Autore Topic: LAZIO senza frontiere  (Letto 2864 volte)

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Offline BobLovati

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Re:LAZIO senza frontiere
« Risposta #20 : Venerdì 7 Ottobre 2011, 16:02:43 »
Ho aperto e letto solo adesso questo topic che, secondo me parla d´amore; amore dalla lontananza, che ho sperimentato anche sulla pelle.

Vorrei inviare ( visto che è uno di noi ) un commosso abbraccio a Dario e ricordare ad eagle71 che quando andró a trovarlo a Ravenna, avrei molto piacere di poterlo abbracciare.
Perchè la Lazialitá di giango la conosco da sempre, quella di Dario è una splendida novitá per noi    ;)
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline giangoverni

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Re:LAZIO senza frontiere
« Risposta #21 : Venerdì 7 Ottobre 2011, 16:09:00 »
Questo amico è già iscritto nel nostro forum, lo conosco da 20 anni e la cosa che ci unisce qua a Ravenna è appunto la Lazio, si è iscritto a biancocelsti.org invitato dal sottoscritto, se vorrà si presenterà di nuovo dopo questa testimonianza, lo ha già fatto quando si iscrisse.
Non sapevo che conoscesse Giancarlo Governi, che stimo e qui saluto.

Ricordo con piacere che a Ravenna fu fondato 2 anni fa il Lazio club Brian Filipi, in memoria del giovane calciatore albanese del Ravenna morto in un tragico incidente stradale.
La scelta di intitolare un Lazio club ad un giocatore non laziale fu scelta appunto per dare anche noi nel nostro piccolo una testimonianza di fratellanza fra i popoli, ripercorrendo in qualche modo lo stesso spirito che i nostri fondatori ebbero 111 anni fa.
Mi piacerebbe che Giancarlo Governi in qualche occasione possa venire un giorno a salutarci.

Sempre Forza Lazio

E magari RIvisitare la vostra meravigliosa città... perché no?

Offline Kim Gordon

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Re:LAZIO senza frontiere
« Risposta #22 : Venerdì 7 Ottobre 2011, 16:21:14 »
L amore è bello.

Ma non ho capito la risposta su di canio...

Lui chiedeva perchè avessimo lasciato che di canio facesse un gesto che identificasse poi...
Lo stesso gli irriducibili...

E tu gli hai risposto di non dimenticare le nostre nobili, colte. Origini?

Il nesso?

Bastava che gli dicessi caro Dario, la Lazio è seppur la prima comunque una squadra di Roma,
Roma ê una città complicata, capitale di un paese complicato.
Che negli ultimi anni ha avuto un arretramento culturale profondo, dopo che forse, in avanti, non c eravamo manco mai andati davvero...
Questo ha fatti sì che negli stadi tutti, nostro per primo, una generazione postfascista si impossessasse di quello spazio per veicolare la rabbia sotto questo vessillo littorio.
La Lazio non c entra, c'entra Roma, c entra la storia di un un paese.
Non ti far ingannare da un giocatore che ha dato risalto particolare ad un fenomeno che omogeneamente colpiva ovunque.
Dandogli casa.
La Lazio non era casa di quel gesto più, o meno, di altre.
Perchè no si è riusciti a fare diversamente"?
Perchè i fenomeni culturali sono irriducibili, senza che un sistema intero si adoperi a modificarlo.


Offline giangoverni

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Re:LAZIO senza frontiere
« Risposta #23 : Venerdì 7 Ottobre 2011, 16:26:18 »
C'entra il fascista Di Canio che ha usurpato le nostre insegne e i nostri colori per manifestare le sue idee poliitiche. In una città Medaglia d'Oro della Resistenza. Se permetti mi indigno e mi indigno forte, anche per le nobili origini della Lazio.

Offline Kim Gordon

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Re:LAZIO senza frontiere
« Risposta #24 : Venerdì 7 Ottobre 2011, 16:35:20 »
Chiaro.
Ma la domanda che ti ha posto non la risolve l indignazione, ne le origini, ne una medaglia data cinquant'anni prima.

La risolvi solo se inquadri quel momento nella storia e nella cultura.

A quel punto, la Lazio è solo un momento in cui si sono andati a coagulare determinate schifezze.
Un momento non isolato, non determinante, non laziocentrico.

Offline giangoverni

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Re:LAZIO senza frontiere
« Risposta #25 : Sabato 8 Ottobre 2011, 01:09:51 »
Chiaro.
Ma la domanda che ti ha posto non la risolve l indignazione, ne le origini, ne una medaglia data cinquant'anni prima.

La risolvi solo se inquadri quel momento nella storia e nella cultura.

A quel punto, la Lazio è solo un momento in cui si sono andati a coagulare determinate schifezze.
Un momento non isolato, non determinante, non laziocentrico.

Il discorso è lungo e non esauribile nello spazio di un forum. Comunque non sono d'accordo con te quando minimizzi il valore di una medaglia, come la chiami tu, riconosciuta a fronte di otto mesi di occupazione nazista che ha portato il terrore, uccidendo, torturando e a cui i romani hanno saputo rispondere. Vai a visitare il Museo di Via Tasso dove puoi vedere ancora i segni delle sofferenze, oppure le Fosse Ardeatine. Poi, nell'Italia repubblicana, i fascisti non hanno vinto mai: abbiamo avuto grandi sindaci come Argan, come Petroselli di cui si ricorda proprio in questi giorni il trentesimo anniversario della morte sul "campo". Abbiamo avuto Rutelli e 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)'. Ora c'è Alemanno che ha abiurato al fascismo e continua a portare i ragazzi delle scuole ogni anno ad Aushewitz, come faceva 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)'. Le schifezze non si sono andate a coagulare soltanto nella curva laziale, in una minoranza ignorante e rumorosa, ma ben prima nella curva romanista. Di Canio è soltanto quello che ha dato visibilità nazionale e mondiale con il suo gesto ottuso a questa minoranza.

Offline Setteblu

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Re:LAZIO senza frontiere
« Risposta #26 : Sabato 8 Ottobre 2011, 08:34:18 »
Ciao ragazzi, sono Dario. Ringrazio tutti delle belle parole nei miei confronti! Sono commosso!
Purtroppo non conosco di persona Giancarlo Governi. Considerandolo però un rappresentante ideale di ciò che io intendo per "lazialità", ho deciso di scrivergli non tanto per raccontargli la mia storia di tifoso ma soprattutto per togliermi il dubbio di cui stiamo parlando in questo topic.
Io credo che la sua risposta sia illuminante, per almeno due ragioni:
1.Sottolineare la spinta ideale dei fondatori è importantissimo per tracciare una linea oltre la quale non si può, non si deve andare. Siamo nati incarnando ideali molto diversi da quelli fascisti - anche perché siamo nati molto prima.
2. E' vero che la cultura littoria ha invaso le curve di tutta Italia ma purtroppo è altrettanto vero che Di Canio si è preso il lusso di creare un inesistente legame identitario tra quel gesto e la nostra squadra, parlando addirittura di "gesto di appartenenza". Il risultato è che oggi molti mi chiedono come faccia io ad essere laziale pur non essendo fascista. E non credo sia successo solo a me.

Nei prossimi mesi verrò sicuramente all'Olimpico per una o due partite, spero di poter incontrare qualcuno di voi. Sarò a Bologna e nel caso qualcuno venga al Dall'Ara si faccia vivo, ne sarei onorato!
Eagles71 mi ha invitato a partecipare al forum, dicendomi testualmente "vedrai, ti troverai bene"....beh, aveva ragione!
Abbraccio tutti quanti.
CONCORDIA PARVA CRESCUNT.

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Offline giangoverni

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Re:LAZIO senza frontiere
« Risposta #27 : Sabato 8 Ottobre 2011, 14:03:25 »
Grazie, Dario! Sono commosso.