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Per Abdoulay Konko c’è il mare e ci sono i libri, oltre al calcio naturalmente. Non è una caso che sia legatissimo a Genova, città che vive di mare. Bubu (soprannome che gli rifilarono nelle giovanili della Juventus), è un tipo riservato, silenzioso, sentire la sua voce è una rarità. Scrive la Gazzetta dello Sport, a firma Francesco Gambaro, che a Siviglia parlò alla stampa solo il giorno della presentazione, a Genova non più di due volte.
Il calcio, i libri e il mare, le grandi passioni di questo francese naturalizzato senegalese che arrivò in Italia all’età di 16 anni. A portarlo nel Bel Paese fu il Genoa che lo fece crescere nella sua squadra Allievi. Poi il passaggio alla Juventus, per arrivare fino a Crotone da quel Gasperini che meglio di tutti ne ha saputo sfruttare le capacità. Il tecnico di Grugliasco ne ha esaltato le doti e la duttilità, nel 2007-2008 Gasperini lo vuole a Genova e in quella stagione Konko si esalta nel 3-4-3 disegnato dal Gasp. 37 presenze e 3 gol, corsa e qualità sulla corsia di destra, ma a volte anche mediano vicino al regista. L’esaltante stagione gli vale la chiamata del Siviglia che lo paga 9 milioni di euro. Con gli andalusi Abdoulay gioca la Champions League, competizione in cui segna anche un gol contro i Rangers Glasgow. Un’avventura tormentata da qualche infortunio di troppo quella in Spagna, problemi che non gli consentono di mostrare tutto il suo valore. Preziosi, però, crede in Konko e lo riporta al Genoa per 6 milioni di euro. Ballardini nel suo 4-4-2 lo impiega da esterno di centrocampo o da interno, ma il rendimento risente di una borsite del tendine rotuleo. Ora Konko ha superato i problemi e ha fame di rilancio, vuole far vedere di essere il calciatore che Gasperini aveva lanciato nel grande calcio. Quel mare che gli da serenità c’è anche a Roma, anche se c’è da prendere la macchina per respirarne l’odore e sentirne il rumore, adesso sta a lui sfruttare l’occasione 01.07.2011 07:20 di Marco Valerio Bava
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