Dal sito ufficiale della UEFA
http://it.uefa.com/memberassociations/association=ita/news/newsid=1714164.htmlÈ una Lazio Miro-vigliaPubblicato: Lunedì, 7 novembre 2011, 9.33CET
Trascinata dal suo eccezionale bomber tedesco, Miroslav Klose, in vetta alla classifica della serie A, la Lazio dimostra di avere le carte in regola per starci fino alla fine. A volte un assist vale più di un gol, figuriamoci poi se a farlo è uno solitamente abituato a segnare, più che a mettere i compagni in condizione di farlo.
Stiamo parlando del vero valore aggiunto della S.S. Lazio 2011-2012, il centravanti tedesco Miroslav Klose, autore contro l'FC Parma, all'Olimpico, di una penetrazione entusiasmante a una manciata di minuti dalla fine, conclusa da un delizioso scarico a Libor Kozák, sul cui tiro è poi arrivato il tap-in vincente di Giuseppe Sculli, che è valso l'importantissimo 1-0 finale con cui i romani guardano le altre squadre dall'alto nella serie A (con 21 punti sono in testa con l'Udinese Calcio, entrambe davanti di una lunghezza all'AC Milan) – grazie anche al fatto che la gara tra SSC Napoli e Juventus è stata posticipata.
Il coach laziale, Edoardo Reja, non si schermisce alla fine della gara contro i ducali: "Siamo felicissimi, è un bel segnale vincere partite in extremis così com'è bello stare lassù: non soffriremo certo di vertigini anche perché in squadra ho gente abituata a lottare a certi livelli. Non ci nascondiamo: l’alta classifica forse condiziona gli altri che proveranno a scalzarci".
E motivi per sorridere il tecnico 66enne ne ha parecchi, a cominciare proprio da Klose, che descrive semplicemente come "il miglior giocatore che abbia mai allenato in tutta la mia carriera". Già entrato nel cuore dei tifosi biancazzurri dopo la rete decisiva segnata nel derby allo scadere, il 33enne ex FC Bayern Munchen, sta trascinando la squadra a suon di reti (sono 6 finora in totale) e, come ieri, di azioni travolgenti.
Ma come ha ammesso lo stesso Reja, Klose da solo non basterebbe, è tutta la Lazio a convincere, mostrando di essere un collettivo rodato, solido e con non poche individualità di spicco, come il "profeta" Hernanes, Djibril Cissé e senza dimenticare Giuseppe Sculli, match winner contro il Parma, che, per nulla scaramantico ha pronunciato la parolina magica: "Non dobbiamo precluderci nessun obiettivo, stiamo crescendo in tutte le competizioni, perché non dovremmo pensare allo scudetto?".
Anche i numeri confortano la Lazio, perché sembra aver sfatato la maledizione dell'undicesimo turno: nel campionato scorso, infatti, dopo un inizio eccezionale, la squadra si smarrì via via e, perdendo con l'AC Cesena all'undicesima, salutò definitivamente i sogni di gloria. Un anno dopo la storia sembra capovolta, la squadra è affamata e capace di vincere anche in giornate, come quella di ieri, in cui i meccanismi non girano perfettamente. Inoltre, sono ormai otto le partite utili consecutive nel torneo – con 6 vittorie e due pari –: insomma, c'è tutto perché le Aquile riescano finalmente a ripetere l'ultimo successo in campionato; correva la stagione 1999/2000 e, come allora, in pochi credevano che la squadra potesse volare così alto fino in fondo.
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