www.gazzetta.itKlose e Cisse restano a secco e in Romania finisce 0-0: nell'ultimo turno del gruppo D di Europa League i biancocelesti dovrano battere lo Sporting Lisbona e sperare che lo Zurigo fermi il VasluiTu spiegale qual è la Lazio, non di certo quella di Piatra Neamt. Sottoritmo nel primo tempo, asserragliata nella ripresa, generosa nel finale. Il risultato è un brutto 0-0: brutto nel gioco, nero nelle prospettive. Lazio e Vaslui restano a 6 punti nel gruppo D (lo Sporting Lisbona è già ai sedicesimi coi suoi 12 punti). La qualificazione al prossimo turno di Europa League è però a rischio ed è un conto da risolvere nell'ultima giornata: Zurigo (ultimo e eliminato)-Vaslui e Lazio-Sporting Lisbona. I romeni sono in vantaggio negli scontri diretti grazie alle due reti segnate in trasferta, alla squadra di Reja finire a pari punti significherà andare a casa.
KLOSE INCEPPATO — E' scarno lo scout del primo atto di Piatra Neamt: quattro gialli e due occasioni, una per parte. La Lazio tiene il campo, ma non sfonda; il Vaslui balla in difesa, ma spreca la grande chanche nel finale. Da un mese Klose vede la porta piccola piccola, e che per lui sia un momentaccio lo conferma dopo dodici minuti quando fa diventare protagonista il semi sconosciuto portiere del Vaslui Cerniauskas. L'assist di Gonzalez è perfetto, istintiva la conclusione del tedesco: la Lazio spreca la sua più grande palla gol. Si gioca quasi sottoritmo, con la squadra di Reja che non affonda e che paga lo stato non di grazia di Klose e Cisse. Il divario tecnico c'è, s'intuisce ma non si vede. E nel finale Marchetti alza il muro sulla zampata ravvicinata di Gladstone. Siamo a tre minuti dall'intervallo, è l'ora in cui Marchetti mantiene la Lazio dentro l'Europa League.
TRINCEA — Si riparte dal volto di Reja: visibilmente contrariato al ritorno dagli spogliatoi. Il cartello "ridateci i gol" è un fantasma che si aggira per il campo. Passano i minuti, e Klose scompare tra le ombre dello stadio mentre Cisse arranca, fuori forma. Poca Lazio, Vaslui intraprendente, trascinato dall'entusiasmo del pubblico e dal sinistro di Adailton (ve lo ricordate?). Entrano Sculli (per Lulic) e Rocchi (per Cisse), si muovono gli addendi ma il risultato non cambia: anzi, la Lazio si scava la trincea nella propria metà campo, diventa irriconoscibile e il Vaslui non si fa pregare. Al 25' un'intuizione dell'assistente di Mazic impedisce a Temwanjera di festeggiare l'1-0, pescato proprio sul filo di poco oltre la linea del fuorigioco.
OH, SCULLI — Segnali di vita sul pianeta Lazio: al 28', quando la squadra di Reja esce dal guscio. Klose inventa, Sculli aggancia in area ma a pochi metri dalla porta del Vaslui si divora un gol che era più facile sbagliare: palla alle stelle. Il Vaslui non ha più benzina, la Lazio fa prevalere nel finale il tasso tecnico (abbozzato) superiore. Ma c'è solo tanta generosità, nient'altro.
Mario Pagliara
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