Autore Topic: 4 maggio 1949  (Letto 834 volte)

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bak

4 maggio 1949
« : Mercoledì 4 Maggio 2011, 10:04:03 »


ad imperitura memoria di una grandissima squadra

bak

Re:4 maggio 1949
« Risposta #1 : Mercoledì 4 Maggio 2011, 10:07:21 »

IB

Re:4 maggio 1949
« Risposta #2 : Mercoledì 4 Maggio 2011, 10:42:05 »
Una bellissima, e tristissima storia. Una storia italiana.
Probabilmente se non ci fosse stata la nebbia quel giorno sui cieli di Torino la Coppa Rimet sarebbe arrivata in Italia. E' anche la storia del nostro calcio che prese una piega importante quel giorno.


POMATA

Re:4 maggio 1949
« Risposta #3 : Mercoledì 4 Maggio 2011, 22:08:29 »
FORZA VECCHIO CUORE GRANATA!!!

Offline Er Matador

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Re:4 maggio 1949
« Risposta #4 : Giovedì 5 Maggio 2011, 13:31:05 »
Probabilmente se non ci fosse stata la nebbia quel giorno sui cieli di Torino la Coppa Rimet sarebbe arrivata in Italia.
Hai risposto alla domanda che volevo porre. Provo a dire la mia, coi mille limiti dovuti all'anagrafe, alla lontananza nel tempo e alla modesta documentazione audiovisiva.
Le finaliste del Mondiale disputato l'anno dopo Superga vantavano individualità importanti, anche se alla storia sono passate quasi esclusivamente quelle dell'Uruguay coi vari Maspoli, Varela, Schiaffino, Ghiggia: del resto, nessuno in Brasile ha voglia di ricordare i protagonisti di una sconfitta vissuta come un dramma collettivo, con pochi paragoni nella storia di questo sport.
Eppure il Grande Torino, che equivaleva alla Nazionale di allora per 9-10 undicesimi, poteva vantare qualcosa in più:

- un giocatore immarcabile per l'atipicità di ruolo e caratteristiche come Valentino Mazzola;
- tre difensori in grado di giocare sistematicamente uno contro uno e senza compagni alle spalle per l'implacabilità in anticipo, dote non proprio scontata a quei tempi;
- un tasso tecnico sufficientemente omogeneo in tutti gli effettivi, che colmava la principale lacuna nei confronti della scuola sudamericana;
- un gioco d'insieme sontuoso, l'unico ai tempi del WM - e prima della Grande Ungheria - in grado di trasformare anche le fasce in zona nevralgica del campo;
- una varietà di schemi offensivi da ridicolizzare chi pensa che i "movimenti senza palla" e consimili amenità siano stati inventati solo negli ultimi due decenni;
- una netta supremazia anche sul piano caratteriale;

la vera incognita sarebbe stata rappresentata dalla trasferta Oltreoceano e dalla sua non facile logistica, che ha contribuito non poco ad impedire - fino all'ultima Coppa del Mondo - vittorie europee fuori dal Vecchio Continente.
Per il resto, posto che con le Svezia e Spagna arrivate nelle piazze d'onore non c'era neppure confronto, Brasile e Uruguay avrebbero avuto parecchie gatte da pelare contro quell'immenso squadrone.
Un ricordo, e un esempio per chi vuole capire cosa sia l'eternità.