Autore Topic: Top Club Europeii: Perche' nessuno con la difesa a 3 ?  (Letto 2653 volte)

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Offline pizzeman

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Re:Top Club Europeii: Perche' nessuno con la difesa a 3 ?
« Risposta #20 : Mercoledì 25 Maggio 2011, 17:58:03 »
la difesa a tre è spesso un'utopia...
ricordo che nei tempi non troppo recenti il miglior interprete della difesa a 3 era nevio scala, con il suo parma, nel quale i terzini erano, se non sbaglio, mussi e benarrivo. ovvero due difensori. la difesa a tre era quindi una difesa a 5, con un mediano, un mediano regista e un incursore.
poi c'era tino asprilla. soluzione: catenaccio e contropiede, ma funzionava, il parma negli anni 90 era una bella squadra.
resto convinto che il 5-3-2 di Nevio Scala sia stata la miglior espressione di presunta difesa a 3.
mazzarri e in parte guidolin sono eredi di quel parma, con la differenza che guidolin è meno dogmatico di mazzarri.
poi c'è gasperini, con il suo 3-4-3, nel quale gli esterni sono meno difensori e i centrali più portati ad avanzare (biava nel genoa era il centrale di destra e spingeva parecchio). risultato? a volte spettacolo, spesso imbarcate. ottimo modulo da centroclassifica. anche zaccheroni nell'udinese del 98 giocava così: poggi bierhoff e amoroso: giocavano solo loro tre. e gli riusciva davvero bene, quando quei tre davanti giravano.

quindi? 3-5-2 pragmatico senza spettacolo, 3-4-3 divertimento, qualche risultato, affidato all'estro degli attaccanti.
nei moduli con la difesa a tre non c'è però posto per giocatori tecnici, tranne che nei tre giocatori offensivi (incursore-attaccanti). nelle squadre piene di campioni (o presunti campioni) questo rappresenta un limite.

la difesa a 4 permette una migliore flessibilità: dal 4-4-2 di sacchi, al 4-5-1 di eriksson, al 4-3-1-2 al 4-2-3-1.
e nel calcio di oggi nel quale i moduli non esistono più (almeno non come quindici anni fa) avere quattro giocatori che sanno cosa devono fare e gli altri sei che possono permetterti di variare il modulo permette di gestire al meglio rose di venticinque giocatori. e permette di far giocare insieme giggs e scholes (esempio adattabile agli ultimi vent'anni)

detto questo io oggi alla Lazio vorrei vedere il 3-5-2 di mazzarri, rendendo mauri la riserva di hernanes.
Non il nome dietro, ma il simbolo davanti.

Online Il frigorifero

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Re:Top Club Europeii: Perche' nessuno con la difesa a 3 ?
« Risposta #21 : Mercoledì 25 Maggio 2011, 18:57:06 »
Una risposta banale è che è molto più facile trovare giocatori per moduli a 4 che per moduli a 3. Con la difesa a tre si punta a far diventare gli esterni fonte primaria di gioco, liberandoli da eccessivi ripiegamenti e garantendogli la possibilità di attaccare contemporaneamente, cosa che i terzini della difesa a 4 non possono fare. Per questo, senza i giusti interpreti, la difesa a 3 non fa che togliere apporto alla fase offensiva. Al di là dell'esempio Cafu-Candela, le stesse Udinese e Napoli quest'anno puntavano tantissimo sulle fasce grazie ad ottimi interpreti (Isla-Armero, Maggio-Dossena). Basta che uno solo dei due non renda in fase offensiva per far giocare praticamente con l'uomo in meno.



100%. Anche io, nel precedente intervento, sostenevo questa tesi. Non è semplice trovare i giusti interpreti per una difesa a 3. Se i laterali non danno il loro contributo in fase offensiva, la squadra non si riesce ad esprimere al meglio.
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline Fraplaya

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Re:Top Club Europeii: Perche' nessuno con la difesa a 3 ?
« Risposta #22 : Mercoledì 25 Maggio 2011, 20:12:45 »
Io penso che la risposta sia "non c'e' bisogno"

Schierare due giocatori larghi (3-5-2) a farsi tutta la fascia vuol dire:
- sfiancare i giocatori suddetti, e con le stagioni da 60 partite non sempre uno se lo puo' permettere;
- trovare due/quattro giocatori che sappiano fare quel lavoro con l'intelligenza richiesta per dare equilibrio alla squadra (leggi muoversi in maniera tale da non far aggirare la difesa e allo stesso tempo offrire un appoggio costante all'attacco)
- avere 3 giocatori dietro piuttosto statici e quindi sacrificati (almeno uno) per l'impostazione della manovra.

La difesa a 4 offre:
- due giocatori che possono fare le due fasi con meno dispersione di energia, con la possibilita' di averne almeno uno quasi totalmente votato all'offensiva (Maicom, Dani Alves, lo stesso Licht) compensato dall'altro piu' guardingo
- restituire al centrocampo un uomo, sia in fase di costruzione che di contenimento;
- poter essere praticata con discreto successo anche senza terzini di grande qualita' (con un interpretazione meno offensiva;
- togliere quasi totalmente all'avversario la possibilita' di aggirare la difesa sulle fascie (se non nell'uno contro uno)

Il 3-5-2 nasce secondo me da due esigenze:
- puntellare la difesa con la possibilita' di schierarsi a 5;
- con gli uomini giusti, poter attaccare con due esterni larghi simultaneamente

Altri moduli hanno soddisfatto questo tipo di esigenze, per le caratteristiche sempre piu' dinamiche dei giocatori che il gioco d'insieme ha preteso dall'introduzione del cosiddetto "pressing" in poi, e relativa crescite della velocita' d'esecuzione della singola giocata; e' per questo che il 3-5-2 e' caduto in disuso a mio avviso.

Resta un buon modulo per cambiare corso a una partita, in quanto e' un deciso cambio di assetto, con possibilita' d'interpretazioni estreme. Se sei carente dal punto di vista fisico, in certe partite puo' essere addirittura un ottima prima scelta (per dire, lo avrei usato con la Juve quest'anno in entrambi i casi).

Imho
"l'attacco fa vendere i biglietti, ma la difesa fa vincere le partite" (V.Lombardi)

POMATA

Re:Top Club Europeii: Perche' nessuno con la difesa a 3 ?
« Risposta #23 : Mercoledì 25 Maggio 2011, 21:50:13 »
Non credo che la Lazio abba i giocatori adatti per fare la difesa a 3, di moduli e tattiche ci capisco ben poco ma mi sentirei molto piú tranquillo con un 4-4-2 o 4-3-2-1 ;D ;D ;D

Offline Er Matador

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Re:Top Club Europeii: Perche' nessuno con la difesa a 3 ?
« Risposta #24 : Giovedì 26 Maggio 2011, 04:54:13 »
la difesa a tre è spesso un'utopia...
Perfettamente d'accordo, se è vero che persino il Barcellona di Cruyff la annacquava in fase difensiva.
Sul resto del tuo post ho qualche obiezione: nulla di personale, solo una scusa per parlare di calcio. ;)

ricordo che nei tempi non troppo recenti il miglior interprete della difesa a 3 era nevio scala, con il suo parma, nel quale i terzini erano, se non sbaglio, mussi e benarrivo. ovvero due difensori. la difesa a tre era quindi una difesa a 5, con un mediano, un mediano regista e un incursore.
poi c'era tino asprilla. soluzione: catenaccio e contropiede, ma funzionava, il parma negli anni 90 era una bella squadra.
resto convinto che il 5-3-2 di Nevio Scala sia stata la miglior espressione di presunta difesa a 3.
a) Mussi giocò in quel Parma, ma non da protagonista. Per ricostruire la cronistoria del modulo va ricordato che gli emiliani erano saliti in A con uno schieramento asimmetrico: a destra Donati, anziano terzinaccio strappato al Padova e a un destino di secondo marcatore; a sinistra Gambaro, dalla vocazione offensiva assai più pronunciata.
Una sorta di difesa a quattro mascherata, che venne riproposta l'anno dopo con Nava a destra e sull'altra fascia l'ex centravanti e ala Alberto Di Chiara, già arretrato di posizione nella merda viola e ora reinventato terzino d'attacco.
Finché Scala non si ricordò che la sua riserva Benarrivo, arrivato come classico terzino sinistro, aveva imparato ad usare quel piede in seguito ad un incidente e alla temporanea impossibilità di utlizzare l'altra gamba.
In seguito si era specializzato sulla corsia mancina, ma rimaneva un destro naturale e in totale un formidabile ambidestro.
Da lì la folgorazione: Benarrivo riportato a destra al posto di Nava, stravolgendo il senso tattico del modulo.
Il doppio fluidificante rompeva equilibri consolidati e prevedibili, gettando in pasto a difese più convenzionali un fronte d'attacco esteso a tutta la larghezza del campo, dato che i due si fiondavano contemporaneamente verso la linea di fondo avversaria.
E qui emerge l'altra peculiarità del colpo di genio di Scala: la sua fu l'unica difesa a tre in cui gli esterni non rappresentavano l'ago della bilancia tattico.
Ricordate Georges Grun? Preferito all'ultimo momento al povero Escobar e a Buchwald, che meglio rientravano nelle strategie pubblicitarie e commerciali della Parmalat, trasformò il modulo in un 5-4-3 con un perfetto pendolo tra le varie fasi dell'azione.
Non è un caso se quel Parma poteva tranquillamente giocare coi centrocampisti centrali Pulga e Gabriele Pin riciclati come terzini, ma si sfaldava in assenza del belga o di Sensini, unico suo credibile alter ego.
Non è un caso se la Juventus del Trapattoni-bis fallì pur avendo azzeccato appieno gli esterni. Andrea Fortunato (una prece, povero ragazzo) portava dal Genoa corsa arrembante, qualità da ala e inserimenti al centro; Francesconi, scuola Napoli e provenienza Reggiana, passava da sinistra a destra dimostrandosi la più credibile controfigura di Benarrivo.
L'errore consistette nello schierare al centro due difensori puri, nessuno dei quali era in grado di creare superiorità numerica nelle varie fasi di gioco: e lì il progetto tattico naufragò.

b) Catenaccio e contropiede? Ricordi male, credimi. ;) Il Parma faceva la partita spesso e volentieri, forte dei piedi buoni che Cuoghi univa a corsa e sapienza tattica (nonché a troppi falli di cui poi rideva in Tv: vergognoso) e della qualità di Osio che si aggiungeva alle due punte di ruolo.
Capacità di manovrare, possesso palla, accelerazioni improvvise: c'era tutto, compresa qualche trappola per gli allocchi.
Il capofila fu Ottavio Bianchi, che trovò la scusa per farsi esonerare a settembre - e pescare coperto dallo stipendio nerazzurro per il resto della stagione - schierando cinque difensori puri più Benny Carbone nel trio di centrocampo in quella che, secondo lui, doveva diventare un'imitazione del Parma di Scala.
Due passaggi di fila li videro giusto un paio di spettatori, e soffrivano di allucinazioni.

quindi? 3-5-2 pragmatico senza spettacolo, 3-4-3 divertimento, qualche risultato, affidato all'estro degli attaccanti.
nei moduli con la difesa a tre non c'è però posto per giocatori tecnici, tranne che nei tre giocatori offensivi (incursore-attaccanti). nelle squadre piene di campioni (o presunti campioni) questo rappresenta un limite.
Sulla prima osservazione ho qualche dubbio, poiché solo il 3-5-2 impone due punte di ruolo: laddove col 3-4-3 il tridente offensivo può avere una composizione assai meno spericolata.
Ottima la seconda parte: in teoria sarebbe possibile ritagliare loro uno spazio, come nel Perugia di Cosmi e Liverani, ma servono adattamenti specifici per i quali troppi allenatori non hanno pazienza, opportunità di lavorare, capacità.

Offline Reflexblue

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Re:Top Club Europeii: Perche' nessuno con la difesa a 3 ?
« Risposta #25 : Giovedì 26 Maggio 2011, 11:16:24 »
Ottimo intervento Matador, che memoria! Aggiungo qualche considerazione sparsa sul quel Parma e il 3-5-2 in voga all'inizio degli anni '90.
I tre centrali erano Minotti, Apolloni e Grun. Una miscela perfetta di tecnica, visione di gioco e vigoria fisica.
Il primo, il centrale dei centrali , in alcune situazioni arretrava di qualche metro trasformandosi in una sorta di battitore libero; il roscio era l'elemento più vicino a quello che una volta si chiamava stopper; il belga, come giustamente ci hai illustrato, era il pendolo tra il pacchetto difensivo e quello centrale.
Tra quel Parma e la nazionale di Sacchi ci fu un rapporto di odio e amore. Se ricordi bene, la critica spingeva per trasportare il blocco difensivo parmigiano in nazionale, ma l'Arrighe, e soccorso dalla combriccola rossonera, era molto scettico sull'impatto che avrebbe avuto la difesa a quattro su alcuni di loro. E infatti ai mondiali di Usa94 furono convocati solamente Benarrivo e Apolloni: il primo fu eletto titolare a furor di popolo, mentre il secondo fu buttato nella mischia per sostituire Baresi in alcune gare e, in finale per avvicendare addirittura Mussi.
Minotti, invece, non fu mai preso in considerazione in virtù della sue attitudini tattiche troppo vicine al libero d'altri tempi.

Tra le squadre più belle e divertenti come non ricordare il Genoa di Bagnoli. Tatticamente meno sofisticato del Parma di Scala, ma con una qualità tecnica non indifferente.
Due treni sulla fasce, l'esplosivo Claudio Branco e il più equilibrato Eranio; un centrocampo ben assortito con il regista Bortolazzi, il cagnaccio Ruotolo e l'imprevedibile Onorati - pacchetto speculare per caratteristiche a quello parmigiano-; in attacco una coppia tra le più devastanti di quel periodo, il funabolico Pato Aguilera e il gigante Skuhravy, due pazzi scatenati dentro e fuori dal campo.
I tre centrali di difesa erano forse meno assortiti di quelli gialloblu, nel senso che erano tutti e tre difensori puri: il povero Signorini libero, e i due marcatori Caricola e Torrente. Il primo di scuola trapattoniana, il secondo colonna storica rossoblu.

Offline Er Matador

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Re:Top Club Europeii: Perche' nessuno con la difesa a 3 ?
« Risposta #26 : Giovedì 26 Maggio 2011, 12:30:14 »
Sta diventando davvero un topic interessante. :)
Due appunti al volo sull'intervento, per il resto davvero eccellente, di Reflex Blue:

Tra quel Parma e la nazionale di Sacchi ci fu un rapporto di odio e amore. Se ricordi bene, la critica spingeva per trasportare il blocco difensivo parmigiano in nazionale, ma l'Arrighe, e soccorso dalla combriccola rossonera, era molto scettico sull'impatto che avrebbe avuto la difesa a quattro su alcuni di loro. E infatti ai mondiali di Usa94 furono convocati solamente Benarrivo e Apolloni: il primo fu eletto titolare a furor di popolo, mentre il secondo fu buttato nella mischia per sostituire Baresi in alcune gare e, in finale per avvicendare addirittura Mussi.
Minotti, invece, non fu mai preso in considerazione in virtù della sue attitudini tattiche troppo vicine al libero d'altri tempi.
Almeno sulla loro adattabilità alla difesa a quattro, il mostro tecnico di Fusignano non aveva tutti i torti: basta vedere come Benarrivo sbagliò grossolanamente il fuorigioco contro la Norvegia, portando all'espulsione di Pagliuca e rischiando di compromettere l'esito della spedizione.
Eppure li convocò, compreso Minotti. Scelta tecnica? Non si direbbe, dato che il capitano del Parma non giocò neppure un minuto nonostante la prolungata indisponibilità di Baresi, del quale in teoria era riserva.
Il Ct spiegò che la decisione di portarlo comunque, nonostante la sua dimostrata estraneità al progetto tecnico, dipendeva dalle qualità umane del giocatore.
Nulla da eccepire al riguardo, ma si può sprecare di fatto un giocatore nella rosa dei 22 con una motivazione del genere?

Offline Reflexblue

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Re:Top Club Europeii: Perche' nessuno con la difesa a 3 ?
« Risposta #27 : Giovedì 26 Maggio 2011, 13:06:03 »
Sta diventando davvero un topic interessante. :)
Due appunti al volo sull'intervento, per il resto davvero eccellente, di Reflex Blue:
Almeno sulla loro adattabilità alla difesa a quattro, il mostro tecnico di Fusignano non aveva tutti i torti: basta vedere come Benarrivo sbagliò grossolanamente il fuorigioco contro la Norvegia, portando all'espulsione di Pagliuca e rischiando di compromettere l'esito della spedizione.
Eppure li convocò, compreso Minotti. Scelta tecnica? Non si direbbe, dato che il capitano del Parma non giocò neppure un minuto nonostante la prolungata indisponibilità di Baresi, del quale in teoria era riserva.
Il Ct spiegò che la decisione di portarlo comunque, nonostante la sua dimostrata estraneità al progetto tecnico, dipendeva dalle qualità umane del giocatore.
Nulla da eccepire al riguardo, ma si può sprecare di fatto un giocatore nella rosa dei 22 con una motivazione del genere?

Hai ragione, infatti ora che ci penso alcuni critici si stupirono che non venisse preso in considerazione nemmeno dopo l'infortunio di Baresi, del quale era stato eletto erede naturale.
Su Benarrivo d'accordo con te, e con l'Arrighe.
In effetti nel Parma, protetti da un denso pacchetto difensivo, i due esterni svolgevano compiti tattici piuttosto limitati. Credo che l'Arrighe, che non amava né Benarrivo né Di Chiara, abbia estratto a sorte quale dei due convocare.  ;D

Tornando al mondiale precedente, direi che il 3-5-2 (o 5-3-2) che molti adottavano, abbia contribuito, insieme agli stadi vuoti e a una penuria generalizzata di talenti, a renderlo il più squallido e noioso della storia.

Offline Er Matador

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Re:Top Club Europeii: Perche' nessuno con la difesa a 3 ?
« Risposta #28 : Giovedì 26 Maggio 2011, 14:08:57 »
In effetti nel Parma, protetti da un denso pacchetto difensivo, i due esterni svolgevano compiti tattici piuttosto limitati.
Infatti, partivano più avanti quando i centrali salivano per il fuorigioco e non erano incaricati della famosa diagonale...
Anche se a sentire Galeone, che schierò Di Chiara a Perugia nel suo inconfondibile 4-3-3, i qui pro quo tattici si avvertivano soprattutto da metacampo in su.
Con la difesa a quattro, i terzini avanzano la propria posizione senza palla ricevendola solo quando si trovano in posizione avanzata.
Con la difesa a cinque, gli esterni vengono spesso coinvolti anche in sede di primo passaggio. Capita così che si disimpegnino con un appoggio studiatamente lento verso il centro, per avere il tempo di guadagnare campo ed eventualmente ricevere di nuovo palla.
Spostati di peso in una difesa a quattro, ritmi e geometrie così particolari diventano controproducenti.
Da un lato rallentano l'azione in maniera insensata, dando il tempo di schierarsi più agli avversari che ai propri esterni; dall'altro rischiano di prendere alle spalle il centrocampo, che in un 4-4-2 o simile sale più rapidamente rispetto agli esterni difensivi, con esiti disastrosi se il pallone viene intercettato dagli avversari.

Credo che l'Arrighe, che non amava né Benarrivo né Di Chiara, abbia estratto a sorte quale dei due convocare.  ;D
Il dubbio è venuto anche a me :D , ma il motivo dovrebbe essere un altro.
In occasione di una gara della Nazionale, mi sembra un'amichevole, Sacchi chiamò Di Chiara il quale rispose alla convocazione senza informare il Ct di un infortunio del quale era al momento vittima.
Al di là della dubbia correttezza professionale, il timore da parte del giocatore di perdere un'occasione unica capitatagli a trent'anni suonati era evidente a tutti: tranne che allo scienziato pazzo il quale, incapace come sempre di concepire un lato umano nel calcio, ne trasse spunto per una questione di principio e lo escluse a vita dalla Nazionale.
Se poi dietro quella motivazione ci fosse altro, non saprei dirlo.

Tornando al mondiale precedente, direi che il 3-5-2 (o 5-3-2) che molti adottavano, abbia contribuito, insieme agli stadi vuoti e a una penuria generalizzata di talenti, a renderlo il più squallido e noioso della storia.
Vero, poiché è il modulo con cui due squadre tendono maggiormente ad annullarsi a vicenda quando lo utilizzano entrambe contemporaneamente.
Penso dipenda dalle minori variabili interne rispetto a un 4-4-2 o un 4-2-3-1: col 3-5-2 si gioca in un modo solo o quasi, e quando viene a mancare quello che nel tennis si chiama contrasto di stili la partita diventa tatticamente bloccata.
Non è un caso se i pochi lampi di quella penosa edizione vennero da scuole tattiche molto diverse: la Romania schierata a tre, ma con gli esterni (soprattutto Petrescu) più portati ad appoggiare il centrocampo e un contropiede d'altri tempi; la Bulgaria a quattro col libero staccato; la Nigeria a quattro con una notevole dose di anarchia tattica e due esterni (Eguavoen e Iroha) che spingevano come forsennati, riproducendo le movenze della difesa a cinque ma con un uomo in più a centrocampo.