VARGIĆ 4-Il danno è la gestione della punizione da cui arriva il vantaggio, di cui nessuno – neppure l’interessato, sembra – capisce la logica tecnica. La beffa è la vaga somiglianza fisiognomica – barbetta, calvizie, numero 25 – con Reina, che ispira un paragone poco confortante. Prende un paio di tiri non difficilissimi con buoni riflessi, balbetta su un paio di uscite dimostrandosi incerto anche nella presa. Domanda facile facile: se alla vigilia di una gara importante – magari un derby – Strakosha accusasse un raffreddore, chi si sentirebbe tranquillo con lui in campo? Provvedere a gennaio, d’urgenza.
PATRIC 6.5-Buon presidio della zona e delle mansioni tattiche, sia pure in una gara non certo proibitiva. Stupisce il divario fra la la sostanziale tranquillità con cui scende in campo dall’inizio e l’emotività che lo caratterizza quando entra nel finale.
LUIZ FELIPE 6.5-Interessante come regia difensiva, considerando anche la mancanza del totem Lucas Leiva come riferimento; alterno nei singoli interventi. Da riproporre per capire se si è trattato di cali di tensione, comprensibili in una partita del genere, o di dettagli da perfezionare.
BASTOS 6.5-Prestazione mentalmente defatigante dopo il derby, e in tal senso la mossa psicologica di rimetterlo subito in campo – al tempo stesso provandolo in un’altra posizione – sembra azzeccata. Cento frustate avrebbero reso meglio l’idea, ma i giocatori sono questi quindi tanto vale recuperarli.
BASTA 6-Nel derby serviva disciplina tattica, ieri spinta: condizioni fisiche permettendo, l’alternanza fra lui e Marušić andava gestita invertendo le presenze in campo. Sufficienza clemente per una serata davvero inquietante sul piano della qualità.
MURGIA 7-A tratti lascia intuire un vice-Leiva, ma serviranno altri e ben più probanti collaudi. Si può iniziare la prova su strada con gare non troppo impegnative in interdizione. E comunque appare più verosimile in quella posizione che fra gli eredi Parolo. Nota di merito: capisce che una formazione con tanti elementi dietro a lui nelle gerarchie gli assegna qualche responsabilità in più, e reagisce in positivo fornendo un buon riferimento. Segno che la testa c’è: poi serve anche il resto...
LUIS ALBERTO 8-Almeno si è capito una volta per tutte dove deve giocare. A proposito: meglio il gol, ai livelli di Zidane nella finale col Bayer Leverkusen, o l’assist di tacco no look per Palombi?
CRECCO 5-Buona fisicità, ma quella l’aveva anche De Silvestri. Fra piedi e perfettibile senso tattico, dura ricavarne qualcosa.
LUKAKU 5.5-Risponde al sondaggio sulla sua presenza dall’inizio con un sonoro “no”. Il fatto curioso è che anche mentalmente la sua partita sembra cominciare dopo l’ora di gioco.
NANI 4-Pace al corpo suo. Se non dà segni di vita neppure con ritmi da esibizione...
PALOMBI 4-Ha un’occasione e la spreca. Ma il vero problema è l’analfabetismo tattico nei movimenti, coi compagni a far girare palla in attesa di un varco che lui non sa aprire. Non si pensava che fosse così acerbo. A gennaio in prestito o momentaneamente fuori dai 25, a favore di un elemento realmente utile alla causa.
LULIĆ 6-Un po’ ovunque e complessivamente sul pezzo, nonostante non sia aria per un combattente come lui.
MARUŠIĆ s.v.-Non ci si accorge del suo ingresso.
MICELI 6.5-Un bel salvataggio e una bella sensazione di sicurezza in campo. Benvenuto.
INZAGHI 6.5-Energie spese al minimo, qualche indicazione utile accumulata qua e là, imbattibilità mantenuta. Bene così.