http://www.sofoot.com/une-lazio-mal-aimee-165437.htmlTraduzone "artigianale" :
Una Lazio non amata?
Questa è forse la squadra sempre meno pubblicizzata dai media dell gruppo di testa in Serie A. E tuttavia, la Lazio è lì, proprio lì. Dall'inizio del riposo, il team romano guarda tutte le altre dall’alto (tranne la Juventus, ovviamente), ben fissa al secondo posto. Il secondo posto, infine, è la continuazione logica delle ultime due stagioni, in cui i biancocelesti aveva terminato quinti e quarti. Tuttavia, le prestazioni del team guidato da Vladimir Petkovic sembrano quasi inosservate. I media italiani preferiscono lo spirito di Stramaccioni per l'Inter, l’abilità di Cavani a Napoli, il trio esplosivo della Roma Totti, Lamela, Osvaldo, l’arrivo definitivo di Vincenzo Montella alla Fiorentina, per non parlare dei problemi del Milan. La Lazio rimane sempre sullo sfondo. Non è abbastanza sexy? Forse. Non è abbastanza spettacolare? Forse. Tuttavia si dovrà fare i conti con la squadra fino al termine della stagione. Tanto più che il primo giorno dell'anno 2013, con il confronto diretto tra Napoli e Roma, potrebbe ancora essere favorevole.
Come Maestrelli ed Eriksson
Durante il riposo, gli stessi giocatori della Lazio hanno cominciato a chiedersi perché i media dedicano loro poca attenzione. E’ il capitano Stefano Mauri, che ha iniziato in primo luogo, subito dopo la vittoria sul terreno della Sampdoria coinciso con il secondo posto. "Tre punti su un terreno difficile, si passa al secondo davanti all’Inter…una grandeLazio. Forse ora si inizierà a parlare un po' di noi ... forse ... ", ha scritto sul suo sito ufficiale. Pochi giorni dopo, Antonio Candreva ha fatto eco ai microfoni di LSR: "A parte la Juve che ha una fame incredibile, non ci sono squadre molto più forti di noi, e tuttavia l'impressione è che riceviamo scarsa considerazione da parte della stampa. " Christian Brocchi, preferisce l'ironia. "In che posizione diclassifica siamo? Non lo so, credo che siamo indietro di almeno tre o quattro squadre, giusto? ". In breve, dal lato di Formello, si è ben consapevoli che della Lazio si parla poco. Ma i numeri ci sono. In caso di successo, questa sera contro il Cagliari, i romani raggiungerebbero la soglia di 39 punti al termine della prima fase. Nel corso della storia, solo due allenatori hanno fatto meglio sulla panchina laziale dopo 19 giornate: Tommaso Maestrelli durante la stagione 1972-1973 (quando la Lazio perse lo scudetto al l'ultimo giorno, prima di vincere la stagione successiva), e Sven-Göran Eriksson nel 1999-00, anno del titolo.
Sì, ma ecco qua. Questa Lazio si trascina dietro di sé un’immagine antipatica, senza sapere bene perché. Non necessariamente ha molto a che fare con i suoi tifosi, che sono stati demonizzati in Francia a seguito di comportamenti razzisti alla fine degli anni '90, ma in Italia, sono considerati tifosi "normali", con la loro quota di Ultras come in quasi tutti i club italiani. No, la non-mediaticità della Lazio è altrove. Già, il suo presidente, Claudio Lotito, ispira poca fiducia. Da quando è entrato nel club nel 2004, è stato protagonista di tutti i tipi di azioni che non hanno davvero aumentato la sua popolarità o quella della sua squadra. Innanzitutto: quella storia folle nel 2009/10, quando aveva ordinato che giocatori del calibro di Pandev e Ledesma fossero messi fuori dal gruppo solo per la storia del contratto, prima di richiedere la reintegrazione perché la squadra era sul punto di retrocedere (Pandev aveva preferito trasferirsi all'Inter). Tuttavia, oltre a questo, è stato in grado di far venire a Roma giocatori come Klose e Hernanes. E ancora, come ci ha assicurato Ousmane Dabo, che ha portato cinque stagioni la maglia celeste, "c'è stato un momento in cui la Lazio ha ospitato Vieri, Veron, Nesta, Salas, Nedved e altri, e si ècontinuato a parlarne poco, preferendo i mezzi di comunicazione ancora Juventus, Milan e Inter. "
Un 4-0, poi 11 partite senza sconfitte
Da credere, dunque, che la non mediaticità sia storica. E che la Lazio non possa fare molto altro, se non stare in pista e continuare a prendere punti, settimana dopo settimana. E se, infine, il fatto che la stampa se curi poco avesse il vantaggio di mettere meno pressione? Sì e no.Poiché non si parla di questa squadra tanto quando raccoglie. Il 4 novembre, lei ottiene una sconfitta sul campo del Catania (4-0). I media si concentrano sulle sue carenze difensive. Da quella stangata, la Lazio inanella 11 partite senza sconfitte in tutte le competizioni (serie anora in corso) enon subendo che 5 gol. "Quando la Juve inanella 11 partite di imbattibilità, concedendo solo 5 gol, si parlare di record della Juve, e si vantano i suoi meriti. Quando è la Lazio che la Lazio realizza una simile impresa, è normale, e quindi nessuno ne parla, " spiega il vecchio folletto d’attacco della Lazio, Vincenzo D'Amico. Ousmane Dabo si unisce a lui su questo punto. "Non so perché si parla così poco della Lazio, è sempre stato così. Già, a Roma, i redattori dei giornali sono romanisti, quindi è difficile per loro parlare bene della Lazio ", dice ironicamente.
Cattiva reputazione o no, mediaticità o no, la Lazio stasera ospita il Cagliari, con l'opportunità di consolidare il suo secondo posto. L'Inter giocherà domani una partita complicata a Udine, mentre c’è lo scontrotra Napoli e Roma al San Paolo. Non impossibile, quindi, che alcune concorrenti dirette della squadra di Petković ci lascino le penne lungo la strada. Per questa partita, l'allenatore deve poter contare su bosniaco sul suo effettivo al completo, in attesa dei rinforzi promessi da Lotito. Il sogno dei dirigenti, è Frank Lampard. Igli Tare, direttore sportivo laziale, gli ha offerto un contratto di tre anni, 2,5 milioni di euro all'anno. Steve Kutner, manager di Lampard, ha dichiarato che "la Lazio potrebbe essere un luogo ideale per Frank." Lampard dietro Klose ... Almeno non si può più dire la Lazio manca di esperienza andare a conquistare un posto in Champions League. A prezzo di essere nominata [non sono sicuro su quest’ultima frase]