«Cassano? È deleterio per lui, per sè e per gli altri. Totti? nà volta che gli levi Cassano se schiera, se allinea! Non è che glie frega più di tanto a Totti di Cassano: Totti deve pensà ai cazzi suoi adesso».
È il clima dello spogliatoio della Roma dello scorso anno, quella allenata da Luigi Del Neri, secondo Franco Zavaglia, socio della Gea. Lo spaccato dell'ambiente giallorosso viene tratteggiato dai carabinieri del Nucleo operativo di Roma in alcune intercettazioni di telefonate allo stesso Zavaglia.
In particolare il socio della Gea in una conversazione con Massimo Brambati, ex calciatore e procuratore sportivo, affrontano la questione di Aquilani. «Un calciatore - scrivono i carabinieri - che non viene impiegato o impiegato per pochi minuti». I due, evincono i carabinieri dalle telefonate, concordano per «organizzare anche con Alessandro Moggi una cena con Del Neri».
La conversazione si spinge poi su una valutazione del clima negli spogliatoi giallorossi e su un giudizio su Del Neri severo da parte di Zavaglia. «Il tuo amico - dice Zavaglia a Brambati - sta ad andà in confusione qui a Roma. Nun se facesse mette su da Baldini e Company. Dentro lo spogliatoio c'è un casino. I giornalisti a cui da più affidamento so quelli delle radio, dei giornali del cazzo, con Cassano sta a fà un casino». Brambati chiede a Zavaglia: «Ma lui ci ha litigato con Cassano?». «Ma lui ci avrà pure litigato con Cassano, quello è ingestibile, è deleterio per sè, per lui, per gli altri. Poi Panucci, se lo punisci non glie ne frega un cazzo a nessuno. Se punisci Cassano se rivoltano tutti a livello dirigenziale, ma il guaio della Roma è proprio quello, ma poi - aggiunge riferendosi a Del Neri - nun se fa rispettà dentro gli spogliatoi dagli altri». Zavaglia poi parla di Totti: «Totti è unico al mondo, Cassano è uno scemo è deleterio, capito?».