Autore Topic: Reja: "Calcio esasperato. Non è più sport"  (Letto 1250 volte)

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Offline Daniela

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Reja: "Calcio esasperato. Non è più sport"
« : Sabato 8 Maggio 2010, 20:45:21 »
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Edy Reja non aveva ancora parlato dopo la partita con l'Inter: "Mettetevi nei panni dei miei giocatori, non era facile, con tutto il tifo contro". Poi alcune constatazioni amare: "Non si parla mai di calcio, non si vede l'ora di fare polemica". Sul match di Livorno: "Andiamo per conquistare la salvezza" di ALBERTO ABBATE

ROMA - Era squalificato, non aveva proferito parola. Edy Reja in conferenza stampa ritorna sulla "chiacchierata" Lazio-Inter. E' un fiume in piena: "Mettetevi voi nei panni dei giocatori della Lazio. Voglio vedere come si sarebbe comportata un'altra squadra nelle nostre condizioni. Giocavamo contro una formazione dai valori assoluti e l'abbiamo affrontata con il pubblico che ci tifava contro. Se i tifosi non ti danno una mano è chiaro che vengano fuori delle prestazioni simili. Noi avevamo preparato la gara al meglio e se n'è avuta la dimostrazione nel primo tempo. Abbiamo cercato di mettere in difficoltà i nerazzurri, ma dopo il gol con quel clima e quella forza dell'Inter non si poteva fare di più. Se vuoi battere un compagine ed avere un rendimento ottimale, devi avere il supporto dei tifosi al 100%. E' ovvio che abbia giocato l'aspetto umano e mentale". Tutti si sono sentiti autorizzati a esprimere giudizi: "Chiunque si è permesso di esternare pareri. Si è tacciata la Lazio di antisportività - aggiunge Reja - senza neppure sapere cosa abbiano provato i nostri calciatori i quei frangenti".

RITORNO AL PASSATO - "La verità è che stiamo vivendo una situazione calcistica esasperata - dice preoccupato il tecnico carnico - e non so con queste premesse cosa possa accadere nel prossimo derby. Ecco perché poi i nostri  giocatori più importanti emigrano all'estero. Bisogna stemperare i toni e vivere di calcio. Ci sono critiche esasperate dappertutto. Non si vede l'ora di fare polemica e si parla pochissimo di calcio. Ultimamente abbiamo raggiunto dei picchi tragici. Gli sfottò ci sono sempre stati, ora però si è andati fuori le righe. Una volta il derby di Roma era bello, ma dal 79-80 tutto è cambiato. Bisogna tornare al passato, a quel valore sportivo per il quale la gente andava allo stadio per vivere una festa. Stiamo perdendo considerazione a livello europeo come popolo e come sport. Noi stessi che viviamo nel mondo del calcio, dovremmo essere da esempio con gli atteggiamenti in campo. Ma in questo clima spesso anche noi non riusciamo a estraniarci. Questo non è più sport ma violenza pura". Reja stigmatizza il "calcione" di Totti, ma non va oltre: "Ha chiesto scusa. La posta in palio era altissima e si può perdere La testa. Ma ci sono gli organi disciplinari che penseranno ai provvedimenti per quello che ha fatto. Totti non è il primo giocatore che fa un gesto del genere".


LA SALVEZZA A LIVORNO - Il mister vuole chiudere il discorso già in terra toscana, ma sa già che non sarà facile: "Il Livorno non ha nulla da perdere, ma vorrà fare una partita importante per dimostrare di non meritare la retrocessione. A noi il compito di mettere in difficoltà gli avversari perché non siamo ancora matematicamente salvi. Abbiamo necessità di fare punti e non possiamo guardare gli altri. A Livorno ci aspettano, ma noi non abbiamo timore. Andiamo lì a giocarci lealmente la nostra partita per fare risultato. La nostra compagine può affrontare tutti a testa alta, senza paura. Dobbiamo mantenere l'equilibrio mentale e non cadere nei tranelli. Ho parlato con la squadra. Non dobbiamo fare calcoli sul pari, non mi piacciono questi discorsi".

LICHTSTEINER RECUPERA - Testardo, indomito. Lichtsteiner c'è. La contrattura muscolare alla coscia destra lo ha tormentato per tutta la settimana, eppure in extremis Reja sembra averlo recuperato: "Sta bene, giocherà lui e non Scaloni". Lo svizzero sembra non voler pensare ancora al Sudafrica con la sua Nazionale. Stephan  allontana le polemiche dell'ultima settimana e suona la carica: "L'Inter ha dimostrato domenica di essere la squadra più forte.  Se l'Atalanta dovesse vincere entrambe le gare, avremmo bisogno di altri due punti per il vantaggio degli orobici negli scontri diretti. Mi auguro che la Lazio riesca a salvarsi già a Livorno con una vittoria". Un concetto ribadito in questi giorni anche da Ledesma - al rientro dopo i due turni di squalifica - e capitan Rocchi: "Al Picchi per chiudere la pratica". E' lo stesso obiettivo dell'amuleto Reja, imbattuto con la formazione toscana. Avanti col 3-5-2, con gli uomini migliori. Biava, Dias e Radu in difesa. Lichtsteiner, Brocchi, Ledesma, Mauri e Kolarov a centrocampo. Rocchi e Floccari in avanti. Assente per squalifica Zarate.

TRASFERTA A RISCHIO - Da qualche anno Livorno - Lazio ha rappresentato più di un acceso confronto politico che una partita di calcio. La sensazione questa volta, però, è che conti solo per gli ultrà labronici che negli ultimi giorni hanno addirittura chiamato a raccolta un'intera città. Hanno chiesto di fermare lo sciopero del tifo e le contestazioni contro squadra e società "per difendere l'onore di Livorno". Il motivo? L'arrivo degli ultrà della Lazio. Tuttavia, gli stessi tifosi biancocelesti, nonostante si pensasse il contrario, una volta arrivato il clamoroso ok dell'Osservatorio alla trasferta non hanno risposto alla grande. Il primo giorno venduti appena 50 biglietti agli ospiti, il secondo 240, ieri non si sono superate le 500 prevendite. Oggi alle 19 si avrà il bilancio definitivo. Ma a questo punto è difficile pensare che in terra toscana arriveranno più di mille tifosi biancocelesti, nonostante gli oltre 2000 tagliandi messi a disposizione dal Livorno.

QUESTIONE FLOCCARI - Il bomber di Nicotera fra sogno e realtà: "Voglio restare". Un concetto più volte ribadito, ora la patata bollente passa a Lotito. Prendere o lasciare. Senza tergiversare troppo. "Il Napoli vuole Floccari - avverte Preziosi - ma la Lazio ha un'opzione di riscatto e non vuol farselo sfuggire. In caso contrario, informerò De Laurentiis". Il patròn rossoblù non cambia le carte in tavola: nessuno sconto sui 9 milioni, nessuna contropartita e nessuna possibilità di un rinnovo del prestito.  Anche la Juve segue con interesse l'evolversi della vicenda. Anche perché al di là del riscatto, c'è un ingaggio (1,2 milioni) da rivedere: "Oltre all'intesa con il Genoa, bisogna trovare quella col calciatore. A Roma Sergio sta bene - assicura l'agente Vigorelli - ma, in caso di riscatto, serve un progetto ed un contratto ad alte cifre. Prossimamente ne riparleremo". In realtà, dopo l'incontro con Vigorelli, Lotito studia le mosse per racimolare il denaro per portare a termine l'operazione: tutto passerà dalla vendita di Kolarov e Ledesma. Già, perché al momento anche il mercato è bloccato. In uscita, molti in scadenza di contratto hanno le valigie pronte. Da Siviglia a Baronio sino ad arrivare a Dabo, che assicura in Francia: "Voglio chiudere la carriera in patria".

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