COMMENTO LAZIO-BOLOGNA 1-3/Serie A: Cartellini rossi, super Gillet e sbornia Derby. Un mix letale che manda i biancocelesti K.O.
www.cittaceleste.itRoma – Nel posticipo della 27ima giornata di Serie A, la Lazio è chiamata all'Olimpico dopo la settimana di festa post-derby, per la sfida contro il Bologna di mister Pioli. Ancora problemi di formazione per Edy Reja che, tra squalificati e infortunati deve fare a meno di otto elementi della rosa. Senza Radu, Scaloni e Konko, solo il recupero in extremis di Luciano Zauri, ha permesso al goriziano di evitare che Gonzalez scalasse sulla linea di difesa. I risultati di giornata, con il pareggio della Juve a Genoa, nonché le vittorie di inter, Roma e Napoli, obbliga i biancocelesti a fare risultato pieno per tenere a bada chi sta dietro e inseguire chi sta davanti. Missione fallita per una serie di concause: la sbornia capitlina non completamente smaltita, un arbitraggio discutibile e la scarsa mira degli avanti laziali.
Destro, sinistro e montante – Pronti via e la banda di Reja sembra prendere le redini del gioco come da copione, sviluppando subito qualche manovra interessante, ma la sorpresa arriva senza preavviso: Angolo di Diamanti che chiama lo schema, batti e ribatti sulla linea di porta e tap-in vincente di Portanova, che da buon laziale non esulta. All'11' la compagine capitolina è già sotto, concedendo al Bologna di fare il gioco a lui più congeniale, ovvero attendere con undici uomini dietro la linea del pallone per poi ripartire in contropiede. Tattica che, dopo un miracolo di Gillet su conclusione ravvicinata di Stefano Mauri, porta immediatamente i suoi frutti con il raddoppio di Diamanti, abile a sfruttare una corta respinta di Marchetti in uscita disperata su Acquafresca. Partita surreale, la Lazio gioca bene e colleziona 4-5 occasioni da rete, ma vuoi per difetto di precisione, vuoi per scarsa fortuna e portiere avversario in giornata di grazia, il risultato non si schioda dal doppio svantaggio. Oltre il danno però, arriva lesta anche la beffa, quando Matuzalem a pochi minuti dall'intervallo, nel divincolarsi dalla marcatura galeotta di Diamanti colpisce al volto il giocatore, per l'arbitro è rosso diretto e la squadra rimane in 10 tra le proteste. Solo pochi istanti Klose lamentava una gomitata di Antonsson non rilevata né sanzionata dall'arbitro Guida, che manda le squadre nello spogliatoio con sol 1' di recupero tra i fischi dell'Olimpico.
Prima la reazione poi il Knock-out - Reja cerca tenta il tutto per tutto, inserendo Alfaro al posto di Zauri, abbassando Hernanes in mediana e ridisegnando la squadra con un inedito 4-2-2-1, con l'attaccante uruguayano eMauri larghi a supporto di Klose. Nel mentre la banda laziale sembra accusare un comprensibile scoramento, suscitando sensazioni di impotenza, la dea bendata tende una mano alla Lazio con l'autogol del difensore rossoblu Antonsson. Il destino però, volta immediatamente faccia alla compagine romana, regalando un nuovo scherzo dal sapore amaro: prima Gonzalez viene espulso per dubbio fallo da ultimo uomo su Ramirez, poi sugli sviluppi del calcio piazzato Khrin affossa definitivamente i sogni di rimonta biancocelesti, siglando la terza rete del Bologna. Nonostante la doppia inferiorità numerica, prima Klose poi Diakitè hanno l'occasione per accorciare le distanze, un moto d'orgoglio che però non porta nulla in premio. Apprezzabile l'approccio di Alfaro alla gara, così come quello di Candreva subentrato a Mauri, al quale il tecnico di Gorizia ha risparmiato inutili sprechi di ossigeno. Encomiabile l'atteggiamento della squadra, che comunque ha provato fino alla fine a riagguantare un risultato pressochè inafferrabile, come testimoniato dall'ultima sostituzione di Reja che ha mandato in campo kozak al posto di Hernanes. La partita finisce e sancisce la fine dei sogni di innominabile gloria tricolore, per fortuna anche l'Udinese ha perso, ma il Napoli si è pericolosamente avvicinato.
FP - Cittaceleste.it
