www.gazzetta.itUna doppietta del capitano, che arriva a 28 gol in campionato, regala ai friulani la zona Champions: inutile rete di Kozak, Zarate sbaglia un rigore (espulso Angella nell'occasione)UDINE, 8 maggio 2011 - Il capolavoro alla terz'ultima curva. Con le ruote un po' sgonfie, magari, ma anche con un cuore grande. L'Udinese, che sembrava in caduta libera, recupera le energie al momento giusto, batte la Lazio 2-1 nello spareggio per il quarto posto Champions ed è a un passo dall'Europa che conta. Mancano due partite, va bene, ma intanto il vantaggio sulle due romane è di due punti. E, dolcezza nella dolcezza, Di Natale prende il volo nella classifica cannonieri: doppietta, 28 gol in totale, e Cavani (oggi espulso) di nuovo distanziato.
LA BUONA VECCHIA UDINESE — Vittoria pesante, meritata, e costruita con le armi che avevano portato l'Udinese in alto: velocità, gioco sulle fasce, grande dinamismo. Le quattro sconfitte nelle ultime cinque partite parevano aver detto la parola fine sulle ambizioni dei friulani, e invece ecco la resurrezione. Di Natale è il veleno, ma la miccia la mettono Isla e Armero, imprendibili a destra e a sinistra: come due motorini tra le fuoriserie. Soprattutto il cileno, che travolge Garrido e Floccari (non a caso sostituiti) è il vice-migliore in campo. Suo l'assist del 2-0, e sue le sgroppate più devastanti.
SCOSSA ROCCHI E KOZAK — Da quando Reja lo schiera trequartista o, come oggi, largo a destra, ci siamo dimenticati che il mestiere di Sergio Floccari resta il gol e non dovrebbe rincorrere gli avversari. E' ingiusto dare la colpa di questa sconfitta all'ex Atalanta e Messina, perché è tutta la Lazio a rimanere negli spogliatoi nel primo tempo: solo Lichtsteiner e Gonzalez ci mettono un po' di grinta, ma il resto della tela è bianco. La scossa arriva a buoi scappati, quando nella ripresa entrano Rocchi e Kozak: il primo conquista il rigore dopo 20 secondi dal suo ingresso in campo, mentre il ceco segna il gol dell'1-2 e prende un palo di testa. Un caso? No.DI NATALE ESSENZIALE — Ma è giusto, comunque, celebrare Di Natale. Perché senza di lui l'Udinese non sarebbe qui. Due gol pesanti, da attaccante di razza: il primo su lancio di Sanchez, che non è al meglio ma mette tutto quello che ha nella partita, e il secondo chiudendo un triangolo aperto da Asamoah e rifinito da Isla, con Garrido colpevole a far saltare il fuorigioco. Aggiungiamoci un altra rete mancata di poco, quasi a porta vuota, ed ecco servita la prestazione da incorniciare.
HANDANOVIC MOSTRO — Nel marasma del finale, in cui l'Udinese in dieci (espulso Angella in occasione del rigore) si rintana a difesa del risultato, spicca ancora una volta Handanovic. Sì, perché il portiere sloveno non contento della sua stagione da fenomeno, para il sesto rigore del campionato: Zarate ci mette del suo, tirando una "mozzarella" centrale, ma il buon Samir non si muove e blocca. E c'è di più, perché si regala un'altra grande parata su colpo di testa di Dias. Anche Handanovic, come Di Natale, merita la copertina di questa Udinese quasi da Champions.
Alessandro Ruta