Autore Topic: I trent'anni del jolly Sculli, appena due mesi per conquistare la Lazio  (Letto 841 volte)

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"Come regalo sogno la Champions!"


Tornante, attaccante esterno, seconda punta e all’occorrenza anche bomber: Reja non può più fare a meno del jolly Sculli. Un moto perpetuo senza soluzioni di continuità, da sinistra a destra con piena licenza di affondare in profondità. Il suo arrivo nella finestra invernale del mercato ha reso più incisivo il fronte offensivo biancoceleste. Giusto il tempo di debellare gli affanni muscolari, che ne hanno condizionato il suo primo mese nella Capitale, ed il suo apporto alla causa si è rivelato concreto, tangibile. Dieci presenze, otto dall’inizio, soluzioni alternative per il canovaccio tattico di Reja, una doppietta provvidenziale con il Palermo, due assist al bacio, il primo a Kozak contro la Fiorentina, poi quello ad Hernanes con il Bari. A volte da destra, spesso da sinistra, la zona che più ne esalta le sue caratteristiche polivalenti di corridore, crossatore ed incursore. Oltre a prodigarsi in un lavoro sfiancante di contenimento sui dirimpettai avversari, ama sganciarsi, muoversi senza pallone tra i piedi, non concedendo punti di riferimento. Le difese le prende in infilata, tagliandogli la strada alle spalle, sorprendendole come ha fatto contro i rosanero di Cosmi. Non si lascia andare ad eccessivi fronzoli, conosce i propri limiti e le proprie virtù, punta dritto alla scopo, muovendosi in verticali con i tempi giusti. Sa quando deve attaccare lo spazio, come ha fatto anche sabato scorso contro il Cesena in occasione del gol della vittoria. Il suo movimento senza sfera a dettare il passaggio a Garrido è stato il preludio al duetto Mauri-Zàrate. Non solo esterno del 4-2-3-1, contro i romagnoli ha dimostrato di saper interpretare perfettamente anche il ruolo di secondo attaccante nel 4-3-1-2. Si è mosso al fianco di Zàrate, si è messo a disposizione dell’argentino, che per una volta ha avuto piena libertà di svariare per tutto il fronte offensivo. E’ stato una valvola di sfogo puntuale per le ripartenze biancocelesti. Se non fosse stato per il salvataggio di Pellegrino in prossimità della linea di porta avrebbe propiziato il rimorchio vincente di Gonzalez. Per non parlare del miracolo sfoderato in apertura di ripresa da Antonioli che ha deviato miracolosamente sul palo un suo colpo di testa ravvicinato. L’assist era stato di Zàrate. I due si sono intesi, hanno dimostrato di parlare lo stesso slang in termini di velocità di esecuzione. Contro il Napoli tornerà a disposizione Floccari, ma ora Reja sta pensando seriamente di affidarsi nuovamente al suo tandem di piccoletti. Perfetto se si vuole impostare la gara sulle ripartenze. Insomma, la Lazio cambia pelle, ma Sculli non esce mai. C’ha provato anche l’orticaria gigante a fermarlo, ma non c’è stato niente da fare. Dal 23 gennaio, giorno del suo esordio a Bologna sono trascorsi 2 mesi esatti: 60 giorni dopo “Beppe” ha cancellato quel velo di scetticismo che ne aveva accompagnato il suo arrivo. Oggi compie 30 anni: è il compleanno perfetto, che festeggerà a Formello: “Si, lo farò con i miei compagni con una doppia seduta di allenamento – ha spiegato ai microfoni diSkysport24 – Ho raggiunto un’età importante e sento che posso dare ancora molto grazie all’aiuto della Lazio. In queste circostanze si fanno dei bilanci, ripercorrendo con la mente la mia carriera, ho il ricordo del trasferimento alla Juventus quando era ancora un bambino. Pi ci sono tutte le altre esperienze ed in particolar modo quella al Genoa, dove ho trovato un ambiente ideale e della gente che ancora oggi mi vuole bene”. Già in estate era stato sul punto di lasciare la Liguria per trasferirsi nella Milano nerazzurra. Tutto sembrava ormai fatto, poi in extremis l’affare saltò: “Sono cose che possono capitare – spiega Sculli - , Evidentemente non era il momento. E’ normale che uno ci possa restare male, ma a Genoa sono stato trattato benissimo. Ora a Roma ho trovato un ambiente caldo e bello”. E’ il suo giorno, scontato chiedergli un desiderio, ancor più retorica la risposta: “Il nostro ed il mio sogno è quello di arrivare in Champions League. Il cammino è molto difficile, l’Udinese in particolare sta facendo molto bene. Ha in Sanchez e Di Natale una coppia fortissima, il cileno ha avuto una maturazione incredibile, e Antonio è un grande bomber. Ma noi ci proveremo, sogno di arrivare al quarto posto, sarebbe un traguardo eccezionale”. Centrare l’Europa che conta sarebbe l’unica via per riscoprire il pieno amore dei tifosi: “Qui a Roma il derby è molto sentito, avendone persi 5 consecutivi è normale che l’ambiente sia un po’ pesante. Ma i tifosi – conclude Sculli – Non ce l’hanno con noi. Stiamo facendo un grande campionato, spesso anche dai giornali non ci viene dato il giusto merito, ma se alla fine dovessimo arrivare quarti…”.

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