Un derby bellissimo, terribile... e quanto so' belli i laziali tutti

[Teo]

Era cominciato due settimane fa, col piccolo Tommaso che m'ha azzannato alle caviglie, ricordandosi bene la promessa fattagli all'andata, e non m'ha più mollato finché non ha visto quei cacchio di biglietti. Biglietti fatti a Parco Leonardo perché alla Lottomatica vicino casa la fanghiglia in fila era troppa e quelli non mi va di vederli in nessun contesto, ormai mi fanno sempre più schifo, ero in fila con Francesco (il grande) e già non potevo fare a meno di sbottare a voce alta"ma io devo 'sta du' ore in mezzo a 'sta mmerda?", dopo cinque minuti ce ne siamo andati.

L'angoscia e la tensione hanno cominciato a salire la sera stessa, ho provato ad attribuirle ad altri motivi, dico: è possibile che solo sta maledetta partita mi concia così? ora che sto piano piano realizzando e smaltendo l'enorme stress mi rendo conto che è proprio così. So' cotto allo spiedo, con un mal di testa e una spossatezza che nemmeno l'avessi giocata io la partita, ma sereno, contento, con momenti in cui me vie' da ride da solo. Era il derby, solo il maledetto derby che mi stava schiantando, l'attesa e la paura di perderlo soprattutto, perché ogni volta che perdi è una ferita nell'anima da tifoso, e non solo in quella da tifoso, che non si rimarginerà mai. 

S'è aggregata anche la signorina e così la truppa al completo, quattro persone, stamane ci si è avviati coi soliti giri viziosi ed evitando accuratamente di venire da sud. Per tutelare l'incolumità di tutti e perché, come detto, vedere "quelli" ormai mi provoca un autentico fastidio fisico. Stamattina mi sentivo più fiducioso, meno teso, quando abbiamo lasciato la macchina dalle parti di Ponte Milvio e ci siamo incolonnati nel fiume della gente laziale mi sono sentito a casa mia, come non mi capita in nessun altro luogo dell'universo. Che belli i laziali, ragazzi, luminosi, sorridenti, in quel fiume ogni tanto spuntava qualche faccia torva, neanderthaliana direi, vestita di colori improbabili, ma erano pochi pochissimi, dalla "nostra" parte, anche se nessuno sentiva la necessità di prenderli di petto come sarebbe certamente accaduto dall'altra parte, protetta dal "giornalisticamente irrilevante" delle loro aggressioni a signore, famiglie e bambini.

Siamo dentro appena aprono i cancelli, distinti nordest e le tre ore trascorrono serenamente, mentre intorno a noi il popolo laziale, tanto più bello di come lo ricordavo quando me ne allontanai anni fa, ma forse sono io che oggi avevo bisogno di "sentire" la mia "famiglia" più che mai a vederli così belli, il popolo laziale dicevo riempie pian piano i settori, canta, sfotte, prepara, sbandiera. C'è l'aria fiduciosa e sicura di chi ha sette punti in più, quella presa d'atto serena del certificato di superiorità che viene anche dalla classifica, a confermare la superiorità in tutto il resto. Non c'è paura, allora capisco che non ce l'ho nemmeno io, che quella tensione è qualcos'altro, è la stessa di altri derby finiti bene. E penso pure che Tommaso è al suo primo derby, che Francesco è al settimo o ottavo e non ne ha visto vincere nemmeno uno, che io stesso non lo vedo vincere da tempo immemorabile, che non vinciamo in casa loro da 14 anni... Troppe, troppe sono le "serie" per non pensare che finiscano tutte insieme.

Comincia e la Lazio "entra" subito in campo, bene, ma va molto meglio qualche minuto dopo, rigore ed espulsione, e allora la tensione va alle stelle, il cuore batte a duemila, fa male e mi vergogno a dirlo, dovevo starmene a casa perché io non posso più reggere 'ste partite, perché ora arriva la paura, quella vera, quella di chi ha il premio agognato servito su un piatto d'argento ottanta minuti prima della fine della partita e capisce che può solo buttare via quella vittoria. 

Mi si piegano le gambe e si piegano le gambe anche alla Lazio, che dopo il vantaggio non capisce più nulla e subisce il pari, che smorza la partita, la ricomincia da capo, livella di nuovo il quadro psicologico a favore dei canari ma paradossalmente aiuta anche noi. Ma la tensione è sempre enorme, nessuna delle due squadre insiste per prendere l'iniziativa, l'as per via dell'inferiorità numerica, la Lazio perché ha impostato una partita prudente e l'uomo in più non sa come sfruttarlo. Bergonzi sembra condizionato dall'episodio-chiave della partita e sembra dirigere a senso unico, il serpente viscido travestito da calciatore ne approfitta palesemente ma va riconosciuto che gioca una partita immensa, forse il suo miglior derby, e tiene in piedi la dinamo da solo, anche se la Lazio man mano sembra guadagnare qualche metro.

Intervallo. Coraggio, ancora cinquanta minuti e questo insopportabile strazio sarà finito. Penso a miei amati numerelli e al fatto che nessuna squadra in questo campionato ha retto a una prolungata inferiorità numerica. Ma c'è Bergonzi che sembra non vedere l'ora di ristabilire la parità.

Si riparte. La Lazio ora è in campo per vincerla, cerca il taglio in profondità ma attraverso un fraseggio cui i romanisti si oppongono palla su palla in maniera efficace, occorre metterci l'anima e i nostri lo fanno. Il gol arriva nella maniera che non ti aspetti, da una palla ferma e vedo Mauri, come in un ralenti infinito, piombare da dietro, volando come un angelo vendicatore e piantare la sua spada nel fegato del verme schifoso dalle mille teste.

Ora dovrebbe essere in discesa, ma non è così. E quando vinci la paura aumenta di nuovo alla follìa, perché cominci a pensare che potresti farcela e la delusione sarebbe terribile. Mauri, Hernanes, Gonzalez, si mangiano l'impossibile, forza ragazzi, Scaloni litiga con un verme vestito da raccattapalle, si spende tutte e due le ammonizioni e gliene siamo grati, il fesso comincia ad essere stanco e le simulazioni non gli vengono più bene, contiamo i quarti d'ora, i minuti, i secondi, è finita, oddìo che bello, che bella la felicità dei miei figli, che belli - qualcuno dirà grandi, compatti e tutto il resto ma i laziali oggi erano belli come non mai, questo solo è quello che sento per quello che ho visto intorno a me - che belli i laziali e la signorina che fa, da ingenua, "papà, ma tra il pubblico nostro e il loro non c'è confronto", e io che ti dico da diciotto anni a 'sta parte bella de casa? Vorrei sfogare questi giorni e queste ore tremende in un pianto liberatorio ma lo ricaccio indietro perché crollerei definitivamente, e invece ho voglia di mischiarmi ai laziali festanti, solari, a quelli che si coccolano Tommaso. Ai laziali belli di oggi.

[MCM]

ma sei il teo che immaginiamo?...

vuoi battere il record di nick diversi vero?...è per questo che ti cancelli almeno una volta al mese.

bentornato e grazie dell' esperienza raccontata.

[Kebab]

Bentornato (spero per sempre), è anche per leggere gente come te che ho scelto questo forum e non altri 

[aquilafelyx]

Belli i Laziali , Tutti !

[Flammarion]

Teo, grazie!
In ore in cui i bastardi vogliono come al solito sviare il discorso e farci passare per i brutti sporchi e cattivi del campionato, mi hai regalato una pagina di vero conforto.

[MCM]

Coreografia eccezionale!

[sassoxsasso]

bel racconto Teo!!

ma sei il teo che immaginiamo?...

vuoi battere il record di nick diversi vero?...è per questo che ti cancelli almeno una volta al mese.

bentornato e grazie dell' esperienza raccontata.

chi dovrei immaginare?

[giamma]

Bentornato !
 

[MCM]

bel racconto Teo!!

chi dovrei immaginare?

teotokris, robcouto e altri 10 nick che non ricordo. XD

[Breizh]

Applausi, Bob, Teo, tokris, Couto... vabbé.

[sassoxsasso]

ben tornato

[Sick Boy]

Magnifico racconto, mi piace sottolineare la parte riguardante la bellezza: oggi non ero allo stadio, ma guardando la Nord ad inizio partita non ho potuto fare a meno di pensare "Ma quanto siamo BELLI oggi"... felice di sapere che non si trattava di un mio delirio di onnipotenza. Però fateci caso, col derby di giorno la nostra curva distrugge sistematicamente quella dei bovini... ma quant'è grande la fortuna di poter sbandierare il bianco e l'azzurro del cielo, contrapposto al giallorosso tonalità tripparsugo??? Riflettiamoci, non diamolo per scontato questo privilegio...
Postilla per Teo: ma "il serpente viscido travestito da calciatore" è il Fessacchiotto Perdoderby? Perchè se è lui (capisco che in un post così bello e poetico la disamina tecnica è forse fuori luogo, ma concedimi la parentesi...) io in realtà oggi l'ho rivisto ai livelli che l'hanno portato a stabilire l'ennesimo "recorde" della carriera in tema di stracittadine perse... ma forse valuto male io, pensa che alla Rai hanno dato Dias peggiore in campo e io a fine partita gli tributavo applausi sperticati...

[jegue98]

Felice per il tuo piccoletto Tommaso e anche per gli altri.
Quanto è bello essere Laziali!

[cartesio]

"Ma quanto siamo BELLI oggi"

Ammetto che è venuto spontaneo anche a me. Prima della partita, gente tranquilla, sorridente, senza quell'aggressività che vedevo dall'altra parte. Durante è un po'  difficile restare rilassati.

Bentornato Teo.

[Fabio70rm]

Bellissimo racconto!!

Un bentornato a Teo, e quale giorno migliore di questo??

Segna la Lazio ci batte il cuore e siamo tutti più felici!!!

[Giglic]

E' stato un derby particolare. Anche per me il primo insieme a mio figlio.
La viglia non è stata particolarmente tesa, credo perchè dopo "Klose al 93°" tutto quello che veniva sarebbe stato, in termini di emozioni, meno forte, almeno quest'anno. E poi i derby di ritorno li sento sempre di meno, chissà perchè. La domenica mattina, però la prima brutta notizia: mia moglie, senza chiedermi nulla, mi comunica preventivamente che al derby ci sarà anche mio nipote, dodicenne, riomico e soprattutto portazella: TUTTE le partite dei luridi viste con lui sono terminate con la vittoria del male. Il numero di espressioni rejane, a tale notizia, aumentava di colpo, anche perchè mi sarei dovuto comunque trattenere di più (già con mio figlio alcune colorite espressioni ed alcuni gesti "goliardici" mi erano preclusi). Amareggiato da tutto ciò, mi rassegno a vedere il derby spiegando ai dolci pargoli che meraviglia di curva Nord abbiamo e di come l'altra sia invece solo un'accozzaglia di due colori orribili a vederli vicini. Pronti via ed i miei propositi di calma vengono immediatamente negati dal rigorespulsione. Spiego ai dolci pargoli che la regola è quella, imbecille ma è quella (d'ora in poi quello che penso lo scriverò tra parentesi uhahahahaha attaccatevi brutti rosiconi giollorotti) e che vederete, ora l'arbitro fischierà a senso unico, cosa che puntulmente avviene. Ad ogni fallo (si vabbè...) contro di noi cerco di spiegare al nipote perchè l'arbitro se lo è inventato ed al figlio perchè il medesimo è un gran cornutone (difficile mantenere due piani diversi di retorica, soprattutto quando all'ammonizione di matu per colpa del fesso cominciano ad affiorare istinti omicidi verso quella defecazione di uomo). Vabbè pareggiano sull'ennesima punizione inesistente (sburini si è inventato il fallo con gentile omaggio dell'arbitro con rima incorporata), ma all'ennesimo torto sul rigore di Mauri (ammonito per simulazione: questa la perdiamo) non mi trattengo più, figli e nipoti o meno: spiego ad entrambi come il concime di uomo sia un concime di uomo e di come l'arbitro stia influenzando la partita: la sportività se ne va miseramente a quel paese, pur sapendo di rischiare importanti incidenti diplomatici. Devo essere convincente, perchè sentir dire da un dodicenne che sul fesso ho ragione, e vedere mio figlio che si incacchia fa piacere.
Il secondo tempo scorre via "tranquillo" (si, per dire...) fino al gol, dove l'urlo mi esce fuori strozzato: ridete ridete, ma se vedi davanti a te un dodicenne affranto non puoi infierire... (mio figlio poteva, ed infatti l'ha fatto, l'amore di papà).
Tutto prosegue come da ordinanza tranne due episodi: i beceri che fanno buuu a Juan (gigierrico ha fatto due cappelle in una non levandolo: ha scatenato dei trogloditi in nord, e ci ha fatto vincere la partita) dove la mia condanna è stata netta: nonostate tutte le scusanti che come laziali possiamo mettere, trovatevi al posto mio: davanti a due preadolescenti quello schifo non è giustificabile, chi se ne importa se poi vedono solo noi etc. quella roba fa schifo punto. E bisogna spiegarlo chiaro e forte (lo hanno fatto loro con cisse e con diaki? embè? fa meno schifo per questo?). E poi Hernanes: io vedo degli 8 nelle pagelle: quel gol mangiato in un derby fa (quasi) il paio con il rigore di Floccari. Sempre seguendo l'aplomb autoimposto ho parlato di "criminale" (ed ho pensato che invece in brasile la mamma del profeta faceva proseliti a pagamento), ma la convinzione che senza quel gesto da fighetto per cercare il colpo ad effetto faceva 3 a 1 e poi ci divertivamo, invece di soffrire fino alla fine (in 11 contro 10, eh... lo ricordo perchè pare che abbiamo fatto una partita epica: quella era in 11 LORO contro 10 NOI nel 1997...) mi ha fatto arrabbiare non poco. Poi la partita è finita e sono corso a decomprimermi fuori casa... la maledizione parentale è sfatata, mio figlio è contento, siamo a +10, terzi, e con loro che rosicano: GODO.