pagina: il 49enne Petkovic ama il gioco offensivo, con una certa predisposizione al 3-4-3. «I tecnici della serie A hanno poca voglia di rischiare», dice. Ecco, lui vorrebbe imporsi con un calcio coraggioso e divertente. Di sicuro i tifosi, nella precarietà quasi tragica del momento, con il vicecapitano in carcere e l’Europa in bilico, avrebbero preferito un allenatore di nome o comunque più affidabile. In effetti il curriculum di Petkovic lascia perplessi: un secondo posto nel campionato svizzero, con lo Young Boys, il miglior risultato; si ironizza sul possibile vice (non ha ancora firmato) Arno Rossini, ex collaboratore scolastico a Bellinzona; lo statistico dello staff, Jesse Fioranelli, è il figlio di Vinicio, l’agente Fifa finito nei guai per aver tentato la scalata alla Roma. Per Lotito e Tare contano altre cose: il carisma di quest’omone di quasi due metri e 90 chili che parla cinque lingue (tra cui l’italiano), studia calcio dalla mattina alla sera, pretende disciplina, sa motivare il gruppo e ha un cuore grande così. Perché per cinque anni, fino al 2008, è stato anche operatore della Caritas. Soprattutto, la Lazio è convinta che Petkovic, con una squadra di alto livello, possa ottenere risultati importanti in un campionato ben più complicato di quello svizzero. Senad Lulic, suo allievo ai tempi dello Young Boys, lo esalta: «E’ un genio: sa leggere le partite, applica tanti moduli e non ha paura di lanciare i giovani». E Andrea Conti, figlio di Bruno, lo ha avuto come tecnico al Bellinzona e azzarda paragoni scomodi: «Per la personalità mi ricorda Capello, per il gioco Zeman». Il nuovo allenatore ha una passione per Hernanes, che non intende utilizzare part-time, e a Lotito ha chiesto di comprare Yilmaz, centravanti turco che piace tanto anche al Borussia Dortmund. Colto (per questo lo chiamano “il Dottore”, ma lui non gradisce), appassionato di letteratura e arte, in particolare della pittura impressionista, Petkovic è nato a Sarajevo, in Bosnia, ma è di nazionalità croata e nell’87 si è trasferito in Svizzera. Un uomo di mondo che vuole conquistare Roma. I laziali sono scettici — però guai a parlare di scommessa, termine vietato di questi tempi — ma anche curiosi, così ora il nuovo slogan è “Testa alta e Petko in fuori”.

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