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dal nostro inviato
Gabriele de Bari
FORMELLO - Dopo la sbornia di tifo c’è da pensare al Bologna e alla classifica di una giornata che, almeno sulla carta, potrebbe dare nuovo impulso alle speranze biancocelesti. La Lazio ha messo nel mirino la Juventus, che giocherà nel pomeriggio a Genoa, ma per sperare di avvicinare ulteriormente i bianconeri bisognerà far risultato pieno contro la formazione di Pioli, tra le più positive del torneo.
«Dovremmo continuare a vincere». La classifica comunque è stimolante e deve indurre la truppa di Reja ad affrontare l’impegno con feroce determinazione e massima concentrazione. Questa è un’occasione pesante da capitalizzare per lanciare un ulteriore segnale ai naviganti della Serie A. «Le feste ci hanno fatto piacere, ci hanno ricompattato con il pubblico, ma dovremo continuare a vincere. Solo così potremo coltivare ambizioni sempre più importanti e arrivare al sospirato traguardo». Qualche giorno fa, il tecnico, dopo aver lungamente criticato il mancato mercato della società, ha parlato addirittura di scudetto.
Ora, però, abbassa leggermente i toni. «Sono stato contagiato da un eccessivo entusiasmo, dovuto alla vittoria nel derby. So bene che la Lazio non è ai livelli delle due squadre di vertice e che il suo obiettivo resta il terzo posto. Che rappresenterebbe i coronamento di un campionato straordinario. Ma, siccome il distacco è minimo, abbiamo anche il dovere di crederci e di provarci perché siamo competitivi e lo saremo ancora di più non appena recupereremo tutti gli infortunati».
Reja non si fida del Bologna e ha catechizzato lo spogliatoio. «E’ una delle squadre più in forma, è organizzata tatticamente, dispone di buona tecnica ed è pericolosa nei tre elementi offensivi: Di Vaio, Ramirez e Diamanti. Dovremo essere aggressivi, avere pazienza, giocare con la testa e su ritmi alti per non concedere spazi al contropiede emiliano. Sarà una partita molto complicata nella quale bisognerà sfruttare al massimo l’Olimpico e il supporto della nostra gente. Abbiamo spesso sofferto con le ”provinciali”, perciò chiedo un’attenzione ancora superiore».
Nuovi stimoli. L’allenatore friulano, archiviato il periodo difficile, ha ritrovato stimoli, sorrisi, convinzioni. La squadra vanta gli stessi punti dello scorso campionato ma questo non ne intacca la fiducia. «La lotta per Champions vede in corsa anche Napoli, Udinese e la stessa Inter. Con i tre punti occorre sempre stare attenti. Però, rispetto alla passata stagione, questa Lazio è più matura, esperta, convinta. Tutti si aiutano, si sacrificano, vogliono il risultato: abbiamo sorpreso e continueremo a sorprendere. Il gruppo ha superato l’emergenza con grande carattere e capacità di soffrire».
Nessuna tabella, ma il tecnico goriziano si è fatta un’idea precisa. «Per conquistare un posto in Champions, occorrono almeno settanta punti. Ma soprattutto servirà la continuità di risultati per tenere e, possibilmente, migliorare la posizione che abbiamo acquisito». Attraverso il presente Reja spera anche di costruirsi il futuro, che non sarà di sicuro da direttore tecnico, come si era ipotizzato. «Non sono una persona che va a caccia di contratti, qui mi trovo bene soprattutto adesso che i tifosi hanno imparato ad apprezzare il mio lavoro. Sono un uomo di campo e vorrei allenare ancora, fino a quando sarò in grado di dare il mio contributo. Non mi sento pronto per la scrivania, non si addice alle mie caratteristiche, ma rimandiamo ogni discorso a fine stagione. Magari con l’obiettivo Champions centrato. Se arriveremo terzi, piangerò anch’io come Ranieri...».
Domenica 11 Marzo 2012 - 12:05 Ultimo aggiornamento: 12:40
