Autore Topic: Lucas Leiva e i suoi predecessori  (Letto 5194 volte)

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Offline cartesio

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Re:Lucas Leiva e i suoi predecessori
« Risposta #60 : Venerdì 11 Gennaio 2019, 14:26:35 »
Nedved non era un simil Leiva. Tendeva a giocare più vicino all'altra area, mentre Leiva tende a stare più vicino alla nostra. Nedved era uno straordinario incursore, di eccezionale esplosività, che Leiva non ha.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Offline Jim Bowie

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Re:Lucas Leiva e i suoi predecessori
« Risposta #61 : Venerdì 11 Gennaio 2019, 14:49:15 »
se avesse tenuto Mendieta Mancini l'avrebbe rigenerato e avremmo vinto lo scudetto con la pippa in bocca
Bastava che non gli vendessero, anzi meglio scippassero Sandrino Nesta e Crespo che la Banda Mancini avrebbe vinto lo scudetto con 250 punti di distacco dalla Juve.
Ma un certo Geronzi.............................limortaccisua e 'ndo sta!


                   Peruzzi
Oddo   Stam    Nesta        Favalli

Fiore Giannichedda Liverani Cesar
           
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Offline Karmilla

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Re:Lucas Leiva e i suoi predecessori
« Risposta #62 : Venerdì 11 Gennaio 2019, 15:09:11 »
Non ce la faccio con questo topic... Troppi ricordi  ;D


Nedved è stato l'addio alla Lazio che mi ha fatto più male, più di Nesta addirittura. Vederlo oggi juventino nel midollo ancora mi fa incazzare, è uno di pochi ex per cui non provo riconoscenza alcuna.


Mendieta altra batosta... Lo adoravo dai tempi del valencia, quando venne da noi ero al settimo cielo. Vederlo fallire l'esperienza e stato un colpo al cuore.  :-[


(Considerazioni di livello tattico, le mie, ché a Coverciano mi hanno dato il patentino ad honorem come al capitone...)
Citazione da: franz_kappa
Karmilla non è donna di cultura, ahinoi ;-)

Online Il frigorifero

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Re:Lucas Leiva e i suoi predecessori
« Risposta #63 : Venerdì 11 Gennaio 2019, 16:22:08 »



Mendieta altra batosta... Lo adoravo dai tempi del valencia, quando venne da noi ero al settimo cielo. Vederlo fallire l'esperienza e stato un colpo al cuore


Gerard, Mendieta, Farinos , Kily Gonzales, lo stesso Lopez (da noi non fece gli sfracelli visti in Spagna), Angulo, ecc...Appena lasciata Valencia, sono spariti tutti o quasi.

Mendieta era un marziano, un fenomeno assoluto. Ho goduto come una trota, quando lo abbiamo preso. Rimane un mistero, tutta quella squadra.

E anche un dispiacere : non fosse stato per loro, in finale di Champions ci saremmo andati.
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

geddy

Re:Lucas Leiva e i suoi predecessori
« Risposta #64 : Venerdì 11 Gennaio 2019, 16:44:26 »
Erickso era andato via l'anno dopo lo scudetto, sostituito da Zoff. Che a sua volta venne esonerato a settembre dell'anno dopo Gasco. Fiore sboccio' a primavera di quella stagione con Zaccheroni. Che dopo l'imbarcata del derby di Baggio terzino in qualche modo riusci' ad assestare la squadra. Fino alla penultima eravamo in corsa per la champions, ma poi perdemmo malamente a bologna e finimmo con il celeberrimo 5 maggio.

Gasco luis veron

Re:Lucas Leiva e i suoi predecessori
« Risposta #65 : Venerdì 11 Gennaio 2019, 18:00:44 »
Erickso era andato via l'anno dopo lo scudetto, sostituito da Zoff. Che a sua volta venne esonerato a settembre dell'anno dopo Gasco. Fiore sboccio' a primavera di quella stagione con Zaccheroni. Che dopo l'imbarcata del derby di Baggio terzino in qualche modo riusci' ad assestare la squadra. Fino alla penultima eravamo in corsa per la champions, ma poi perdemmo malamente a bologna e finimmo con il celeberrimo 5 maggio.

Giusta correzione: andando a memoria, ci si aiuta a vicenda. :)

Vero, hai ragione su Fiore: gia' si impose l' anno prima (mi ricordavo male io).

Ad occhio e croce mi sembra che anche tu stia andando a memoria, e sento che quando parli di quel periodo hai il mio stesso entusiamo nel ricordarlo: tra l' altro chi e' il laziale che puo' dimenticare quell' incredibile periodo, quando eravamo tra le squadte piu' forti d' Italia e d' europa?

Tuttavia come avviene per la lotta Champions di oggi, in quegli anni (non so se sei d' accordo), anche in quegli anni ci hanno rubato uno scudetto (l' anno in cui vinse il Milan con il pianto di C.Vieri all' olimpico!).


Offline giamma

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Re:Lucas Leiva e i suoi predecessori
« Risposta #66 : Venerdì 11 Gennaio 2019, 18:40:52 »
giocavano Ravanelli, Simone Inzaghi, Sensini, Gottardi, Mancio era declinante, Boksic pure, avoja
Anche Salas nel finale del 2000 era declinante, in estate rifiutò la cessione al Parma e restando fece un campionato modesto, poi andò a far malissimo nella Juve.
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Offline giamma

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Re:Lucas Leiva e i suoi predecessori
« Risposta #67 : Venerdì 11 Gennaio 2019, 18:49:03 »
Negli ultimi 25 anni in quel ruolo abbiamo avuto grossi giocatori.
Leiva ha sostituito Biglia e sembra più forte dell'argentino sotto tutti gli aspetti, soprattutto più forte nella testa.
Ma abbiamo schierato altra gente importante: Ledesma, per esempio, e Di Matteo.
L'italo-svizzero secondo me era il più forte, sotto tutti gli aspetti. Leiva e Ledesma sono due uomini-squadra: Lucas sa fare più o meno tutto, Ledesma era uno straordinario frangiflutti, duro come l'acciaio, mentre in regia era un po' grigio, forse quello meno dotato. Prima ancora c'era stato, con caratteristiche diverse, Liverani, zero filtro ma la capacità di far girare palla a velocità supersonica, con tocchi di prima da grande direttore d'orchestra.
Il ruolo, però, impone solidità. Incontristi puri ne abbiamo avuti di eccezionali: Brocchi era molto prezioso e importante per la Lazio del suo tempo, Giannichedda era un fuoriclasse del ruolo, Almeyda era un vero supereroe.
Menzione meritano il ragioniere Venturin, il lento al fosforo Marcolin, il talentuoso fracicone Okon, l'avanzo de galera Matuzalem, il solido Dabo, giocatore che non ha fatto la carriera che poteva fare, secondo me.
Il cigno Meghni apparteneva alla categoria dei Luis Alberto, che qui non rileva.
Chi preferite, l'incontrista puro o quello che spezza e costruisce? E tra quelli citati chi è il più bravo?
Per me come centrale con compiti di regia è una bella partita tra Leiva e Di Matteo, che a me piaceva molto. Come incontrista puro dico Giannichedda, pur amando Almeyda alla follia. Come universale, almeno in panchina, mi porto sempre Ledesma.

(Veron era dio, e recuperava pure una fracca di palloni, ma non può rientrare in discussioni riguardanti i comuni mortali)
Tra i nostri solo Frustalupi più forte di Di Matteo, hai dimenticato Liverani, Luis Alberto appartiene alla categoria degli Iniesta, Rivera e Platini, con meno piede ma forse anche più fosforo, Meghni aveva piedi divini, zero fisico e nessuna capacità tattica.
Veron era un dio, si ma andato via da noi riscese in terra, almeno in europa.
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geddy

Re:Lucas Leiva e i suoi predecessori
« Risposta #68 : Venerdì 11 Gennaio 2019, 19:00:04 »
Giusta correzione: andando a memoria, ci si aiuta a vicenda. :)

Vero, hai ragione su Fiore: gia' si impose l' anno prima (mi ricordavo male io).

Ad occhio e croce mi sembra che anche tu stia andando a memoria, e sento che quando parli di quel periodo hai il mio stesso entusiamo nel ricordarlo: tra l' altro chi e' il laziale che puo' dimenticare quell' incredibile periodo, quando eravamo tra le squadte piu' forti d' Italia e d' europa?

Tuttavia come avviene per la lotta Champions di oggi, in quegli anni (non so se sei d' accordo), anche in quegli anni ci hanno rubato uno scudetto (l' anno in cui vinse il Milan con il pianto di C.Vieri all' olimpico!).
Non proprio a memoria, ho consultato Lazio Wiki. Non ricordavo l'esonero di Zoff a settembre e non riuscivo a collocare l'arrivo del salumiere. Di Mendieta ricordo la prestazione col Copenaghen, che mi risulto' assai anonima, ma poi i commenti entusiasticu di radio e giornali quasi mi convinsero di essermi sbagliato. Invece avevo ragione, purtroppo. Quell'anno a gennaio ci saluto' anche Simeone, dopo essere stati eliminati dalla Champions credo a Eindoven, ricordo un pareggio beffardo o una sconfitta immeritata.