Attenzione perché sulla primavera della roma si scomoda addirittura la repubblica nelle sue pagine nazionali
La storia
Da Montini ad Antei, Roma sogna
una “cantera” stile BarcellonaMATTEO PINCI
ROMA
Chiamatela “cantera” alla
romana. Lo scudetto appena
vinto dalla Primavera
giallorossa, il secondo
negli ultimi sei anni, più
che un traguardo sembra un
punto di partenza per un progetto
più grande, che possa svincolarsi
dalla dimensione del calcio
giovanile. Accanto alla bandiera
americana, nella nuova Roma,
sventola già quella del fair play finanziario:
puntare sulle risorse
interne, allora, diventa un dovere.
Soprattutto sapendo di poter
contare su un movimento che ha
prodotto, negli ultimi anni, giocatori
per mezza serie A: 20 giocatori,
distribuiti tra Bari, Cagliari,
Fiorentina, Juventus, Lecce, Napoli,
Palermo, Parma, Samp nell’ultimo
anno. E, ovviamente,
nella stessa Roma, che con Totti,
De Rossi, Greco, Rosi inseriti stabilmente
tra i titolari è la “big” italiana
che più fa ricorso al settore
giovanile per implementare l’organico.
Altri se ne aggiungeranno
a breve: Montini, l’uomo della tripletta
scudetto, guida un esercito
di ragazzi – da Caprari, che Montella
ha già lanciato in A, a Viviani,
Florenzi, Antei – che in estate
avranno l’occasione di vivere due
settimane al fianco di Totti & C.
Ma nella prossima stagione faranno
parte del gruppo anche
Bertolacci e Crescenzi, di rientro
da esperienze formative con Lecce
e Crotone.
Il progetto giovani ha convinto
anche Di Benedetto, presidente
in pectore del nuovo corso Usa:
«La vittoria dello scudetto è stata
una grande emozione – confessa
– e la valorizzazione dei giovani è
parte integrante del futuro della
Roma». Anche per questo la scelta
del nuovo allenatore è caduta
su Luis Enrique: un tecnico, come
Guardiola, formato nel Barcellona
B, espressione di un settore
giovanile capace di dialogare con
il calcio dei grandi, prestando elementi
e ricevendone strutture,
metodologia, esperienza. Quello
che serve alla Roma per integrare
in prima squadra i campioncini
in erba sfornati dai campetti di
Trigoria. Sabatini ha già iniziato agettare le basi per il nuovo corso:
sarà lui stesso, come aveva voluto
alla Lazio e al Palermo e sull’onda
di quanto avviene al Barça, ad assumere
la direzione sportiva di
Primavera e Allievi. Deciderà allenatori
(conferma in vista per Alberto
De Rossi, papà di Daniele e
fresco campione d’Italia), selezionerà
giocatori, si muoverà sul
mercato. Aumentando gradualmente
anche gli investimenti:
forse non i 10 milioni annui che
spendono al Camp Nou, ma certamente
molti di più del milione
e mezzo circa previsto dalla gestione
uscente. Fondamentale
riunire anche le categorie che attualmente
gravitano lontano dal
centro di Trigoria: ampliando la
struttura esistente o trovandone
un’altra – qualche sopralluogo è
già stato fatto – in cui far crescere
i propri ragazzi. In attesa di uno
stadio di proprietà che ospiti anche
un ministadio per i giovani:
anche questo è il modello Barça.