Autore Topic: ma c'è anche Anabolandia!  (Letto 770 volte)

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Offline carpelo

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ma c'è anche Anabolandia!
« : Giovedì 9 Giugno 2011, 14:30:43 »
Doping a ragazzini», 4 ai domiciliari
Bufera anche sul Rimini calcio

Epo e testosterone grazie a un medico che è al centro dell'indagine. A lui si sarebbero rivolti anche genitori che volevano migliorare il rendimento atletico dei figli

Atleti - anche minorenni - dopati per migliorare le loro prestazioni. In un sistema «per alterare in maniera fraudolenta le prestazioni agonistiche degli atleti», come recita l'ordinanza del gip, che coinvolgerebbe anche il mondo del calcio professionistico, in particolare un giocatore e un preparatore atletico del Rimini, squadra di serie B.

Si chiama «Anabolandia» l'operazione dei carabinieri del Nas di Bologna che ha portato a quattro arresti, all'iscrizione di 54 persone nel registro degli indagati e a più di 500 confezioni di farmaci sequestrati. Un medico, un dirigente e due informatori di una casa farmaceutica sono finiti ai domiciliari, mentre un infermiere è stato sottoposto a obbligo di firma.

Al centro della rete il dottor Vittorio Bianchi, 61enne residente e operante a Rimini, già in passato al centro di alcune indagini per lo stesso reato, che è stato fermato a Bologna appena sceso da un volo proveniente da Boston dopo che erano già state perquisite la sua abitazione e il suo studio. I crimini contestati sono associazione a delinquere, falso ideologico, frode sportiva e violazione delle norme antidoping. Al dottor Bianchi, secondo le indagini, si sarebbero rivolti diversi sportivi professionisti o personale tecnico, come il preparatore del Rimini calcio nella stagione 2008-2009, Walter Chiodi, che ha sottoposto alcuni atleti, tra cui il difensore Emiliano Milone, ora indagato, a trattamenti farmacologici prima della decisiva sfida dei play-out di serie B contro l’Ancona (che alla fine comunque i romagnoli persero.

Con l’aiuto di un infermiere, Bianchi avrebbe assicurato la pratica della ossigeno-ozono terapia, oltre al trattamento farmacologico che prevedeva insieme all’Omnitrope, un ormone della crescita, anche Gonasi per la produzione di testosterone, e Eprex, cioè epo.

Ma oltre agli atleti «di mestiere», tra i pazienti di Bianchi ci sarebbero anche molti amatori e addirittura genitori che volevano migliorare il rendimento dei propri figli. Tra i coinvolti c’è anche un padre riminese che aveva affidato al medico i due figli, campioncini del tennis di 15 e 17 anni all’epoca. Alcuni degli indagati sono stati sorpresi, prima che dall’Arma, dalla giustizia sportiva e squalificati per doping. Gli atleti che si rivolgevano a Bianchi provenivano dalle discipline più differenti: c'erano ciclisti, calciatori, cestisti, pattinatori, tennisti, culturisti, triatleti e specialisti dell’atletica leggera.

Fondamentale nel sistema di Bianchi era l’apporto delle altre persone - anche loro agli arresti domiciliari - cioè un dirigente e due informatori farmaceutici della Sandoz. Le ricette del medico riminese, sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, venivano infatti emesse con nominativi falsi o inesistenti e venivano accettate da farmacie compiacenti, che i dirigenti della casa farmaceutica rifornivano a prezzo scontato.

http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2011/8-giugno-2011/doping-ragazzini-4-arresti-54-indagati-bufera-anche-rimini-calcio-190823101725.shtml