www.corrieredellosport.it/ Il collaboratore tecnico del ct è in scadenza di contratto con la Nazionale. Lotito cerca un uomo di calcio, senza mansioni di mercato, per rinforzare i quadri dirigenziali e creare un vero collegamento tra squadra e società
ROMA, 6 maggio - «Il mio futuro? Non lo so. Per adesso pensiamo a far bene il Mondiale» . Angelo Peruzzi, ieri mattina in collegamento su Sky dalla Borghesiana, non s’è sbilanciato. Ma la tentazione di tornare alla Lazio è forte. Sta riflettendo sulla proposta di Lotito, che continua il suo pressing. Prima della partenza per il Sudafrica, Abete ufficializzerà il dopo-Lippi per la nazionale. Peruzzi, collaboratore tecnico del ct, è in scadenza. Ma potrebbe restare. Si confronterà con la Federazione. E poi deciderà il suo futuro. Ci vorrà un mese. Nello stesso periodo la Lazio dovrà stabilire e disegnare le proprie strategie. Lotito cerca un uomo di calcio per rinforzare i quadri dirigenziali e creare un vero collegamento tra squadra e società. Peruzzi, senza mansioni di mercato, sarebbe l’ideale per l’equilibrio, il buon senso, l’immagine e la conoscenza approfondita dello spogliatoio.
MORALISTI - Peruzzi ieri ha ricordato l’esperienza del 5 maggio 2002, aveva vissuto un’esperienza analoga in campo contro l’Inter e ha difeso la Lazio quasi da futuro dirigente. «Se un tuo tifoso supporta la squadra avversaria, nei primi minuti questo ti può fare accadere qualcosa dentro ma poi si pensa alla partita. Quella volta ricordo che alla fine della partita Poborsky fu costretto a scappare, ma era inseguito dai tifosi della Lazio, non da quelli dell’Inter. Non è stata una partita falsata, forse è stata giocata in modo più soft dai giocatori della Lazio ma nessuno entra in campo per perdere. Le motivazioni fanno la differenza e quelle dei giocatori della Lazio non erano uguali a quelle dell'Inter. Mi preoccupa però il moralismo, per questa partita troppe persone hanno parlato, ho visto tanti falsi moralisti»
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