Autore Topic: 'Vieni via con me' di Fazio e Saviano  (Letto 13394 volte)

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zorba

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #160 : Martedì 7 Dicembre 2010, 07:15:56 »
(Il Fatto Quotidiano 07.12.2010)

Un mondo capovolto

(di Antonio Padellaro)

Il danno peggiore del berlusconismo va misurato sugli appetiti dei piccoli uomini che bivaccano alla corte del padrone. Grande è l’arroganza che rende loro intollerabile “di non avere quello che gli pare ragionevole, ed ogni cosa gli pare ragionevole che gli viene in desiderio” (Guicciardini). Prendiamo la Rai, un tempo la più grande industria culturale del Paese che le scorribande rapaci di partiti, clan e massonerie hanno ridotto a tempio del bunga-bunga e delle Bonev. Eppure, miracolosamente, da quel giacimento di talenti e dedizione che ancora sopravvive nel servizio pubblico sono nati prodotti di eccellenza televisiva e di boom di ascolti come Annozero e Vieni via con me. Ebbene, solo nella triste Rai dei Masi poteva capitare che i protagonisti di questi indiscutibili successi fossero puniti con la sospensione dagli incarichi, anticamera del licenziamento in tronco. È successo a Michele Santoro. Succede a Loris Mazzetti. Al dirigente responsabile del programma di Fazio e Saviano, allievo di Enzo Biagi e pilastro di Raitre vengono contestati gli articoli sul Fatto e frasi come: “Bisogna lasciare la Rai a chi sa fare il mestiere della tv”, giudicate dal sinedrio di viale Mazzini “lesive dell’immagine dell’azienda nonché del suo Direttore generale”. In realtà, ciò che lede in modo irrimediabile l’immagine non certo sfavillante di Masi e compagnia è che mentre si tenta di processare Mazzetti con accuse ridicole non si batte ciglio davanti al caso davvero macroscopico delle note spese del direttore Minzolini. Malgrado un corposo e imbarazzante fascicolo giaccia presso il Cda Rai, come afferma in maniera circostanziata il consigliere di opposizione Rizzo Nervo. Di che meravigliarsi? Questo vertice Rai non è forse al servizio di quel potere assoluto che nel corso di un quindicennio ha sovvertito regole e valori punendo gli onesti e premiando i colpevoli? E quegli “obblighi di diligenza, correttezza e buona fede” così assurdamente contestati a un funzionario che si è esposto per difendere la sua azienda, non dovrebbero essere invece rinfacciati al Direttore generale? Dov’è la diligenza, dov’è la correttezza, dov’è la buona fede in chi non spreca una parola di elogio per chi ha meritato e chiude gli occhi davanti agli scandali?

zorba

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #161 : Martedì 7 Dicembre 2010, 07:31:41 »
(Il Fatto Quotidiano 07.12.2010)

Saviano, la forza della parola

(di Loris Mazzetti)

Le luci dello studio tv di “Vieni via con me” si sono spente, è giunto il momento di fare un bilancio su Roberto Saviano, per la prima volta coautore di un programma televisivo. Un trionfo di ascolto, non solo per i dieci milioni di telespettatori sintonizzati su Rai3, ma per i tre milioni che si sono aggiunti alla media del periodo: “La trasmissione ha spostato i consumi di televisione”, ha scritto Mele sul Sole 24 Ore. Molte le critiche: dai quotidiani di B. anche il tentativo di delegittimazione nei confronti di Saviano con una raccolta di firme (a difesa delle mafie?), dal professor Aldo Grasso che, con la solita stroncatura, è il porta fortuna dei programmi di Rai3, infine dalla politica. Come diceva quel tale: “Non si può piacere a tutti”. Ancora una volta Saviano, con l’uso della parola (l’arma potentissima con la quale riesce a combattere la criminalità organizzata), ha vinto.
L’autore di Gomorra ha dimostrato di non essere solo un grande scrittore ma anche uno straordinario comunicatore. Prima la denuncia contro la camorra (chi aveva sentito parlare dei casalesi al di là dei confini campani?), ora la ‘ndrangheta: l’organizzazione criminosa che da anni si è inserita nel tessuto sociale della Lombardia e non solo, attraverso l’imprenditoria, creando un’area grigia tra burocrazia e politica che le serve tuttora per realizzare gli affari. Saviano non è il primo, mi auguro neanche l’ultimo, ad aver messo in relazione mafie e Nord Italia. La forza della sua parola ha illuminato, come non mai, la corruzione, l’intreccio tra criminalità e politica, al punto che sono riapparse nelle prime pagine dei giornali e nelle trasmissioni di approfondimento le indagini della magistratura che avevano portato all’arresto centinaia di persone. Saviano ha messo a nudo, davanti a dieci milioni di telespettatori, il meccanismo che ha portato la ‘ndrangheta alla conquista del territorio nordista. Ci sono due momenti, uno all’esterno della trasmissione e l’altro all’interno che mi hanno, per ragioni diverse, stupito: l’urlo di Beppe Grillo in teatro: “Il nano gode come un riccio”, riferendosi alla compartecipazione azionaria di B. nella società Endemol che ha contribuito alla realizzazione di “Vieni via con me”, e la decisa solidarietà a Saviano del capo dell’Antimafia Piero Grasso che, con fermezza, guardando diritto verso la telecamera, ha detto: “Ho bisogno di conoscere tutti i segreti della mafia, i suoi progetti criminali, le sue strutture, i suoi traffici, le sue relazioni esterne, attraverso pentiti e testimoni di giustizia che vanno incentivati con le intercettazioni, che nel rispetto della privacy, del segreto investigativo e senza imporre bavagli all’informazione, non vanno assolutamente limitate”. Chi dei due ha perso un’occasione?

zorba

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #162 : Giovedì 23 Giugno 2011, 07:20:38 »
(Il Fatto Quotidiano 22.06.2011)



La7, la vera sorpresa è Roberto Saviano

Prevista per oggi la presentazione dei palinsesti autunnali della tv di Telecom. Trattative ferme con Michele Santoro, la vera sorpresa sarà lo scrittore. Previsto insieme con Fabio Fazio per quattro puntate di 'Vieni via con me'

(di Carlo Tecce)

Ormai è tempo che cadano i frutti dal banano Rai che, per spiegare la sua personalissima metafora, Giovanni Stella presidia con vorace attenzione. L’amministratore delegato di Telecom Italia Media ha una scadenza precisa: domani a Milano, tra nuovi acquisti e dirigenti in doppiopetto, La7 presenterà i palinsesti autunnali. Non sarà Michele Santoro la sorpresa: la trattativa è ferma, quasi azzerata, complice l’esperimento di Tutti in piedi che affascina il giornalista e il tentativo estremo dei consiglieri Rai di riaccendere Annozero. Nelle ultime ore, in gran segreto, Stella lavora per chiudere l’accordo con Roberto Saviano. Ecco l’annuncio che Stella conserva per la conferenza stampa di oggi, un colpo che ne contiene due: cinque serate per l’autore di Gomorra e poi, il prossimo maggio, quattro puntate di Vieni via con me con Fabio Fazio, praticamente libero perché ‘Che tempo che fa’ avrà chiuso la stagione. L’operazione di Stella è conclusa – come confermano al Fatto fonti di La7 – manca soltanto la firma di Saviano. L’unica novità con targa Rai che, a parte la coppia di Libero (Gianluigi Nuzzi e Filippo Facci), l’emittente di Telecom può mostrare ai pubblicitari ansiosi di farcire con milioni di euro quel 5 per cento di share, l’eccellente risultato che segna in prima serata sfruttando l’abbrivio del telegiornale di Mentana.

In viale Mazzini cercano di sbarrare le strade in uscita, o quantomeno di creare percorsi per un clamoroso ritorno. Sempre domani, in Cda, l’opposizione chiederà al presidente Garimberti e al direttore generale Lei di valutare l’offerta di Santoro: “La Rai va difesa dalla concorrenza. E va difesa anche – dice il consigliere Giorgio Van Straten (Pd) – chiudendo le vicende contrattuali, va discussa anche la proposta di Santoro di fare Annozero a un euro a puntata. Io sono anche disposto a indossare la maglietta con la scritta Rai pride che ho visto alla serata Tutti in piedi”. La minoranza in Cda è compatta: ieri De Laurentis, Rizzo Nervo e Van Straten l’hanno dimostrato plasticamente incontrando insieme i giornalisti. Anche se la Lei e Fazio hanno trovato un’intesa, il contratto del giornalista dovrà superare l’esame del Cda, un’occasione utile – secondo il Pd e l’Udc – per riprendere il tema di Vieni via con me, nel frattempo in viaggio verso La7.

Ma c’è sempre un paradosso in Rai. Mentre l’azienda rinuncia volentieri ad Annozero e a Vieni via con me, in audizione in commissione di Vigilanza, il direttore generale Lei svela la nuova tattica per sedurre i pubblicitari e farli investire nel servizio pubblico: “Con il presidente Garimberti – dice il dg – abbiamo avviato incontri con gli investitori accanto a quelli che fa la Sipra, per convincere i clienti a rimanere con noi. Questa convinzione non dipende solo dal prodotto. D’estate non dobbiamo fermare la televisione. Il palinsesto non deve essere fatto di sole repliche”. Eppure la Rai è concentrata sulle nomine: oggi cambio dei direttori ad interim del Tg2 fra Mario De Scalzi e Marcello Masi. Aspettando la farfallina, Susanna Petruni.