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È la partita delle partite è la sfida delle sfide. Roma – Lazio sta per levare il sipario e mandare in scena due romanità a confronto. Spettacolo garantito, trepidazione assicurata: 169esimo derby e 133esimo di campionato, di fronte due fedi e due passioni. Cuori che pulsano e stili che si manifestano. Non sarà solo calcio, ma un parallelo di emozioni che si sfioreranno appena, senza mai toccarsi. Troppo diversi per sentirsi uguali. Troppo lontani per confondersi nella stessa città. Una cultura divisa per zone e per modelli, che spedisce la Lazio e i suoi fans nell’elite capitolina. La Roma bene, che si mescola alla passione popolare della gente di periferia.
La Roma antica che rimarca il suo battesimo calcistico del primo 900. La Roma biancoceleste, che si distingue dalla romanità ostentata di chi millanta cabarettistiche peculiarità capitoline. Testa e cuore, come recitava il motto della piccola Lazio di Rossi, che inginocchiava la decantata Roma spallettiana. Davide che batte Golia e la Lazio che annulla la maledizione del derby. Eccolo il sogno dei 25.000 che domenica pomeriggio affolleranno l’Olimpico per gridare: “Forza Lazio!!”. Floccari o Kozak, Hernanes o Zàrate, certe scelte, per chi vive la stracittadina dagli spalti, restano dettagli. Serve la miscela giusta per strappare la corona capitolina ai rivali di sempre e azzeccare la formula magica sarà compito di Edy Reja. Serve soprattutto una buona dose di cuore e carattere che, nelle ultime quattro sfide cittadine sponda Lazio, è invece venuto meno. Una scia amara di sconfitte iniziate la scorsa stagione con Ballardini e completate con le tre debacle di Reja (Compreso il derby di Coppa Italia). Serve spinta, serve concentrazione e battaglia vera (sportiva s’intende, ndr), che in campo deve fare la differenza. La saggezza del tecnico anziano per far scacco alla freschezza del neoallenatore giallorosso. Reja ci crede. Mastro Edy vuole vincere il suo primo derby con la Roma: “Questa volta vinca chi gioca meglio…”, ha spiegato domenica in conferenza stampa, appellandosi alla superiore qualità di gioco espressa dalla Lazio nelle ultime tre stracittadine, con lui in panchina. Condivisibile pensiero certo, ma stavolta che vinca la Lazio a prescindere da tutto il resto. Serve la scossa per andare avanti nella scalata Champions, serve una vittoria per azzerare il recente passato e serve la Lazio dei giorni migliori, per spodestare la Roma formato derby. Tanti motivi dunque per restare inchiodati sulle poltroncine dell’Olimpico. Tante emozionanti aspirazioni, per non staccare l’attenzione da quel che sarà il centro del mondo pallonaro per 90’. Tutto è pronto per il derby più sentito d’Italia. Domenica c’è Roma – Lazio, il remake non è ammesso, stavolta la storia va riscritta da capo.
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