-Un raccoglitore su questo strano personaggio -
E' stato un errore comunque cancellare l'Ufficio Indagini e accorparlo nella maxi-Procura. Palazzi di questo non ha certo colpe: lui è una persona precisa, pignola. Accentratore, è vero. Magari anche lento, un po' troppo lento per la giustizia sportiva. Almeno adesso. Nel 2006, nel primo Calciopoli, fu invece velocissimo e per questo adesso tanti tifosi, a cominciare da quelli della Juventus, lo odiano e chiedono (invano) le sue dimissioni. Ora, Palazzi va col passo da lumaca: a volte le inchieste durano più di un anno.
Non si sa nulla, ad esempio, la fine che ha fatto quella su Premiopoli, dove era coinvolto qualcuno all'interno della stessa Figc, dove sono spariti fascicoli importanti (con denuncia ai carabinieri) e dove Palazzi ha rimosso addirittura due suoi vice, un fatto senza precedenti. Abete aveva promesso celerità e trasparenza per la giustizia sportiva: data di inizio delle indagini, data di chiusa. Ma la Procura lavora in silenzio, in totale autonomia. E molto spesso nemmeno la stessa Figc sa cosa fa il Superprocuratore, sa quando apre un'inchiesta e su cosa. Un autentico porto delle nebbie, quello della Procura di via Po [...]
Fonte:
http://www.repubblica.it/rubriche/spycalcio/2011/06/07/news/palazzi-17327735/Ai tempi di calciopoli..
..e ancora:
[...]Ora veniamo al caso specifico: l’11 aprile 2008, il procuratore federale Stefano Palazzi deferì alla Disciplinare il direttore sportivo della Juventus, Alessio Secco, e l’ex vicepresidente del club bianconero, Roberto Bettega, “per aver partecipato alla trattativa di mercato relativa al calciatore Criscito con il signor Enrico Preziosi, soggetto inibito in via definiva dalla giustizia sportiva”. Beccantini a questo punto chiede sulla Stampa di Torino perché non abbia usato lo stesso metro con Massimo Moratti per le operazioni Thiago Motta e Milito.
la risposta al telefono non si è fatta attendere, anche se in verità piuttosto fumosa, imbarazzata ed imbrazzante:
“Dottore , comprendo l’esigenza di dover far fronte alla curiosità dei lettori. Nello stesso tempo, mi permetto di osservare che anche notizie apparentemente simili vanno vagliate in profondità perché, lei capirà, non tutto quello che è, sembra; e non tutto quello che sembra, è. Mi scuso, dunque, se non posso proseguire in quel processo deduttivo e intellettivo che, immagino, lei vorrebbe che portassi a termine. Lei mi capisce, vero… ?”.