Paesino della provincia veneziana, 25.000 abitanti...
Poro torino...
Splendida cittadina, prego (non sono di quelle parti, ma ci sono stato).
A parte l'eterna gratitudine che ci lega a Calori, credo vadano sottolineate anche la serietà nel lavoro e la capacità di tenere coi piedi per terra un gruppo che il calcio a certi livelli l'aveva visto solo in televisione.
Il suo inizio carriera era stato segnato da esperienze sfortunate e situazioni più gravi che serie, vedi alla Triestina dove la sua conduzione a due con Buffoni venne subito stroncata da Tonellotto (teorico dell'alimentazione macrobiotica e aspirante imitatore di Lotito in certi atteggiamenti: per fortuna se ne andò entro tempi accettabili, pare lasciando dietro di sé qualche conticino non proprio in ordine).
Appena ha avuto l'opportunità di lavorare seriamente, l'ha sfruttata come meglio non poteva, ottenendo un risultato cui la presenza di Verona e Pescara nel girone più qualitativo di Prima Divisione conferisce un indubbio spessore tecnico.
Da antologia anche l'altalena dei risultati, con lo scherzetto del calendario che aveva in programma lo scontro diretto proprio all'ultima giornata e una rosa di ipotesi da thriller: serie B diretta per chi avesse intascato i tre punti al Bentegodi, promozione del Pescara in caso di pareggio e contemporanea vittoria degli abruzzesi sul campo del già salvo Marcianise.
Avete letto bene: fino a due minuti dal termine erano gli uomini di Di Francesco a festeggiare la promozione. Un motivo in più, immagino, per omaggiare l'impresa dei granata.
Ora sta alla società sfruttare l'occasione e consolidarsi nel deserto che i disastri societari di Venezia, Mestre e Sandonà hanno creato in riva alla Laguna.
Sul piano tecnico, di un gruppo senza stelle e con un paio di elementi da seguire (Altinier e Scozzarella) mi rimane soprattutto la duttilità nell'approccio le partite: il Portogruaro Summaga - questa la denominazione completa - ha alternato un catenaccio d'epoca a gare in cui ha "fatto la partita" e prodotto mole di gioco in quantità industriale, ottenendo risultati in entrambi i casi.
Altro punto fondamentale del credo tattico di Calori: la palla non è MAI persa. Di qui le tante gare risolte in extremis, insistendo finché è stato necessario su rimpalli, ribattute e palloni sporchi che altri avrebbero considerato ormai improduttivi.
Per capire di cosa sto parlando guardatevi il gol decisivo, subito all'inizio del filmato.