Autore Topic: Mea culpa  (Letto 3534 volte)

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TD

Mea culpa
« : Martedì 11 Maggio 2010, 13:46:04 »
Matteo Bordone
http://www.freddynietzsche.com/2010/05/10/falso-pallonario-y-mortal/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+FreddyNietzsche+%28Freddy+Nietzsche%29&utm_content=Google+Reader

No. Non è vero un cazzo. Sono balle. Ve le siete inventate, vi ci siete fatti una carriera, avete costruito un genere, avete cominciato che ero un ragazzino e tra un po’ ne compio 36, e ancora andate avanti. E siamo l’unico paese dove la truffa sia stata perpetrata e abbia funzionato così tanto. L’unico. Negli altri posti lo sport è sport. Fa parte, sì, della società, ma come tutto il resto. Si partecipa, va bene, ma quelli che fanno sport fanno sport. Gli altri no, lasciano stare.

La grande parabola cosmica del calcio come metafora e sintesi della società italiana è cominciata col primo Quelli che il calcio. Fazio allora faceva ancora l’imitazione di Biagi. Poi Guanda che voleva vendere Hornby come fosse colto – comprassero The Joy of Enema da Random House, metterebbero un iris pastello in copertina – e non poteva fare altrimenti.

Sono atleti che tirano dei calci a una palla. La gente guarda, applaude, si anima, gioisce e si dispera. Fine. C’è un mercato. Ridente. Va bene. C’è seguito. Va bene. Ma basta, per piacere. Un lavoro ve lo troviamo lo stesso, davvero, non vi preoccupate. Però finitela, gentilmente, di guardare la palla di cotone e pelucchi che si forma nel vostro ombelico e credere di trovare l’essenza, un riassunto, qualcosa che in sé contenga tutto quello che c’è da sapere sull’Italia, sul mondo e sulla vita. Nella palla ci sono solo informazioni relative al colore delle ultime tre magliette che avete indossato. Niente di più.

E nessuno è pazzo. Nessuno. Non è pazza la Lazio, non è pazzo Totti, non sono pazzi i tifosi, per quanto sia da una settimana che la parola giri nel piccolo vocabolario dei vostri titoli. È un mondo di una povertà culturale sconvolgente, identico da decenni, fatto di striscioni e episodi scandalosi, di infamità, ingiustizie e atti eroici (per non parlare delle curve). In un paese in cui si ride poco, si prende tutto sul serio, quello è in assoluto il luogo dove si ride meno, dove sul serio si prende sempre letteralmente tutto. Capisco: le partite sono belle e parteggiare è divertente. Però il Presidente della Repubblica che commenta i falli dei giocatori mi pare troppo. Davvero. E credo che sia in qualche modo colpa di chi in questi anni ha citato in televisione, in un suo articolo, anche solo una volta, Osvaldo Soriano.

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io ho citato mille volte Soriano e sono convinto che Hornby sia un'ottima lettura.
Dovrei fare il mea culpa, ma non lo faccio neanche un po'.
I luoghi comuni ci assediano...

IB

Re:Mea culpa
« Risposta #1 : Martedì 11 Maggio 2010, 13:56:57 »
Come la vita c'é solo il rugby.


Offline gazzaladra

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Re:Mea culpa
« Risposta #2 : Martedì 11 Maggio 2010, 14:23:36 »
 ;)

OT
Torno finalmente in Veneto IB....dopo 2 anni di B qui a Napoli....
:)

Non chi comincia...ma colui che persevera.

IB

Re:Mea culpa
« Risposta #3 : Martedì 11 Maggio 2010, 14:28:00 »
Io, invece, me so messo a giocà con gli Old dell'ACBB (cfr. Nick Mallet c'ha giocato nel 1990)

 :D


Offline AlenBoksic

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Re:Mea culpa
« Risposta #4 : Martedì 11 Maggio 2010, 14:28:42 »
Come la vita c'é solo il rugby.

La vita è una metafora del ciclismo (cit.)

P.S.: Nel rugby la foratura non c'è  :D
Voglio 11 Scaloni

IB

Re:Mea culpa
« Risposta #5 : Martedì 11 Maggio 2010, 14:31:33 »
La vita è una metafora del ciclismo (cit.)

P.S.: Nel rugby la foratura non c'è  :D

Si, ma nel ciclismo nun ce sta un sacco di altre cose.
Le palle, per dirne una.

Offline AlenBoksic

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Re:Mea culpa
« Risposta #6 : Martedì 11 Maggio 2010, 14:39:17 »
Insomma...
quando vieni giù da 2000 metri a 70kmh si fa prestro a farsi molto male o a volare nel burrone
(anche la volata di gruppo non è male, casomai)
Voglio 11 Scaloni

Boks XV

Re:Mea culpa
« Risposta #7 : Martedì 11 Maggio 2010, 15:01:32 »
Io, invece, me so messo a giocà con gli Old dell'ACBB (cfr. Nick Mallet c'ha giocato nel 1990)

 :D

io, invece, gioco nella Old della Lazio (cfr. Zinzan Brooke c'ha giocato nei primi '90)

 ;)

IB

Re:Mea culpa
« Risposta #8 : Martedì 11 Maggio 2010, 15:05:56 »
io, invece, gioco nella Old della Lazio (cfr. Zinzan Brooke c'ha giocato nei primi '90)

 ;)

89/90 per la precisione.
Pensa che quando lo racconto qui in Francia manco me credono.
Cioé l'idea che Zinzan Brooke abbia giocato a roma e nella Lazio gli pare un'assurdità.
Wayne Shelford alla Rugby Roma e svengono.

Boks XV

Re:Mea culpa
« Risposta #9 : Martedì 11 Maggio 2010, 15:40:49 »
89/90 per la precisione.
Pensa che quando lo racconto qui in Francia manco me credono.
Cioé l'idea che Zinzan Brooke abbia giocato a roma e nella Lazio gli pare un'assurdità.
Wayne Shelford alla Rugby Roma e svengono.

Shelford peraltro predecessore di Zinzan nel ruolo, negli All Blacks.

il mio capitano quell'anno je giocava allacciato a Zinzan, come terza ala.
ogni volta che ne parla gli brillano gli occhi.
probabilmente il più forte terza centro della storia, sicuramente il giocatore più forte ad avere indossato la maglia della S.S. Lazio Rugby che, ricordiamolo, è la più antica società italiana.
onorato di servire la stessa maglia di questa leggenda. :D



Offline gazzaladra

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Re:Mea culpa
« Risposta #10 : Martedì 11 Maggio 2010, 18:12:45 »
peccato....tra tante squadre nelle quali ho militato....proprio la Lazio mi è sempre mancata.

un giorno attacco er CV.
 ;)
Non chi comincia...ma colui che persevera.

Offline Ref

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Re:Mea culpa
« Risposta #11 : Martedì 11 Maggio 2010, 19:25:43 »
io, invece, gioco nella Old della Lazio (cfr. Zinzan Brooke c'ha giocato nei primi '90)

 ;)

fateme capì...c'è la possibilità di (iniziare a) giocare a 40 anni suonati?
a me da ragazzo sarebbe piaciuto, ma da Guidonia le squadre più vicine erano Frascati e Segni, praticamente impossibile.
Ora qualche mezzo di trasporto in più ce l'avrei...
gnente resterà impunito!

IB

Re:Mea culpa
« Risposta #12 : Mercoledì 12 Maggio 2010, 08:51:10 »
fateme capì...c'è la possibilità di (iniziare a) giocare a 40 anni suonati?

SI.

RobCouto

Re:Mea culpa
« Risposta #13 : Mercoledì 12 Maggio 2010, 09:08:18 »
Non credo che, se domani si smettesse di giocare a calcio, ci sarebbero le barricate. Però il calcio è molto utile, per una serie di motivi che tutti conosciamo. Questa utilità fu intuita e sfruttata quando al sistema-pallone italiano fu data la struttura attuale. Da noi, il calcio è molto più circenses che in altri paesi. Occorre farsene una ragione.

Offline benvolio

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Re:Mea culpa
« Risposta #14 : Mercoledì 12 Maggio 2010, 09:33:59 »
Un po' troppo snob, come assunto. Se lo vogliamo assecondare, bisogna dire che se il rugby e' come la vita (la vita si vive col corpo) ed il ciclismo  ne e' una metafora (il destino dell'individuo e'solitudine, sia pure vissuta in compagnia), il calcio e' l'agora, o meglio la tragedia greca proiettata nel tempo. Per necessita' di cose, come dice Rob, in Italia un po' troppo circense.
Ho provato a fare un lodo...non so se m'e' riuscito...:D

jumpingjackflash

Re:Mea culpa
« Risposta #15 : Mercoledì 12 Maggio 2010, 09:50:08 »
a me Bordone me sta un po surca, con quell'aria 'n sacco intellettuale.

però ha ragione

Mark Lenders

Re:Mea culpa
« Risposta #16 : Mercoledì 12 Maggio 2010, 14:43:34 »
Citazione da: Matteo Bordone
No. Non è vero un cazzo. Sono balle. Ve le siete inventate, vi ci siete fatti una carriera, avete costruito un genere, avete cominciato che ero un ragazzino e tra un po’ ne compio 36, e ancora andate avanti. E siamo l’unico paese dove la truffa sia stata perpetrata e abbia funzionato così tanto. L’unico. Negli altri posti lo sport è sport. Fa parte, sì, della società, ma come tutto il resto. Si partecipa, va bene, ma quelli che fanno sport fanno sport. Gli altri no, lasciano stare.

La grande parabola cosmica del calcio come metafora e sintesi della società italiana è cominciata col primo Quelli che il calcio. Fazio allora faceva ancora l’imitazione di Biagi. Poi Guanda che voleva vendere Hornby come fosse colto – comprassero The Joy of Enema da Random House, metterebbero un iris pastello in copertina – e non poteva fare altrimenti.

Sono atleti che tirano dei calci a una palla. La gente guarda, applaude, si anima, gioisce e si dispera. Fine. C’è un mercato. Ridente. Va bene. C’è seguito. Va bene. Ma basta, per piacere. Un lavoro ve lo troviamo lo stesso, davvero, non vi preoccupate. Però finitela, gentilmente, di guardare la palla di cotone e pelucchi che si forma nel vostro ombelico e credere di trovare l’essenza, un riassunto, qualcosa che in sé contenga tutto quello che c’è da sapere sull’Italia, sul mondo e sulla vita. Nella palla ci sono solo informazioni relative al colore delle ultime tre magliette che avete indossato. Niente di più.

E nessuno è pazzo. Nessuno. Non è pazza la Lazio, non è pazzo Totti, non sono pazzi i tifosi, per quanto sia da una settimana che la parola giri nel piccolo vocabolario dei vostri titoli. È un mondo di una povertà culturale sconvolgente, identico da decenni, fatto di striscioni e episodi scandalosi, di infamità, ingiustizie e atti eroici (per non parlare delle curve). In un paese in cui si ride poco, si prende tutto sul serio, quello è in assoluto il luogo dove si ride meno, dove sul serio si prende sempre letteralmente tutto. Capisco: le partite sono belle e parteggiare è divertente. Però il Presidente della Repubblica che commenta i falli dei giocatori mi pare troppo. Davvero. E credo che sia in qualche modo colpa di chi in questi anni ha citato in televisione, in un suo articolo, anche solo una volta, Osvaldo Soriano.

Ha ragione solo quando condanna le intrusioni esterne, dal presidente della Repubblica in giù.
Il resto è un campionario di stronzate.
E' come quando provi a spiegare a una donna cos'è il calcio: tempo perso.
Quelli come Bordone li conosco bene: amano specchiarsi nel loro piccolo mondo autoreferenziale, senza fare il minimo sforzo per capire tutto ciò che è fuori dalla loro orbita.
Io non vengo a rompere il cazzo a te, Bordone. Te in cambio fatte li cazzi tua. Che non sai di cosa parli.