Sciopero Calciatori: io sto con la Lega di A....

[gentlemen]

....per vari motivi:
-lo sciopero è stato ideato dai giocatori della serie A, e quindi da giocatori che sono più che ricchi, viene meno l'alibe che loro non giocano per tutelare i diritti dei giocatori delle serie minori;
-perchè di principio non è giusto firmare o fare qualcosa sotto minaccia, nel senso "o firmate o non giochiamo", l'ultima proposta di Tommasi la Lega gorni fa l'avrebbe accettata, ma fatta così no.
Tommasi doveva proporre un tavolo permanente di trattative, REVOCANDO però lo sciopero;
-non puoi entrare nelle questioni tecniche delle società, obbligando uno staff tecnico ad allenare sullo stesso campo 35-40 giocatori, inficiando la competitività degli stessi club, che spendono MILIONI di EURO;
-si dicono pronti a pagare il contributo di solidarietà, ma si oppongono di metterlo per iscritto perchè sanno che al momento opportuno singolarmente si metterebbero nelle mani di un legale, il quale farebbe leva sul fatto che la maggior parte dei contratti prevedono un ingaggio al netto....furbi...;
E' una vergogna soprattutto perchè questi giocatori hanno dimostrato che dei tifosi non frega loro una mazza.

[aquilafelyx]

condivido al 100%

[MCM]

100%

Io farei giocare chi vuole giocare e il resto primavera.

[NebbiaBiancoceleste]

Serie B, Lega Pro GIOCANO. de che stamoa parlà.

Allora è una cosa da MILIONARI. STRARICCHI. Solo che se gli dici così, se incazzano.

Ieri ho sentito una sorta di conferenza stampa di Agazzi... avevo vergogna per lui. Inoltre, ma è il modo di andare vestiti? Boh...realtà parallela.

[POMATA]

Io farei uno bello sciopero di tutti i tifosi italiani, lasciamo gli stadi completamente vuoti almeno una volta.

[Wasicu]

Io farei uno bello sciopero di tutti i tifosi italiani, lasciamo gli stadi completamente vuoti almeno una volta.

Ma certo sono daccordo in pieno.    Le cose vanno cosi' bene per calciatori di questi tempi, tempi
che non sono "invece"  buoni per il resto del mondo.   I calciatori dovrebbero avere la scaltrezza di
non far parlare di loro altrimenti ogni modifica puo' rompere il  meccanismo che li favorisce oltre
misura in maniera vergognosa.   Dovrebbero dire si ad ogni richiesta si fa loro senza discutere;
anzi dovrebbero dire "si"  prima che gli si ponga la domanda onde evitare che si parli di qualcosa
che li riguarda e che sposti l'attenzione su di loro. 
                                                                          Invece non e' cosi' e si comincia a parlare dei
loro stipendi e della vergogna dei loro contratti.      Per me si muovono male o male sono diretti,
dovrebbero passare inosservati e invece si mettono in mezzo in tempi che potrebbero colpire anche
loro e spostare l'attenzione del pubblico verso altri interessi.  E quello  sarebbe il loro tracollo .....

[zorba]

(La Nuova Sardegna - 26 agosto 2011)

Langella, pagato per stare fermo «Anche questo è mobbing»

SASSARI. Un diverbio con l'allenatore Giampiero Ventura è costato caro ad Antonio Langella. Il Bari dallo scorso campionato lo ha messo fuori rosa. Lo paga regolarmente ma gli ha imposto di tornare in Sardegna. Non gli ha consentito di allenarsi nemmeno con la formazione Primavera: «Tornatene a casa», è stato detto all'attaccante di Sorso. Se non è mobbing, poco ci manca. «L'Associazione calciatori fa bene a tenere duro sulla norma anti-mobbing - dice Langella dalla sua abitazione a Porto Torres -. Io sono un esempio di come le società possono trattare un giocatore che non rientra più nei loro programmi. Il Bari non mi ha consentito di allenarmi neanche con le formazioni giovanili. I calciatori sono lavoratori dipendenti come tutti gli altri e non siamo dei viziati».  Con stipendi del genere... «Questo non significa - aggiunge Langella - che possiamo essere trattati come oggetti e che ci vengano negati i nostri diritti. Il Bari doveva consentirmi di lavorare mettendomi a disposizione un preparatore, invece non lo ha fatto. Mi ha mandato via senza diritto di replica. È vero che lo stipendio arriva puntuale, però che io sia stato danneggiato sul piano dell'immagine è sotto gli occhi di tutti».  Ogni anno si assiste a casi del genere. Un altro esempio è stato Federico Marchetti, il portiere del Cagliari passato ora alla Lazio, che ha denunciato la società per mobbing, anche se poi il processo non si è celebrato e le parti si sono accordate. «Credo sia arrivato il momento di risolvere il problema - conclude Langella -. Già un anno fa si è parlato a lungo di questo ma poi non è stato fatto nulla. Non è giusto che a un calciatore non vengano riconosciuti tutti i propri diritti, che non sono solo lo stipendio, ma anche la possibilità di allenarsi come tutti gli altri, continuare a svolgere il proprio lavoro anche se poi non viene convocato per la partita. Io credo che domenica non si giocherà e la colpa non è certo dei calciatori». (r.m.)



Anche questo sarebbe uno dei casi emblematici che hanno spinto i giocatori di serie A (e solo loro, a quanto pare, visto che la serie B e la LegaPro giocano regolarmente  ), a proclamare lo sciopero (o serrata, come giustamente ha fatto notare qualcuno?!?).

Ditemi voi, sinceramente, quanti altri lavoratori (veramente) dipendenti e anche con contratti a tempo determinato, vorrebbero trovarsi, di questi tempi, nella stessa situazione di Antonio Langella...

[jumpingjackflash]

premesso che questo sciopero è una farsa ed anche chiamarlo sciopero è affatto corretto, non sto con nessuno

[bak]

A Langella gli sta solo che bene.
Ancora lo ricordo il padre di colui a fare casino sulle tribune dell'Acquedotto affinchè il figlio fosse ceduto al cagliari.
Come se il padre di Nesta avesse organizzato una gazzarra in Monte Mario per far andare il figlio a giocare nella cooperativasuina 1927.

Satt'accasse ar cà, il su citato Langella.

[BobCouto]

La sentenza Bosman fu sacrosanta, ma ha squilibrato in maniera grave il sistema.

Le società, per tutelare il proprio investimento, sono costrette a stipulare contratti lunghissimi coi calciatori. Così, nel caso di un acquisto sbagliato, il calciatore preferisce rimanere a pascolare due-tre anni nel club, pur di non ridursi l'ingaggio. Se, invece, il calciatore infila due-tre partite buone, il procuratore va in tutte le radio e tv (altra grave, assurda anomalia: saranno pure equiparati a lavoratori dipendenti, ma vorrei vedere cosa accadesse se io esternassi, tramite un mio agente, contro il mio datore di lavoro perché guadagno poco) a piangere, chiedendo l'immediato adeguamento del contratto.

I risultati sono noti: rose oceaniche, con un terzo - almeno - dei giocatori inutilizzabili.

L'altra mostruosità è quella del contratto "al netto", che non esiste in nessun altro ambito di lavoro dipendente. La diatriba sul contributo di solidarietà dipende tutto da questa anomalia. Le interpretazioni, pur non univoche, tendono a indicare che il contributo spetta ai calciatori, ma questi naturalmente resistono (il 10% di un contratto da 6 mln lordi fa 600.000 Euro, e nemmeno un miliardario li tira fuori volentieri: siamo tutti buoni a fare gli splendidi coi soldi degli altri).

Se ne esce con tre semplici provvedimenti: abolizione dell'indennizzo di trasferimento al disopra dei 21 anni, vuoi Messi? gli proponi un contratto e te lo prendi, non devi nulla al club, nulle tutte le clausole compresa quella rescissoria; divieto di commenti pubblici denigratori sui contratti sottoscritti (sarebbe un bel colpo allo scandaloso strapotere dei procuratori); i contratti devono essere sottoscritti al lordo.

A questo punto, non avrebbe più senso mettere i calciatori "fuori rosa" o farli allenare a parte, cosa che trovo discriminatoria e deprimente. Una persona è una persona, anche se guadagna cinque milioni l'anno, e comunque i "milionari" sono una piccolissima minoranza, nel mondo pallonaro.

[zorba]

In diretta ora (105 più calcio) le illuminanti opinioni e le imprescindibili teorie sullo 'sciopero' del vate(....) Fabio Caressa!

http://www.105.net/sezioni/inradio/radio/?ch=0

[zorba]

Sono completamente d'accordo con questo illustre opinionista....

 

(Fenomeno!!!!!)