Autore Topic: Miles Davis, vent'anni fa.  (Letto 873 volte)

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Bill Kelso

Miles Davis, vent'anni fa.
« : Mercoledì 28 Settembre 2011, 23:29:12 »

Vent'anni fa, esattamente il 28 Settembre del 1991, ci lasciava colui che modificò il modo di suonare, il modo di ascoltare la musica, che cambiò la storia del Jazz, che si inventò la fusion.
Non si tratta di un volgare trombettista del cazzo, per giunta eroinomane per gran parte della sua vita, né di un pazzo e incompreso negro dell'Illinois persino un po' razzista nei confronti dei bianchi (diciamo che non li tollerava molto).

No, perché Miles Davis, non solo nel Jazz, è stato il più grande di tutti. E' stato l'artista più poliedrico e innovativo di sempre. E non me ne vogliano George Gershwin, Metheny o Sir McCartney, ma probabilmente stiamo parlando del migliore compositore uscito fuori nel ventesimo secolo.

Se nel Rock esiste Sgt Peppers, se nella Classica il Dio Ludwig Van ci ha donato la Nona Sinfonia, nel Jazz il genio di Davis ha partorito (d'accordo insieme a John Coltrane) Kind of Blue.
Ma Davis non è stato soltanto quel meraviglioso disco del 1959, un album che come disse qualcuno è stato fatto in paradiso.
Davis è stato tutto, è stato un'infinità di emozioni uscite da una tromba da dove neanche l'Onnipotente avrebbe tirato fuori quelle sonorità che invece l'immenso Principe delle Tenebre ci ha fatto ascoltare.


Per me la musica e la vita sono una questione di stile



Offline NoSurrender

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Re:Miles Davis, vent'anni fa.
« Risposta #1 : Mercoledì 28 Settembre 2011, 23:38:18 »
La divina Jeanne Moreau, Louis Malle alla regia, musica di Miles Davis...



"No retreat, baby, no surrender"


Offline lollapalooza

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Re:Miles Davis, vent'anni fa.
« Risposta #2 : Giovedì 29 Settembre 2011, 11:00:29 »
La divina Jeanne Moreau, Louis Malle alla regia, musica di Miles Davis...



Capolavoro vero, questo.
E colonna sonora improvvisata sul momento, guardando la pellicola.

Qui con mister Zawinul:





Offline Rebecca

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Re:Miles Davis, vent'anni fa.
« Risposta #3 : Giovedì 29 Settembre 2011, 14:45:43 »

Non mi piace tanto il Jazz,piuttosto non ci vado matta anche se ascolto un po' di tutto molto volentieri. Ascoltare tuttavia un concerto dal vivo in un locale fumoso che puzza di birra e alcolici ha però un fascino particolare,soprattutto al Blue Note di Milano,che non sarà come quello di New York ma è sempre un bel posto.
Di Miles Davis conosco un disco dei primi anni 90 in cui si cimentò con la musica house o acid-jazz (qualcuno di voi ne saprà meglio di me!),perché un amico me lo faceva ascoltare di continuo.Alla fine mi era entrato in testa! :P

Ma Kind of Blue è meraviglioso  :)


P.S.
Secondo voi perché a molte di noi donnine il Jazz non piace?
 ::)
La Lazio mia, in cima ar monno c'è la Lazio mia...

Offline Il lodolaio

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Re:Miles Davis, vent'anni fa.
« Risposta #4 : Giovedì 29 Settembre 2011, 14:52:01 »
Oh vivacchiare...

Offline lollapalooza

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Re:Miles Davis, vent'anni fa.
« Risposta #5 : Giovedì 29 Settembre 2011, 18:30:15 »
...
P.S.
Secondo voi perché a molte di noi donnine il Jazz non piace?
 ::)

Trattasi secondo me di semplice allenamento all'ascolto: una mia ex, praticamente digiuna di musica se si eccettuano infatuazioni infantili per Ligabue e Ramazzotti (molto meglio l'amaro, e l'amaro è imbevibile :glasses9: ), in 1 anno e mezzo è diventata una fomentatissima ascoltatrice di giaaas; adesso Petrucciani e Reinhardt sono i suoi performers preferiti, e il tutto è partito da Norah Jones.

Anche ammettendo la genialità dell'approccio 8) c'è da pensare no?





Offline aquilifer

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Re:Miles Davis, vent'anni fa.
« Risposta #6 : Mercoledì 5 Ottobre 2011, 20:40:00 »
riuscii ad ascoltarlo poco prima della sua dipartita in un concerto allo stadio olimpico, era il 1990, prima di lui si esibi' Pat Metheny,allora astro emergente, solo a ripensare a quel giorno, ancora oggi mi vengono i brividi nonostante l'acustica pessima ed il posto in curva sud: il palco era piazzato sotto di essa ed aprirono solo quel settore. Ero con una amica ed entrambi alla fine del concerto eravamo emozionatissimi, lei quasi pianse eppure sul palco sembrava muoversi a stento, lasciava molto spazio al complesso, ma caspita ragazzi quando inforcava quella maledetta tromba e sciorinava quel tappeto di note restavi come un beota con la bocca aperta e lo sguardo perduto nel vuoto, la musica ti scavava dentro e ti trascinava in luoghi che mai avresti supposto esistere.
Un grande, si un grande...
Atque nostris militibus cunctantibus, qui X legionis aquilam gerebat, obtestatus deos, ut ea res legioni feliciter eveniret,"desilite" inquit "milites nisi vultis aquilam hostibus prodere..." hoc cum voce magna dixisset, se ex navi proiecit atque in hostes aquilam ferre coepit.