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ROMA - Le big d’Europa sono in pressing su Kolarov. Sempre più pepita d’oro di Claudio Lotito. All’Inter, Real Madrid, Bayern Monaco pare si siano aggiunte anche il Chelsea di Carletto Ancelotti e, il quasi ormai immancabile, Manchester City di Roberto Mancini. Voci che si rincorrono e che rimbalzano direttamente dall’Inghilterra. Per il terzino della Lazio, insomma, si mette bene con società ricche e prestigiose pronte a darsi battaglia pur di mettere le mani sul giocatore serbo. E a dare un’occhiata in giro di terzini sinistri giovani, Aleksandar ha ventiquattro anni, bravi in fase propositiva e difensiva (deve ancora migliorare un po’), con una discreta esperienza e con ampi margini di miglioramento addirittura a centrocampo e soprattutto dotati di un tiro così potente, non ce ne sono. O meglio, si contano sulle dita di una mano e a costi proibitivi. Magari il biancoceleste ha qualcosa che altri non hanno, il bassissimo ingaggio economico che non supera i 250.000 euro netti a stagione. E questo non che può che rappresentare un buon punto di partenza per una possibile trattativa.
E la Lazio? Lotito, fra sé e sé gongola, ma attende che qualcuno ufficialmente si faccia avanti, anche perché, fino ad ora, nessuno si è fatto sentire con proposte serie e concrete. E, vista la situazione, con il mondiale sudafricano alle porte, dove Kolarov parteciperà con la Serbia (ed è titolare), sarebbe meglio aspettare perché la valutazione del giocatore potrebbe anche aumentare. Le uniche vere avances, seppur timide, sono state di Inter e Real Madrid, ma sono situazioni che risalgono a gennaio o giù di lì. I due club sono in grande competizione per il serbo e il destino di Mourinho (che non ha mai nascosto la stima per Kolarov), potrebbe essere decisivo. Ma c’è anche un aspetto da non sottovalutare. La realtà è che né la società, né tanto meno Reja vorrebbero privarsi del giocatore. Ma è stato lo stesso ragazzo che si è messo in una posizione complicata, con un susseguirsi di dichiarazioni e soprattutto comportamenti verso i tifosi che hanno lasciato compagni e dirigenti stessi un po’ perplessi. «E’ risaputo che voglio una squadra che lotti per traguardi ambiziosi, ma non so quale sarà il mio futuro né se andrò via in estate, in inverno o fra un anno», una delle ultime interviste rilasciate dal terzino alla tv nazionale serba, dove tra l’altro il terzino fa anche riferimento all’articolo 17 della Fifa.
C’è da dire, comunque, che la Lazio insegue il giocatore, ed è il caso di usare proprio questo termine, da quasi due anni per fargli rinnovare il contratto. Sia lui, però che il suo manager Sergio Berti (lo stesso che a gennaio propose Golasa a Lotito), non si sono mai voluti mettere seduti a trattare. Pensare che l’offerta per il nuovo ingaggio annuale era oltre il milione e mezzo di euro, seppur con una clausuola rescissoria molto alta, vicina ai trenta milioni. E, bene o male, potrebbe anche essere quella la cifra che chiederà la Lazio per cederlo. Una somma alta, vero, anche se con la sua cessione la società spera di avere i soldi necessari per allestire la Lazio del futuro, passando per Floccari agli altri acquisti.
E a tal proposito dalla Danimarca, tramite Cittaceleste.it, il Ds dell’Aarhsou, Smilsen, rivela che dopo i mondiali Jakob Poulsen vestirà il biancoceleste. Ma non sarà così, visto che i dirigenti di Formello che sono dirottati su ben altri giocatori, magari dal Sudamerica. Come vice Kolarov, oltre a Stranic (più vicino alla Roma) dal Brasile si parla di Azevedo dell’Atletico Paranaense. Da Formello, infine, Radu e Mauri non si sono allenati. Con l’Udinese giocherà dal primo minuto Hitzlsperger.
Giovedì 13 Maggio 2010 di DANIELE MAGLIOCCHETTI
