A mio avviso, costruire una discarica nella provincia di Roma è impensabile, e ogni sito ipotizzato è incompatibile con una scelta del genere, per tanti motivi: primo fra tutti, la fortissima urbanizzazione che non risparmia in pratica ogni angolo della provincia, un tempo (per precisa scelta del puzzone, i cui effetti si sono sentiti fino ai primi anni Ottanta) praticamente deserta, oggi parte di quella che è ormai un'immensa area metropolitana.
Qualsiasi scelta è uno scempio. Si potrebbe ovviare in tanti modi: far funzionare veramente gli impianti - ce ne sono al Nord in cui il cattivo odore non esce un metro fuori dall'impianto, per dire - senza bruciare quello che capita, perché come dice Cerroni "se brucio quello che posso, l'inceneritore non rende, quindi ci butto dentro anche la plastica", dichiarazioni fatte pubblicamente e sfacciatamente e nessuno ha avuto nulla da dire, in Germania l'avrebbero carcerato in tre secondi netti; ridurre di brutto il volume dei rifiuti, tassando a sangue gli imballaggi; castigare di brutto chi utilizza la raccolta in maniera impropria, per non pagare 8 Euro all'AMA... Ma sono politiche che fanno perdere voti, un'amministrazione pubblica non può a quanto pare mettersi contro l'industria: insomma, un colosso come la Kodak può chiudere perché vende tecnologie superate e a nessuno gli frega nulla, è il mercato ragazzi, ma se chiedi di ridurre del 50% la produzione di plastica parte subito il piagnisteo dei posti di lavoro persi (sì, quello dell'ottantacinquenne Cerroni...).
Il problema delle discariche e delle porcherie che ci sono dietro lo conosco bene, visto che all'impiantino (in esercizio da TRENTA anni) che ho vicino casa si stanno per aggiungere DUE inceneritori e un depuratore, lo dico per prevenire ogni accusa di parlare senza vivere la questione sulla propria pelle.