(La Gazzetta dello Sport 20 maggio 2011)
Pazzi per Ortega, l’allenatore diventato cuoco
(di Davide Stoppini)
Il gaucho che fa a Reja: «Ti saluta Fabio». «Fabio chi?», replica il tecnico. «Viviani». «E come lo conosci tu?». «Con lui ho preso il patentino a Coverciano. Guarda che io e te siamo colleghi, eh? Io ho più di 300 partite da calciatore in Argentina». Cronaca di un dialogo tra due allenatori, a Formello, durante l’asado di fine stagione. Non il solito asado, però. I cuochi stavolta non erano Ledesma e Scaloni, ma un uomo speciale vestito da gaucho: Alberto Hector Ortega.
Amico di Ledesma
Chi è costui? È un allenatore, appunto, il primo in Italia di Cristian Ledesma. Ortega, nato a Paranà (Argentina) il 30 novembre 1955, ha guidato nella vecchia C1 Andria e Fermana, in C2 Tricase e Tivoli. Ha formato un giovanissimo Fabio Grosso nel Renato Curi. Ledesma invece l’ha conosciuto al Morro d’Oro, in Abruzzo, club nel quale Cristian fu «parcheggiato» dal Lecce in attesa di essere tesserato. E proprio il centrocampista ieri l’ha portato a Formello. «Mi avevano bocciato, allora ho scelto un professionista», ha scherzato Ledesma.
Cuoco
Già, perché Ortega si è reinventato cuoco. E che cuoco: «Promosso al 100%», fa Reja. Il gaucho abita a San Benedetto del Tronto, ma si sposta ovunque lo chiamino a cucinare. «Ma io mi sento allenatore e vorrei continuare a farlo — ribatte —. Solo che in Italia se non sei nel giro giusto ti fanno fuori». Grosso stravede per lui, Ledesma non l’ha mai dimenticato. Dicono sia un fanatico della fase offensiva, lui dice che «no, curo di più il recupero palla». Ieri mattina era al lavoro dalle 8. Reja gli ha detto: «Devi venire a Gorizia a cucinare!». Buona fortuna, gaucho. Buona fortuna, mister.