Autore Topic: IL DUELLO – Keita vs Schick, talenti non più grezzi a confronto: non chiamateli spacca-partite  (Letto 375 volte)

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                           La stagione migliore della carriera. Numeri alla mano quella di quest’anno e senza ombra di dubbio l’annata più prolifica sotto tutti i punti di vista per Keita Balde Diao e Patrick Schick, che quest’oggi si affronteranno all’Olimpico nella gara fra Lazio e Sampdoria. Due talenti puri, fino a poco tempo fa considerati però ancora un po’ grezzi e da svezzare. In questa stagione invece, entrambi si sono presi la scena, e hanno attirato l’attenzione dei maggiori top club italiani e non solo. Ben 13 reti messe a segno per entrambi con un media minuti-gol segnati pazzesca. Il senegalese, classe 1995, 22 anni, segna una rete ogni 135 minuti. Ancora meglio invece ha fatto l’attaccante ceco della Sampdoria, classe 1996, a segno una volta ogni 110 minuti. Numeri impressionanti per due ragazzi così giovani e con due storie completamente diverse alle spalle.



IL LAZIALE – Probabilmente nessuno si sarebbe aspettato di vedere un Keita così. Sia perché il suo processo di crescita sembrava procedere lentamente negli ultimi anni, sia perché la situazione venutasi a creare quest’estate sul mercato, col senegalese desideroso di andar via, non lasciava ben sperare per il futuro. Alla fine l’attaccante è rimasto a Roma, per la gioia di Inzaghi che aveva provato a trattenerlo in tutti i modi. Il tecnico piacentino ha accettato la sfida, ed è riuscito dove Reja e Pioli avevano fallito. Ora di Keita non può più fare a meno. Un giocatore diverso rispetto alle passate stagioni, che accetta i consigli dei compagni, fa gruppo insieme agli altri, si fa voler bene da tutti. Segno di una trovata maturità. Segna, gioisce e fa segnare. Un attaccante completo, forte fisicamente e veloce nello stretto, capace di interpretare sia il ruolo di esterno, sia quello di seconda punta, ma anche quello di centravanti di movimento. Il futuro è tutto da scrivere, e chissà che a fine stagione gli scenari non possano cambiare.



IL SAMPDORIANO – Discorso diverso invece per Schick. Il ceco è alla prima stagione in Serie A, e il prezzo del suo cartellino è già salito alle stelle, con Ferrero che vuole alzare la clausola rescissoria di 25 milioni ad almeno 40. La Sampdoria lo ha prelevato in estate dallo Sparta Praga pagandolo la modica cifra di 4 milioni di euro. Arrivato per fare la riserva di Muriel e Quagliarella, e per giocarsi il posto con Budimir, Schick ha scalato man mano le gerarchie, e adesso Giampaolo non fa più a meno di lui. In poco tempo il ceco si è tolto di dosso anche l’etichetta di spacca-partite, la stessa che veniva spesso additata anche a Keita. Entrambi sono stati fatti entrare in molte occasione nelle seconde metà di gara, e hanno risolto grossi grattacapi ai propri allenatori. Ben presto però hanno dimostrato di poter essere decisivi anche partendo dal primo minuto. 



         

   



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