Ai Laziali

[Pomata]

‘Na sera de anni addietro m’aricordo, de ‘na partita de la Uefa, era er ritorno.
Stavo co’ mi padre sdrajato sopra er letto, quanno li franzosi ce fecero er cappotto.
Je dissi: a papà ma ch’è successo? Ma quanno arriverà er giorno nostro?
Fijo mio, me disse co’ la voce rotta, bisogna ama’ sempre sta Lazietta nostra, vedrai che torneremo grandi...e io j’arisposi: Fra quant’anni?
Erano tempi scarsi de carezze, prima Tommaso poi Luciano e le tristezze...
Un giorno poi, se presentò ‘n signore, giovane, elegante...un Laziale...ce fece sali’ er core su ner cielo co’ ‘no squadrone forte e co’ lo spirito de fero. M’aritrovai alla festa scudettato, mi padre nun ce stava, ormai era volato...
Le lacrime me scesero sur viso mentre guardavo er cielo e regalai un sorriso ar paradiso intero.
Pensai, papà, è questo er giorno nostro scenni co’ me te stò a arregge er posto...

Pomata

[enricobc65]

 



grande!

[dukenduke]

 

[CeiZanettiGarbuglia]

Grande Pomata (come sempre).

[Anselazio]

Eh...in quanti abbiamo pensato (e continuiamo a pensare) ai padri meravigliosi che non ci sono più.


 

[Frusta]

[borgorosso]

Le lacrime me scesero sur viso mentre guardavo er cielo e regalai un sorriso ar paradiso intero.
Pensai, papà, è questo er giorno nostro scenni co’ me te stò a arregge er posto...

vaffanculo, sto a lavoro e quasi mi scende una lacrima.
mai avrei pensato di dirlo: immenso pomata

[Davide]

Grande.

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[Panzabianca]

‘Na sera de anni addietro m’aricordo, de ‘na partita de la Uefa, era er ritorno.
Stavo co’ mi padre sdrajato sopra er letto, quanno li franzosi ce fecero er cappotto.
Je dissi: a papà ma ch’è successo? Ma quanno arriverà er giorno nostro?
Fijo mio, me disse co’ la voce rotta, bisogna ama’ sempre sta Lazietta nostra, vedrai che torneremo grandi...e io j’arisposi: Fra quant’anni?
Erano tempi scarsi de carezze, prima Tommaso poi Luciano e le tristezze...
Un giorno poi, se presentò ‘n signore, giovane, elegante...un Laziale...ce fece sali’ er core su ner cielo co’ ‘no squadrone forte e co’ lo spirito de fero. M’aritrovai alla festa scudettato, mi padre nun ce stava, ormai era volato...
Le lacrime me scesero sur viso mentre guardavo er cielo e regalai un sorriso ar paradiso intero.
Pensai, papà, è questo er giorno nostro scenni co’ me te stò a arregge er posto...

Pomata

Grazie
(ogni tanto apri pure i topic emotivamente strazianti )

[Karmilla]

Bellissimo Pomà!

[giamma]

  Grande Pomata

[Il lodolaio]

Grazie.
Penso anche io a mio padre, morto a settembre del 1999, il giorno del gol di Almeyda a Parma.

[Pomata]

Na vorta che me esce la vena poetica

[Panzabianca]

daje cor topic...

(io me comprerò il pop corn. Hai visto mai...) 

[Eagles71]

dal corriere della sera..

Io, laziale, e la malattia di una notte. Ho tifato Roma e non so perché
di Andrea Balzanetti
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Lo confesso !!! Per la prima volta in 60 anni, io laziale, ho tifato Roma. Io che festeggio tutti gli anniversari di Roma-Lecce (ero allo stadio da giovane gufo), di Roma-Pazzini e del trittico Manchester, Bayern e Barcellona. Chiaramente ho passato la notte a cercare di capire i motivi di questa improvvisa malattia. Provo ad elencare i risultati di questa travagliata riflessione. Al primo posto il mio odio (sportivo) per il guardiolismo: sono convinto che il suo Barcellona abbia razionalizzato il gioco più irrazionale del mondo con conseguenze devastanti sullo spettacolo.

Poi considero Messi un mezzo giocatore, che ha sempre giocato protetto da fuoriclasse, tipo Iniesta, Xavi. Quando sento il paragone con Maradona mi vengono le bolle. Basterebbe rileggere la formazione dell’Argentina che vinse i mondiali in Messico: dieci sconosciuti e un fuoriclasse assoluto. E, motivo anche questo importante, l’umiltà e la passione della Seconda squadra della Capitale (scusate ma la mia tastiera non è abilitata a scrivere la parola Roma quando si parla di calcio), che era stata derubata a Barcellona.

Ma proprio mentre sto scrivendo queste righe sono stato folgorato da un’intuizione e ho capito il vero motivo di questo tifo per i cugini: la possibilità di una nuova finale Roma-Liverpool. Quei rigori all’Olimpico, quel silenzio dopo la partita, quel circoletto rosso sulla data del 30 maggio che metto in tutte le agende. Per fortuna era un malessere passeggero. Sono guarito !!!

[Wasicu]

Il risultato di ieri sera all'Olimpico di Roma ha rivisto e forse anche falsato parecchi
luoghi che prima erano "comuni" e adesso si possono confermare o forse anche
"rivedere" .... nel loro contenuto parziale, essenziale e forse totale.

Io direi di aspettare un altro po' di ore e tornare a parlarne quando i concetti si sono
rimessi al loro posto nella cornice delle cose comunque già valutate e viste da sempre.

Certo e' che il derby di domenica cambia di valore e di valutazione;  c e' in movimento
il piu+ e il meno-  che stanno rimescolando un po' tutto il conosciuto e il da conoscere.

Per me si deve aspettare per avere una visione piu' chiara delle cose successe e da
succedere ... il tempo cambia molto e a volte tutto, l attesa e' comunque doverosa ...

         

[gentlemen]

‘Na sera de anni addietro m’aricordo, de ‘na partita de la Uefa, era er ritorno.
Stavo co’ mi padre sdrajato sopra er letto, quanno li franzosi ce fecero er cappotto.
Je dissi: a papà ma ch’è successo? Ma quanno arriverà er giorno nostro?
Fijo mio, me disse co’ la voce rotta, bisogna ama’ sempre sta Lazietta nostra, vedrai che torneremo grandi...e io j’arisposi: Fra quant’anni?
Erano tempi scarsi de carezze, prima Tommaso poi Luciano e le tristezze...
Un giorno poi, se presentò ‘n signore, giovane, elegante...un Laziale...ce fece sali’ er core su ner cielo co’ ‘no squadrone forte e co’ lo spirito de fero. M’aritrovai alla festa scudettato, mi padre nun ce stava, ormai era volato...
Le lacrime me scesero sur viso mentre guardavo er cielo e regalai un sorriso ar paradiso intero.
Pensai, papà, è questo er giorno nostro scenni co’ me te stò a arregge er posto...

Pomata

Bellissimo ed emozionante.